Passa ai contenuti principali

autunno futuro

Colpi di coda di  un'estate poco definita. Non se ne è misurato il clima in gradi centigradi o in millimetri di pioggia caduta inquesti mesi, le sue dimensioni sono state quelle di perplessità ed incertezza. Chi l'ha vissuta come al solito, chi si è ritrovato in situazioni completamente riparametrate, chi ha chiuso gli occhi e chi li ha dovuti tenere ben spalancati.

Coda di un'estate che è cominciata in sordina, si è presa una pausa di rilessione intermedia, si è convinta tardi di esserci davvero ed ora fa il suo lavoro dentro un tempo leggermente sfasato. Dicono che tra pochi giorni finirà, che tutto rientrerà in paramentri, medie e norme. La verità è che, quando ci si abitua all'indefinito, importa poco quel che si prevede per domani: perplessi per il presente, senza tempo e strumenti per indagare i lsenso degli avvenimenti passati, il futuro assume una dimensione talmente inconsistente che si rinuncia ad aspettarlo.

Durante un'estate tanto indeterminata l'autunno è quasi come non fosse nemmeno lui prevedibile. Difficilissimo usare l'immaginazione e figurarsi un futuro diverso. Sarà per questo che, nonostante il meteo preveda il termine del caldo estivo entro la settimana e sui banchi del mercato siano apparsi funghi, uva ed altri prodotti settembrini, questi flebili segnali di mutamento suonano strani. Atipici, non legati ad un tempo e ad un luogo reale, ad un futuro credibile.

Ho già nel carnet ovviamente qualche ricetta autunnale ma con addosso pantaloni di lino e canotta che sembrano oggi naturali più dei consueti jeans e camicia a maniche lunghe settembrini, con il frigo pieno di melanzane e peperoni e pomodori e zucchine perchè anche l'orto al momento racconta di essere spiazzato, mi sfuggono norme e medie e non credo sia davvero metà settembre. O meglio: non mi sembra possibile che le cose possano davvero muoversi in qualche direzione.

Continuo a cucinare anche estivo. Senza sete di autunno, senza garanzie che ci siano mondi migliori che aspettano di farsi vivi con la prossima pioggia. Senza tentare la fuga, nonostante l'origine indiana di questo piatto possa far credere un desiderio di essere altrove. Non c'è nulla da svelare: siamo qui e ora. Dobbiamo solo abituarci al fatto che a volte le cose non seguono i percorsi tracciati in millenni di consuetudini. In fondo anche questa immobilità imprevista è una mutazione.


Aviyal - Verdure estive al cocco e spezie indiane
ingredienti per 4 persone:
1 melanzana piccola o metà di una grossa
1 piccolo peperone
2 zucchine
100 gr. di fagiolini
1 grossa carota (*)
8 fiori di zucca
2 patate
1 cipolla
2 spicchi di aglio
1 peperoncino rosso piccante fresco
400 ml. latte di cocco
30 gr. di ghee (burro chiarificato)
1 cucchiaio di zenzero fresco grattugiato
1/2 cucchiaino di semi di cumino
1 cucchiaino di semi di senape
1/2 cucchiaino di pepe in grani
1 cucchiaino di coriandolo in polvere
2 cucchiaini di curcuma
3 cucchiaini di garam masala
sale

Tagliare la carota a listarelle sottili lunghe circa 4 cm., i fagiolini a pezzetti sempre di 4 cm., il peperone a quadretti, la melanzana, le patate e le zucchine a dadi di circa 2 cm., mettendole tutte a bagno in ciotole di acqua fretta a mano a mano che vengono pronte.

Tritare finemente aglio e cipolla; pestare grossolanamente in un mortaio il pepe con i semi di senape e di cumino; tagliare il peperoncino ed i fiori di zucca a striscioline sottili.

Sciogliere il burro in un'ampia padella e rosolarvi aglio e cipolla fino a che la cipolla è completamente trasparente e comincia ad imbiondire.

Unire lo zenzero ed il peperoncino e dopo un paio di minuti tutte le spezie, facendole tostare per 30 o 40 secondi.

Scolare con cura le verdure ed aggiungerle gradualmente nel tegame cominciando da quelle che impiegano più tempo a cuocere. Dipende tanto dalle dimensioni di taglio: io ho messo prima patate, fagiolini e melanzane, poi zucchine e peperoni (*avrei messo a questo punto anche le carote... ma me le sono dimenticate! Le ho usate poi come raita, crude con yogurt e coriandolo fresco... ma questa è un'altra storia).

Far insaporire tutto per bene e quando le patate comunciano ad ammorbidirsi, dopo circa 10-15 minuti, versare sulle verdure il latte di cocco, salare e portare a bollore.

Abbassare il fuoco e lasciar sobbollire semicoperto per circa altri 15 minuti circa, aggiungendo un poco di acqua se il latte si asciuga troppo.

Unire i fiori di zucca, regolare di sale, alzare la fiamma e terminare la cottura scoperto per qualche altro minuto, fino a che i fiori sono morbidi ed il tutto ben insaporito e compatto.
  • rivoli affluenti:
  • la ricetta è una variazione sul tema classico indiano ispirata da: Paola Scolari, Continente India in cucina. Le ricette dello spirito, Cybele

Commenti

  1. ....ma secondo te?!!.... si può mangiare a colazione???..perchè a me fa gola già adesso!!! :D , ciao Flavia

    RispondiElimina
  2. Non ci crederai ;) Ho proprio tutto, tutto, tutto in casa.
    Nessuna frase fatta o complimento blogghettaro: questa sera cucino questo!
    Anche qui caldo, sole chiaro e cielo sereno: non mi dispiace questo trascinarsi fuori tempo di un'estate un po' bislacca. L'autunno che verrà...verrà :D
    Baci!

    RispondiElimina
  3. @eli.fla: non so tu, ma io non mi faccio per niente scupoli in queste cose!

    @patrizia: 1) certo che ci credo, ho preparato la ricetta così per questo stesso motivo! 2) mi piace il sesno che dal ai trascinarsi, è proprio il senso di questi giorni.

    RispondiElimina
  4. E' bella l'idea che l'immobilità imprevista sia mutazione, ma il senso d'angoscia è difficile da tenere a bada...

    RispondiElimina
  5. @virò: per questo dobbiamo poter ricorrere al pensiero che esistano destini alternativi...

    RispondiElimina
  6. Riflessioni azzeccate, frigo pieni di frutta e verdura..con 'sto caldo!
    Ci si comporta così senza rendersi conto... Ottima ricetta vegetariana, profumatissima! baci

    RispondiElimina
  7. Ciao, hai ragione, io di autunnale mi ritrovo soltanto l'umore "malinconico" ma questo si era capito dai miei post...
    Mi piace questa ricetta, ho tutti gli ingredienti e la sua esecuzione è l'ideale per "distrarsi", ciao

    RispondiElimina
  8. @elena: accorgermi di un comportamento o di uno stato d'animo imprevisto e indagarme le ragioni di fondo è proprio quel che mi piace di più.

    @libera: quando non si riesce ad agire più di tanto su fatti che dipendono poco da noi è proprio sull'umore che conviene lavorare. A riuscirci. Un abbraccio forte

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!