A volte non c'è bisogno che i periodi neri finiscano per cacciare la testa fuori da problemi ed incombenze e prendere un po' di respiro. Questa capacità di trovare risorse di spensieratezza anche nei momenti più impensati dipende probabilmente da quella parte bambina che governa il buonsenso di tutti noi ed alimenta il nostro disperato spirito di sopravvivenza.
Così una persona si ritrova magari a fare la spesa con più gusto, in cucina con più creatività, davanti al computer con più curiosità, anche se i suoi guai al momento restano gli stessi. Piccoli momenti preziosissimi che ci permettono di godere della fortuna di essere vivi. Tutti questi elementi hanno contribuito inoltre a catapultarmi dentro una inaspettata guerra coloniale vecchia di ottant'anni...
Qui chiamano erba del Negus quel che altrove porta il nome di barba di frate o agretti. Mi piace molto questa curiosa definizione, dal gusto un po' retrò di cucina popolare ed affettuosa. Nel cercarne l'origine mi sono però trovata impantanata in una serie di siti neofascisti che esaltano le azioni militari d'epoca mussoliniana contro il re etiope di allora, ovvero il Negus d'Abissinia.
Così ho pensato di utilizzare questa verdura primaverile non per la classica frittata, a cui era destinata nel momento in cui era finita nel mio carrello durante la spesa, ma in un piatto che fondesse culture diverse. Confronto, collaborazione e rispetto sono elementi indispensabili sia ad una cucina armoniosa che ad una convivenza civile, il loro contrario gli unici confini che vale veramente la pena di superare "armi in pugno".
Ne è uscita una ricetta decisamente ibrida, fresca e sapida allo stesso tempo, in cui non sarebbe stata male anche l'aggiunta di un po' di pesce fresco a dadini e di qualche goccia di nuoc mam o di colatura di alici. Scomparsa ogni forma di nostalgia, dell'atmosfera retrò alla fine in questo piatto è rimasto poco: solo il piacere di condividerlo.
Gnocchi di riso... in barba al Negus
ingredienti per 2 o 3 persone:
200 gr. di gnocchi di riso secchi
300 gr. di erba del Negus
1 carota
1 gambo di sedano
1 spicchio di aglio
1 dadino di zenzero grosso come l'aglio
2 cucchiai di olio di arachidi
2 cucchiai di salsa di soja
1 cucchiaino di olio di sesamo
2 cucchiai di vino di riso cinese
1/2 cucchiaio di semi di sesamo
(200 gr. di polpa di pesce bianco e 1 cucchiaio di nuoc mam, che qui non ho usato)
Mettere a bagno gli gnocchi di riso per almeno otto ore e poi scottarli un paio di minuti in acqua bollente, scolandoli appena cominciano ad intenerirsi e condendoli con 1 cucchiaio di olio perché non si incollino. Io in realtà, per evitare che si spappolino o si incollino in cottura, quando mi ricordo con sufficiente anticipo li lascio a bagno 36 ore e poi li scolo e li unisco direttamente al condimento senza prelessarli, come il questo caso.
Mondare l'erba del Negus eliminando le radici e le parti secche o ingiallite, lavarla bene sotto l'acqua corrente quindi cuocerla a vapore (io a vapore nel microonde a 900 w per 4 minuti); tagliarla poi a pezzetti lunghi circa 5 cm.
Mondare carota e sedano e tagliarli a bastoncini; spelare aglio e zenzero e pestarli con un colpo secco tenendo la lama del coltello di piatto; tostare leggermente i semi di sesamo a secco nel wok caldo, levandoli appena cominciano a scoppiettare.
Scaldare l'olio nel wok caldo, unirvi aglio e zenzero e saltare a fuoco vivace fino a che l'aglio comincia appena a dorare.
Levare aglio e zenzero ed unire all'olio carota, sedano e erba del Negus, saltando a fuoco vivace per un paio di minuti.
Unire il vino di riso, lasciar sfumare, quindi unire l'olio di sesamo e la salsa di soja, facendo saltare le verdure un minuto o mescolandole velocemente perché si insaporiscano bene.
Unire gli gnocchi di riso nel wok (il pesce a dadini ed il nuoc mam, se si usano), spadellare un minuto, spolverare con i semi di sesamo e servire caldo o tiepido.
Così una persona si ritrova magari a fare la spesa con più gusto, in cucina con più creatività, davanti al computer con più curiosità, anche se i suoi guai al momento restano gli stessi. Piccoli momenti preziosissimi che ci permettono di godere della fortuna di essere vivi. Tutti questi elementi hanno contribuito inoltre a catapultarmi dentro una inaspettata guerra coloniale vecchia di ottant'anni...
Qui chiamano erba del Negus quel che altrove porta il nome di barba di frate o agretti. Mi piace molto questa curiosa definizione, dal gusto un po' retrò di cucina popolare ed affettuosa. Nel cercarne l'origine mi sono però trovata impantanata in una serie di siti neofascisti che esaltano le azioni militari d'epoca mussoliniana contro il re etiope di allora, ovvero il Negus d'Abissinia.
Così ho pensato di utilizzare questa verdura primaverile non per la classica frittata, a cui era destinata nel momento in cui era finita nel mio carrello durante la spesa, ma in un piatto che fondesse culture diverse. Confronto, collaborazione e rispetto sono elementi indispensabili sia ad una cucina armoniosa che ad una convivenza civile, il loro contrario gli unici confini che vale veramente la pena di superare "armi in pugno".
