Passa ai contenuti principali

gomitoli

Gomitoli di emozioni aggrovigliate in modo inestricabile, come se l'emozione fosse una sola. Invece si mischiano lo struggimento dell'attesa, come se si sapesse con certezza che Natale porta qualcosa di buono, la stanchezza di un anno di corse e di arresti quasi sempre a vuoto, la consapevolezza di quel che avrebbe potuto essere fino a qui se si fosse saputo vivere con più energia o anche solo un pizzico di vera convinzione.

Non ho il camino a casa ma ci pensano le lucine dell'albero addobbato ed il profumo dei biscotti nel forno a difendermi dalla notte gelida che tace fuori dalla finestra, la notte più lunga dell'anno. Da domani comincia la rinascita, secondo gli orientali, e tutto il buono che un nuovo ciclo sembrerebbe portare con sè. Fino a qui ci sono arrivata comunque e domani, come al solito, è un altro giorno.

E da domani i biscotti diventeranno regali, destinati al resto del mondo. Destinati a me in questa sera lunghissima ci sono un gomitolo di tagliatelle ed uno di poesia.

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade


Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare




Tagliatelle di vino rosso con porri, nocciole e timo
ingredienti per 4 persone:
250 gr. di tagliatelle ai frutti di bosco e vino Sforzato
1 grosso porro o 2 piccoli
40 gr. di nocciole tostate
1 bicchierino di grappa bianca di Sforzato (o altra grappa secca)
1 cucchiaio abbondante di foglioline di timo
25 gr. di burro
sale
pepe al mulinello

Tagliare i porri a rondelle sottili e pestare grossolanamente in un mortaio 2/3 delle nocciole.

Mentre l'acqua per la pasta va in ebollizione sciogliere il burro a fuoco basso in un ampio tegame e stufarvi i porri con un cucchiaino di timo a fuoco medio-basso, in modo che si ammorbidiscano senza dorare, salando leggermente e, se serve, aggiungendo un cucchiaio o due di acqua in cottura.

Sfumare i porri con la grappa, alzando la fiamma perchè sfumi velocemente, quindi unire le nocciole, sia intere che pestate, e lasciar insaporire per circa un minuto.

Lessare le tagliatelle leggermente al dente in acqua salata con la metà del timo rimasto, scolarle con cura e versarle nel tegame con il condimento.

Unire il resto del timo e padellare a fuoco vivace per un minuto o due, fino a che la pasta è ben insaporita, quindi spolverare con una grattata di pepe, mescolare bene e dividere nei piatti individuali.


Se si sta delicati di sale si può completare il piatto anche con una leggerissima spolverata di pecorino grattugiato.


  • rivoli affluenti:
  • Giuseppe Ungaretti, "Natale", in L'Allegria, 1931

Commenti

  1. bellissima poesia. sarà che mi sento gomitolo e senza attese. buona rinascita. io ci provo bruciando desideri su carta rossa.

    RispondiElimina
  2. E un pò aggrovigliata mi ci sento anche io in questo natale...come in tutti gli altri, ultimamente...per fortuna inizia a tornare la luce e il giorno più buio sembra essere passato...auguri anche a te di un natale caldo e buono.
    loredana

    RispondiElimina
  3. A me, quello che lascia senza parole, è questa capillare sintonia, che non è fatta solo di massimi sistemi, ma anche e soprattutto di attimi. Sono giorni che la mia brama di un eremo, lontana da tutto e da tutti, sta diventando una richiesta urgente, e se tu non hai voglia di un gomitolo di strade, io ho voglia di sbarrarle tutte quante, magari anche con dei bei cartelli, tipo il deposito di Paperone...una roba che fa tanto Natale con i tuoi, per capirci :-)
    Poesia davvero molto bella- e tagliatelle che sono una poesia (e con questa, mi candido alla peggiore battuta delle festività, ma oggi va così e ti tocca :-))))
    ci sentiamo poi
    ciao
    ale

    RispondiElimina
  4. Tagliatelle non male, da gustare mentre si e' nell'angolo, golosamente, per sollevarsi dalla malinconia poetica.
    (Non c'e' storia, la peggiore battuta e' la mia)

    RispondiElimina
  5. @silvia.moglie: bellissimo, sai che apprezzo molto questo tuo tocco orientale!

