Uno strano anno si chiude con oggi e a Lucia manca la voglia di festeggiare. Tutti pensano che qualche rito di scaramantica baldoria possa archiviare in una serata i problemi passati ed aprire le porte a chissà quale magico periodo di nuove prospettive, ma lei questa speranza non ce l'ha. E' talmente stanca di tutto che non le servono ulteriori illusioni, si dice.
Risponde così anche all'amica Francesca che la invita a casa sua per una festicciola tra amici. Francesca però insiste: "Niente di esageratamente folle, giusto una cenetta tra noi per non restare con le mani in mano, come fosse una sera qualsiasi. Senza particolari significati e speranze, o - specifica - come le chiami tu, illusioni". Lucia è talmente indifferente a tutto che finisce per accettare.
Si accorda per portare le lenticchie e chiede per quanti, senza curarsi di indagare su chi sarà presente alla serata oltre al marito di Francesca ed alla coppia di vicini storici, sempre invitati ai ritrovi in casa della sua amica. Prepara il suo piatto con passione, la cucina è sempre stato un rifugio per lei, ma poi si veste svogliatamente, nemmeno si trucca. E resta con le scarpe basse, quelle comode per chi come lei si sente come se dovesse essere sempre pronto per scappare.
A casa di Francesca tra i volti noti ne spunta anche qualcuno sconosciuto ma lei presta poca attenzione. E poi partono quei soliti discorsi sul nuovo anno che peggio di quello passato non può di certo essere e che si spera porti serenità e amore e lavoro e salute e via e via, e le fanno i complimenti per le lenticchie, come se anche lei credesse nell'illusione dell'augurio di ricchezza di cui sono simbolo. Si apparta. Quelle frasi inutili non le interessano, lei resta spenta dentro e non saranno le scintille del capodanno a cambiare qualcosa.
Sta pensando proprio di andarsene a camminare nell'anno nuovo con le sue scarpe basse, sola e tranquilla, verso casa sua. Senza brindisi illusori, in questa lunga notte che non le sembra ne' la fine ne' l'inizio di niente. Tanto la sua vita si è fermata già durante l'anno, tra marito fuggito a febbraio dentro una storia nuova, capoufficio vessante che lei presto non saprà più sopportare, e pure l'automobile definitivamente in crisi mistica, che per fortuna lei e Francesca abitano a pochi isolati di distanza perché neanche stasera il suo macinino ha voluto saperne di avviarsi...
Lucia decide per la fuga, come è per lei oramai diventato normale in questi ultimi mesi. Entra nella stanza-tuttofare dove Franca ha ammonticchiato i cappotti sopra l'asse da stiro per recuperare la sua giacca e ci trova una delle facce nuove che sta osservando con curiosità i libri sugli scaffali che tappezzano l'intero locale (benedetta donna, Francesca riempito di libri ogni buco libero della casa, ne ha persino farcito un mobiletto del bagno!). La persona sconosciuta leva un volume dalla mensola, lo apre a caso e con l'indice ne segue una riga. "Faccio spesso questo gioco e... guarda - le dice sorridendo - questa frase non sembra fatta apposta per questa serata che a noi sembra così vuota?"
Le porge il libro e Lucia legge. Poi rimette il libro nelle mani di chi glielo ha dato, prende la giacca e la borsa, saluta ed esce dalla stanza. Ringrazia e saluta anche Francesca e tutti gli altri ospiti e si incammina davvero verso casa.
Sì, probabilmente ha anche un senso questa specie di sottile brio che le alleggerisce le spalle mentre cammina sul marciapiede deserto, sotto le stelle di questa notte frizzante di freddo e bella di silenzio. Notte, uguale a quelle precedenti e a suo modo speciale non perché sia capodanno ma perché ha incrociato lo sguardo di una persona che come lei sente il vuoto e che ha saputo sorriderne e condividere il suo sorriso. Ed ora nello stomaco le sfarfalla una assurda sensazione di sollievo.
