Imbrunire. A casa da poco, la fatica di una giornata di lavoro sulle spalle, Bruna leva le scarpe e si siede sul letto. La pioggia picchietta sul tetto, da fuori si sente il cinguettio degli uccellini nascosti tra i rami dell'acero di fronte a casa.
Uccellini e pioggia? Non so - pensa Bruna - mi sembra di non averli mai sentiti cantare insieme. Ma quante cose si è persa, mentre viveva? Troppo occupata a correre, a badare che tutto seguisse l'ordine prefissato, che i problemi venissero risolti, i risultati accantonati, gli insuccessi dimenticati. Troppo occupata. Già.
E ora siede qui sul letto, da sola, e si accorge che gli uccellini possono catare mentre piove, che la luce è dolce all'inizio della sera, che il sollievo di fine giornata non sta solo nel liberare i piedi dalla tortura dei tacchi. Che sono anni che non sa di vivere. E forse è ora di guardare fuori.
La notte è calata, l'acero ora tace, nel buio. La pioggia continua a cadere. Lei sorride, poi ride, poi torna a sorridere. Rimanere assente dal resto del mondo non ha più senso. Allunga la mano e prende il telefono.
Dopo una bella doccia, lunga, e poi tornerà a cucinare. Ci vuole qualcosa di cremoso e dolce questa sera, si dice Bruna. Caldo e semplice, magari un po' anni '80, per uscire da memorie e rimpianti e toccare con mano che la vita è qui e ora.
Sarà pronto tra un'ora. Dosi per due.
Crema di carciofi anni '80
ingredienti per 2 persone:
4 carciofi sardi
1/2 stecca vaniglia
1/2 cucchiaio di timo
2 cucchiai panna da cucina
2 cucchiai di olio extravergine
sale
pepe al mulinello
Mondare i carciofi eliminando foglie dure e barbe interne e tagliarli a spicchi, mettendoli a mano a mano a bagno in acqua fredda acidulata con aceto o succo di limone per evitare che anneriscano. Tagliare anche i gambi a pezzetti da 4 cm. levando lo strato più esterno con il pelapatate.
Sciacquare i carciofi, disporli in un tegame dove stiano in uno strato solo, versarvi un dito di acqua ed unire l'olio, 3 o 4 grani di pepe, il timo ed un pizzico di sale.
Incidere per il lungo la stecca di vaniglia, grattarne via i semini con la punta di un coltello ed unire ai carciofi sia i semi che la bacca aperta.
Coprire e cuocere a fuoco medio per 10 minuti, scolare i carciofi, eliminare la stecca di vaniglia e passare al passaverdure prima i gambi, più fibrosi, poi i cuori, tenendone da parte due spicchietti per la decorazione. Pulire di frequente il disco del passaverdure e, se serve, aiutarsi con qualche cucchiaio del liquido liquido di cottura.
Scaldare il passato di carciofi, allungando a piacere con il brodo di cottura, unire la panna, regolare di sale e pepe e servire decorato con un pezzetto di vaniglia, una spolverata di pepe e gli spicchi di carciofo.
Uccellini e pioggia? Non so - pensa Bruna - mi sembra di non averli mai sentiti cantare insieme. Ma quante cose si è persa, mentre viveva? Troppo occupata a correre, a badare che tutto seguisse l'ordine prefissato, che i problemi venissero risolti, i risultati accantonati, gli insuccessi dimenticati. Troppo occupata. Già.
E ora siede qui sul letto, da sola, e si accorge che gli uccellini possono catare mentre piove, che la luce è dolce all'inizio della sera, che il sollievo di fine giornata non sta solo nel liberare i piedi dalla tortura dei tacchi. Che sono anni che non sa di vivere. E forse è ora di guardare fuori.
La notte è calata, l'acero ora tace, nel buio. La pioggia continua a cadere. Lei sorride, poi ride, poi torna a sorridere. Rimanere assente dal resto del mondo non ha più senso. Allunga la mano e prende il telefono.
Dopo una bella doccia, lunga, e poi tornerà a cucinare. Ci vuole qualcosa di cremoso e dolce questa sera, si dice Bruna. Caldo e semplice, magari un po' anni '80, per uscire da memorie e rimpianti e toccare con mano che la vita è qui e ora.
Sarà pronto tra un'ora. Dosi per due.
Crema di carciofi anni '80
ingredienti per 2 persone:
4 carciofi sardi
1/2 stecca vaniglia
1/2 cucchiaio di timo
2 cucchiai panna da cucina
2 cucchiai di olio extravergine
sale
pepe al mulinello
Mondare i carciofi eliminando foglie dure e barbe interne e tagliarli a spicchi, mettendoli a mano a mano a bagno in acqua fredda acidulata con aceto o succo di limone per evitare che anneriscano. Tagliare anche i gambi a pezzetti da 4 cm. levando lo strato più esterno con il pelapatate.
Sciacquare i carciofi, disporli in un tegame dove stiano in uno strato solo, versarvi un dito di acqua ed unire l'olio, 3 o 4 grani di pepe, il timo ed un pizzico di sale.
Incidere per il lungo la stecca di vaniglia, grattarne via i semini con la punta di un coltello ed unire ai carciofi sia i semi che la bacca aperta.
Coprire e cuocere a fuoco medio per 10 minuti, scolare i carciofi, eliminare la stecca di vaniglia e passare al passaverdure prima i gambi, più fibrosi, poi i cuori, tenendone da parte due spicchietti per la decorazione. Pulire di frequente il disco del passaverdure e, se serve, aiutarsi con qualche cucchiaio del liquido liquido di cottura.
Scaldare il passato di carciofi, allungando a piacere con il brodo di cottura, unire la panna, regolare di sale e pepe e servire decorato con un pezzetto di vaniglia, una spolverata di pepe e gli spicchi di carciofo.
- rivoli affluenti:
- la ricetta in realtà è inventata, citando come memoria familiare le lattine di zuppa Campbell che ai tempi ci sembravano chissà che raffinata specialità gourmet...
- magari, diluita ancora di più tanto da poterla bere, potrei provare a proporla anche ad Alexandra
Qualcuno diceva che molti sono morti da tempo e nemmeno se ne accorgono...il che detto dal semi-zombie quale sono non so quanto senso abbia però già solo il fatto di ripetermelo come karma apre uno spiraglio di luce...lo stesso anni 80' che vedo nella tua cucina.
RispondiEliminaAh quanto si sta sereni quando non ci sono ingredienti esteri nelle nostre cucine...:P ahahahahahahah
@gambetto: be', il fatto che tu consideri la vaniglia in una zuppa come un fatto acquisito ne apre sì di spiragli...
RispondiEliminaSe ti dicessi che una volta ho anche messo un pizzico di cannella in una zuppa di gamberi con feta...:)
RispondiElimina@gambetto... arriverei lì al volo con un bel chawanmushi originale, spiegandoti che in fondo è solo un flan di uova e pesce...
RispondiEliminaIncantevole il tuo racconto. Ogni tanto siamo come colpiti da un lampo di consapevolezza di essere vivi, di percepire un istante di pura perfezione, di accorgerci che esistiamo nella bellezza di ciò che ci circonda.
RispondiEliminaE' un istante. Perfetto e bellissimo.
Buona la tua crema profumata!
@patrizia: ed è bellissimo quando quell'attimo ti coglie impreparato...
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