    @loredana: anche se il giorno più buio non è passato vivo nella certezza che prima o poi arrivi anche il più luminoso...

    @alessandra: Ungaretti che il mondo fosse un groviglio a cui sono indispensabili delle pause l'aveva capito già nel 1916, pensa quanto siamo in ritardo noi...

    @corradoT: queste tagliatelle acquistate erano strepitore e mi hanno messo la voglia di provare a prepararle in casa. Quanto poco basta per risollevarsi quel tanto che serve ad aspettare un giorno in più!

    RispondiElimina
  6. Grazie....non dico altro, un grazie commosso.
    Tu mando un mare di auguri per tutto quello che vuoi. Un abbraccio atlantico, Simonetta

    RispondiElimina
  7. io il camino ce l'ho, adesso lo accendo, inforno un'ennesima teglia di biscotti, vado a prendere il mio ungaretti (anche un po' di montale, và, esageriamo!) e magari si sgomitola un po' della mia giornata...
    un bacio grande e... grazie :)

    RispondiElimina
  8. Ungaretti non solo era troppo avanti, ma sospetto che fosse anche un veggente, è come se mi avesse letto nel pensiero in questo momento!
    E vedo che non sono l'unica...
    Il tuo gomitolo di tagliatelle è una vera e propria coccola!

    RispondiElimina
  9. eh, eh la virtù della contezza...io stasera ho sbagliato pacchetto nel freezer e invece di un filetto di manzo sciuè sciuè (noi napoli-inside!) mi sono dovuta preparare due costolettine di agnello con carciofi. E adesso sorrido!

    RispondiElimina
  10. @glu.fri: auguri ricambiatissimi di tutto quello che vuoi e... che puoi!

    @cristina.b: per me profumi e poesie hanno funzionato, ma da Ungaretti in poi penso sia davvero un po' una consolazione universale.

    @muscaria: sarà per questo che ha intitolato la poesia "Natale", perchè veggeva tutti noi con quasi un secolo di anticipo?!

    @iomilanese.laura: la potenza empatica dei congelatori!

    RispondiElimina
  11. Esatto!!!

    Tanti tanti auguri a te, a tutti i tuoi cari, e a quella gran stordita di Virò che non so come contattare :-)

    RispondiElimina
  12. @muscaria: siamo qua affiancate ed entrambe oltre i limiti dello stordimento a ringraziarti, ricambiare gli auguri e brindare alla salute comune...

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

Milano matsuri: una festa popolare giapponese... sotto casa!

Il 26 maggio nessuno mi cerchi: non ci sarò! Il 26 maggio succederà una cosa bellissima, tanto che non sto più nella pelle dalla voglia che arrivi presto, e trascorrerò l'intera giornata a Milano vivendo un'esperienza giapponese davvero unica. A meno di non abitare in Giappone, intendo, cose così in Italia non si vedono spesso... A Milano tra via Keplero e piazza Carbonari (pochi passi dalle stazioni metrò di Zara o Sondrio) una domenica tutta dedicata alle tradizioni giapponesi. Non le solite che conoscono tutti, tipo sushi o manga, ma proprio quelle popolari, i divertimenti delle persone semplici che affollano una festa di piazza... insomma: un vero e originale matsuri giapponese, con le sue bancarelle, i suoi suoni, i suoi profumi ed i suoi colori! In alcune città d'Italia si sono tenuti degli eventi denominati " matsuri ", ma mai è stata ricostruita la vera atmosfera della sagra di paese giapponese, mai è stata presentata una così vasta gamma di aute

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!