Si accorge che nella sua emozione al momento non ha ringraziato per questo dono. Ripensa alla persona sorridente e lo fa ora, sottovoce. Bello illudersi di poter essere sentita. Bello sapere che le illusioni in fondo possono anche tornare speranze. Cammina nella notte, quella che il bruco chiama la fine del mondo il maestro la chiama una farfalla.
Pescatrice allo speck con lenticchie e piselli spezzati
ingredienti per 4 persone:
4 tranci di coda di rospo da circa 150 gr. l'uno, spessi 2 cm.
12 fette sottili di speck
1 cipolla
2 rametti di rosmarino
una dozzina di foglie di salvia
1 bel mazzetto di steli di erba cipollina
1 mazzo di prezzemolo
2 rametti di menta
1 cucchiaio di scorza di limone grattugiata finissima
2 cucchiai di olio extravergine leggero
1/2 bicchiere di spumante
sale
pepe al mulinello
per i legumi:
150 gr. di piselli secchi spezzati
150 gr. di lenticchie piccole (qui lenticchie di Castelluccio)
1 fetta di speck spessa 3 o 4 mm.
1 pomodoro maturo
sale
Sciacquare piselli e lenticchie sotto l'acqua corrente per levare la polvere e scolare bene, senza però lasciarli a bagno. Tritare il pomodoro.
Tritare grossolanamente la fetta spessa di speck e tostare in una casseruola fino a che il grasso si è sciolto.
Unire i legumi scolati e lasciar insaporire un minuto rimestando, unire il pomodoro con tutto il suo fondo, insaporire una altro minuti e coprire poi con acqua fredda.
Appena l'acqua prende il bollore abbassare la fiamma e cuocere semicoperto per circa una mezz'oretta (verificare i tempi sulle confezioni dei legumi), fino a che sia lenticchie che piselli sono morbidi ma ancora interi e l'acqua si è praticamente tutta consumata.
Salare leggermente, rimestare con cura, spegnere e tenere in caldo, eventualmente con l'aggiunta di un goccio di acqua se con il calore i legumi si asciugassero troppo.
Mentre i legumi cuociono spellare le fette di pesce e privarle dell'osso centrale, se possibile senza separare le due metà. Se serve premerle leggermente per renderle di spessore regolare (ma non assottigliarle).
Tritare molto finemente tutte le erbe insieme; si dovrebbero ottenere circa 6 cucchiai di un trito corposo ed un po' umido. Metterne da parte un paio di cucchiaiate ed unire la scorza di limone al resto.
Disporre un cucchiaio abbondante del trito di erbe e limone al centro di ogni fetta di pesce in sostituzione dell'osso, ricomporre la fetta ed avvolgerla sul perimetro in tre fettine di speck, legandole con refe da cucina per tenerle in forma.
Passare quindi le fette di pesce nella farina, badando che aderisca bene soprattutto sulla parte di polpa scoperta.
Tritare finemente la cipolla e farla struggere nell'olio in un ampio tegame a fuoco basso fino a che diventa trasparente e comincia appena a dorare.
Alzare la fiamma e adagiare nel tegame gli involti di pesce e cuocere su entrambi i lati fino a che la polpa si è sbiancata e comincia a dorare.
Sfumare il fondo con il vino facendolo ben evaporare, eventualmente salare leggermente (dipende dalla sapidità dello speck), quindi abbassare la fiamma, unire il resto delle erbe tritate e lasciar cuocere a fuoco medio per 8-10 minuti, fino a quando lo speck esterno è croccante e la polpa del pesce morbida e ben dorata. Se il fondo di cottura si asciugasse molto aggiungere qualche cucchiaio di acqua, in modo che rimanga una bella salsina.
Levare due o tre cucchiai del sughetto di fondo e spolverizzare leggermente con il pepe, quindi disporre sui piatti individuali sopra un letto di salsa di cipolle.
Miscelare il sughetto di cipolle ai legumi cotti, regolare di sale, disporre qualche cucchiaiata del contorno a fianco del pesce e decorare con un ciuffo di erbe fresche.
Risponde così anche all'amica Francesca che la invita a casa sua per una festicciola tra amici. Francesca però insiste: "Niente di esageratamente folle, giusto una cenetta tra noi per non restare con le mani in mano, come fosse una sera qualsiasi. Senza particolari significati e speranze, o - specifica - come le chiami tu, illusioni". Lucia è talmente indifferente a tutto che finisce per accettare.
Si accorda per portare le lenticchie e chiede per quanti, senza curarsi di indagare su chi sarà presente alla serata oltre al marito di Francesca ed alla coppia di vicini storici, sempre invitati ai ritrovi in casa della sua amica. Prepara il suo piatto con passione, la cucina è sempre stato un rifugio per lei, ma poi si veste svogliatamente, nemmeno si trucca. E resta con le scarpe basse, quelle comode per chi come lei si sente come se dovesse essere sempre pronto per scappare.
A casa di Francesca tra i volti noti ne spunta anche qualcuno sconosciuto ma lei presta poca attenzione. E poi partono quei soliti discorsi sul nuovo anno che peggio di quello passato non può di certo essere e che si spera porti serenità e amore e lavoro e salute e via e via, e le fanno i complimenti per le lenticchie, come se anche lei credesse nell'illusione dell'augurio di ricchezza di cui sono simbolo. Si apparta. Quelle frasi inutili non le interessano, lei resta spenta dentro e non saranno le scintille del capodanno a cambiare qualcosa.
Sta pensando proprio di andarsene a camminare nell'anno nuovo con le sue scarpe basse, sola e tranquilla, verso casa sua. Senza brindisi illusori, in questa lunga notte che non le sembra ne' la fine ne' l'inizio di niente. Tanto la sua vita si è fermata già durante l'anno, tra marito fuggito a febbraio dentro una storia nuova, capoufficio vessante che lei presto non saprà più sopportare, e pure l'automobile definitivamente in crisi mistica, che per fortuna lei e Francesca abitano a pochi isolati di distanza perché neanche stasera il suo macinino ha voluto saperne di avviarsi...
Lucia decide per la fuga, come è per lei oramai diventato normale in questi ultimi mesi. Entra nella stanza-tuttofare dove Franca ha ammonticchiato i cappotti sopra l'asse da stiro per recuperare la sua giacca e ci trova una delle facce nuove che sta osservando con curiosità i libri sugli scaffali che tappezzano l'intero locale (benedetta donna, Francesca riempito di libri ogni buco libero della casa, ne ha persino farcito un mobiletto del bagno!). La persona sconosciuta leva un volume dalla mensola, lo apre a caso e con l'indice ne segue una riga. "Faccio spesso questo gioco e... guarda - le dice sorridendo - questa frase non sembra fatta apposta per questa serata che a noi sembra così vuota?"
Le porge il libro e Lucia legge. Poi rimette il libro nelle mani di chi glielo ha dato, prende la giacca e la borsa, saluta ed esce dalla stanza. Ringrazia e saluta anche Francesca e tutti gli altri ospiti e si incammina davvero verso casa.
Sì, probabilmente ha anche un senso questa specie di sottile brio che le alleggerisce le spalle mentre cammina sul marciapiede deserto, sotto le stelle di questa notte frizzante di freddo e bella di silenzio. Notte, uguale a quelle precedenti e a suo modo speciale non perché sia capodanno ma perché ha incrociato lo sguardo di una persona che come lei sente il vuoto e che ha saputo sorriderne e condividere il suo sorriso. Ed ora nello stomaco le sfarfalla una assurda sensazione di sollievo.
Si accorge che nella sua emozione al momento non ha ringraziato per questo dono. Ripensa alla persona sorridente e lo fa ora, sottovoce. Bello illudersi di poter essere sentita. Bello sapere che le illusioni in fondo possono anche tornare speranze. Cammina nella notte, quella che il bruco chiama la fine del mondo il maestro la chiama una farfalla.
ingredienti per 4 persone:
4 tranci di coda di rospo da circa 150 gr. l'uno, spessi 2 cm.
12 fette sottili di speck
1 cipolla
2 rametti di rosmarino
una dozzina di foglie di salvia
1 bel mazzetto di steli di erba cipollina
1 mazzo di prezzemolo
2 rametti di menta
1 cucchiaio di scorza di limone grattugiata finissima
2 cucchiai di olio extravergine leggero
1/2 bicchiere di spumante
sale
pepe al mulinello
per i legumi:
150 gr. di piselli secchi spezzati
150 gr. di lenticchie piccole (qui lenticchie di Castelluccio)
1 fetta di speck spessa 3 o 4 mm.
1 pomodoro maturo
sale
Sciacquare piselli e lenticchie sotto l'acqua corrente per levare la polvere e scolare bene, senza però lasciarli a bagno. Tritare il pomodoro.
Tritare grossolanamente la fetta spessa di speck e tostare in una casseruola fino a che il grasso si è sciolto.
Unire i legumi scolati e lasciar insaporire un minuto rimestando, unire il pomodoro con tutto il suo fondo, insaporire una altro minuti e coprire poi con acqua fredda.
Appena l'acqua prende il bollore abbassare la fiamma e cuocere semicoperto per circa una mezz'oretta (verificare i tempi sulle confezioni dei legumi), fino a che sia lenticchie che piselli sono morbidi ma ancora interi e l'acqua si è praticamente tutta consumata.
Salare leggermente, rimestare con cura, spegnere e tenere in caldo, eventualmente con l'aggiunta di un goccio di acqua se con il calore i legumi si asciugassero troppo.
Mentre i legumi cuociono spellare le fette di pesce e privarle dell'osso centrale, se possibile senza separare le due metà. Se serve premerle leggermente per renderle di spessore regolare (ma non assottigliarle).
Tritare molto finemente tutte le erbe insieme; si dovrebbero ottenere circa 6 cucchiai di un trito corposo ed un po' umido. Metterne da parte un paio di cucchiaiate ed unire la scorza di limone al resto.
Disporre un cucchiaio abbondante del trito di erbe e limone al centro di ogni fetta di pesce in sostituzione dell'osso, ricomporre la fetta ed avvolgerla sul perimetro in tre fettine di speck, legandole con refe da cucina per tenerle in forma.
Passare quindi le fette di pesce nella farina, badando che aderisca bene soprattutto sulla parte di polpa scoperta.
Tritare finemente la cipolla e farla struggere nell'olio in un ampio tegame a fuoco basso fino a che diventa trasparente e comincia appena a dorare.
Alzare la fiamma e adagiare nel tegame gli involti di pesce e cuocere su entrambi i lati fino a che la polpa si è sbiancata e comincia a dorare.
Sfumare il fondo con il vino facendolo ben evaporare, eventualmente salare leggermente (dipende dalla sapidità dello speck), quindi abbassare la fiamma, unire il resto delle erbe tritate e lasciar cuocere a fuoco medio per 8-10 minuti, fino a quando lo speck esterno è croccante e la polpa del pesce morbida e ben dorata. Se il fondo di cottura si asciugasse molto aggiungere qualche cucchiaio di acqua, in modo che rimanga una bella salsina.
Levare due o tre cucchiai del sughetto di fondo e spolverizzare leggermente con il pepe, quindi disporre sui piatti individuali sopra un letto di salsa di cipolle.
Miscelare il sughetto di cipolle ai legumi cotti, regolare di sale, disporre qualche cucchiaiata del contorno a fianco del pesce e decorare con un ciuffo di erbe fresche.
- rivoli affluenti:
- la citazione è tratta da: Richard Bach, Illusioni, Rizzoli
- lo spunto per la ricetta è tratto da un libro inglese di ricette internazionali sul pesce, che però cuoce al forno una coda di rospo intera avvolta nel prosciutto crudo e la serve con patate: AA VV, Practical Fish & Seafood, P3 Parragon
Non credo che il prossimo sia un anno iniziando il quale sia facile farsi illusioni però possiamo augurarci di avere la voglia, l'energia e la pazienza di affrontarlo e combattere affinchè anche questo 2012 possa donarci qualcosa di positivo. Questo l'augurio mio a te e a tutti. Un bacio. Giulietta
RispondiEliminaGrazie a te e al tuo racconto...in questa fine anno anche io mi sento un pò "Lucia", o forse un pò bruco, comunque mi fa piacere che tu abbia raccontato questa storia...ti lascio gli auguri di un 2012 sicuramente nuovo e da vivere ogni giorno, tutto il resto aggiungicelo tu!
RispondiEliminaloredana
Grazie di avermi regalato questo racconto . le tue parole , lo sai , mi fanno bene . Un abbraccio , chiara
RispondiEliminaLe tue parole sono sempre preziose, e grazie di aver citato un libro che ho amato moltissimo.
RispondiEliminaChe il 2012 cominci bene, e continui meglio.
L'illusione (forse) di un futuro migliore ....
RispondiEliminaTanti cari auguri per un buon 2012!
Un abbraccio Monique
buon anno annalena. :)
RispondiElimina@giulietta: grazie, personalmente di voglia ne ho poca ma compenso ampiamente con la pazienza. Per l'energia invece devo proprio trovare un sistema di alimentazione alternativo. Mi piacciono le tue parole.
RispondiElimina@loredana: dici che se ci raccontiamo di essere farfalle con sufficiente impegno prima o poi riiusciamo a crederci sul serio? Magari vael la pena di provarci comunque, no?
@chiara: ciao malatina, vedi di riprenderti come si deve che vogliamo tutti vedere la splendida farfalla che sai essere...
@arabafelice: ...speriamo! Alla peggio da Illusioni passiamo a Johnatan Livingston, impariamo a spostarci con la forza del pensiero e scappiamo ben oltre potrebbero portarci le nostre odierne ali di neonate farfalle.
@monique: che dire? Stiamo un po' a vedere... Auguri anche a te.
@babs: si può secondo te uscire di casa mettendosi in borsa il caricatoe al posto del cellulare?! Non so se essere così stordita è lìultimo segno dell'anno vecchio od il primo di quello nuovo. In ogni caso stordita rimango! Buon anno anche a te, grazie.
Mia Cara Annalena, passo di qui per farti tanti auguri di cuore per il nuovo anno 2012.
RispondiEliminaUn forte abbraccio
pat
La prima cosa fatta stamani è stato leggere il tuo racconto e i commenti relativi e le mie ali, di piccola farfalla, hanno incominciato a vibrare di ....speranza legata ad una grandissima volontà. GRAZIE. simonetta
RispondiEliminabello tutto
RispondiEliminaAle
Ti faccio tanti auguri per un felice 2012 ^__^!
RispondiEliminaGuarda facciamo cosi', se non funzionano le ali da farfalla attaccate allo specchio, casomai ci buttiamo tutti su "Nessun luogo è lontano" e voglio vedere chi ci ferma! Tsk!
RispondiEliminaIdiozie a parte, questo post è incommentabile, per la sua bellezza.
IO passo in ritardo, un'influenza mi sta rallentando l'avvio dell'anno ma c'è tempo..sia per illudersi che per disilludersi, ti abbraccio.
RispondiElimina@patricia; grazie, un abbraccio stretto stretto anche a te.
RispondiElimina@simonetta: esatto, la differenza tra illusione e speranza credo sia proprio la volontà. Grazie!
@alessandra: bella tu!
@julie: grazie, auguri di cuore anche a te.
@muscaria: quel benedetto giorno che riusciremo ad incrociarci ti racconto cosa c'entriamo io ed un altra di tua conoscenza con "Nessun luogo è lontano" e poi se ne parla seriamente...
@libera: chi va piano va sano e va lontano... E, con un minimo di forza e volontà a disposizione, senza correre si arriva in posti bellissimi!
speranza e volonta' per tutti noi e uno splendido 2012 ,auguri e complimenti per il tuo blog,da oggi ti seguo,se ti va passa da me ciaooo....
RispondiElimina@ninì: grazie, passo volentieri a dare un'occhiata.
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