Ne è uscita una ricetta decisamente ibrida, fresca e sapida allo stesso tempo, in cui non sarebbe stata male anche l'aggiunta di un po' di pesce fresco a dadini e di qualche goccia di nuoc mam o di colatura di alici. Scomparsa ogni forma di nostalgia, dell'atmosfera retrò alla fine in questo piatto è rimasto poco: solo il piacere di condividerlo.
Gnocchi di riso... in barba al Negus
ingredienti per 2 o 3 persone:
200 gr. di gnocchi di riso secchi
300 gr. di erba del Negus
1 carota
1 gambo di sedano
1 spicchio di aglio
1 dadino di zenzero grosso come l'aglio
2 cucchiai di olio di arachidi
2 cucchiai di salsa di soja
1 cucchiaino di olio di sesamo
2 cucchiai di vino di riso cinese
1/2 cucchiaio di semi di sesamo
(200 gr. di polpa di pesce bianco e 1 cucchiaio di nuoc mam, che qui non ho usato)
Mettere a bagno gli gnocchi di riso per almeno otto ore e poi scottarli un paio di minuti in acqua bollente, scolandoli appena cominciano ad intenerirsi e condendoli con 1 cucchiaio di olio perché non si incollino. Io in realtà, per evitare che si spappolino o si incollino in cottura, quando mi ricordo con sufficiente anticipo li lascio a bagno 36 ore e poi li scolo e li unisco direttamente al condimento senza prelessarli, come il questo caso.
Mondare l'erba del Negus eliminando le radici e le parti secche o ingiallite, lavarla bene sotto l'acqua corrente quindi cuocerla a vapore (io a vapore nel microonde a 900 w per 4 minuti); tagliarla poi a pezzetti lunghi circa 5 cm.
Mondare carota e sedano e tagliarli a bastoncini; spelare aglio e zenzero e pestarli con un colpo secco tenendo la lama del coltello di piatto; tostare leggermente i semi di sesamo a secco nel wok caldo, levandoli appena cominciano a scoppiettare.
Scaldare l'olio nel wok caldo, unirvi aglio e zenzero e saltare a fuoco vivace fino a che l'aglio comincia appena a dorare.
Levare aglio e zenzero ed unire all'olio carota, sedano e erba del Negus, saltando a fuoco vivace per un paio di minuti.
Unire il vino di riso, lasciar sfumare, quindi unire l'olio di sesamo e la salsa di soja, facendo saltare le verdure un minuto o mescolandole velocemente perché si insaporiscano bene.
Unire gli gnocchi di riso nel wok (il pesce a dadini ed il nuoc mam, se si usano), spadellare un minuto, spolverare con i semi di sesamo e servire caldo o tiepido.
Non sarebbe d'uso ne' cinese ne' giapponese ne' italiano, i tre Paesi che vedono propri ingredienti tipici combinati in questo piatto, ma in nome della condivisione mi sono divertita a portare il wok al centro della tavola e a invitare tutti i commensali a mangiare da un unico piatto...
- rivoli affluenti:
- oltre a collaborazione e rispetto a sgretolare la chiusura mentale funziona bene anche l'ironia: Andrea Camilleri, Il nipote del Negus, Sellerio.
E hai fatto benissimo perché laggiú in abissinia il piatto si mette al centro e si mangia tutti insieme....Ecco ai quadrato il cerchio: italia, giappone, cina e...etiopia!
RispondiEliminaBacioni
Che piatto internazionale!
RispondiEliminaComplimenti!
@glu.fri: esatto! Ti vedo attenta...
RispondiEliminaUn abbraccio anche a te
@gloria: grazie, è bello sapere che c'è chi apprezza la cucina di contaminazione.
Buongiorno, passo a lasciarti commenti però non me li prende mai, mi dimentico di fare copia-incolla e così, anche l'ultima volta, mi ha preso solo quello dove, per prova ti ho scritto un banale ciao. Sai, ti volevo raccontare che il giorno dopo la farfalla è volata via, mi ha chiesto di dare a lei quei brutti pensieri. Li disperdo nel cielo. Un abbraccio (copio-incollo)
RispondiEliminaSai, oggi vado a Venezia, mi sento già bene.
Visto che il commento è andato, aggiungo che anch'io amo i gnocchi di riso, quando comperai quel filone strano dalla strana consistenza non sapevo cosa fosse ed i negozianti (cinesi) non seppero rispondermi :-( ma c'è internet e la bambina ghioiosa che è in me è andata subito a curiosare :-D
RispondiEliminaPoi abbinati all'erba del Negus..troppo forte.
Adoro questo tipo di contaminazione. Complimenti :)
RispondiElimina@libera: che la tua giornata a Venezia sia gioiosa e libera come la bambina che sai essere e come la farfalla che non si cura dei brutti pensieri
RispondiElimina@corradoT: grazie! Riusciremo prima o poi a cucinare insieme e sperimentare le reciproche visioni di contaminazione, vero?
Prima o poi succedera'. Ricordiamoci solo di indossare le nostre giacche da cuoco :)
EliminaLa mia e' nera, con scritto CorradoT, e la tua com'e'?
Sorvolo sul "nuoc mam" perchè mi sento buono ma non sul piatto messo al centro da condividere con tutti i commensali che trovo un modo più che civile per non dire ideale da adottare quando ci si sente in famiglia. In Grecia, la tanto nominata Grecia di questi giorni, si ordina per tutti e non per singole porzioni e poi si divide tra i commensali in un balletto di mani e di passaggi che crea confronto ed incontro allo stesso tempo.
RispondiEliminaPS
Il "nuoc mam".... ahahahahahahaahahah....sono arterisclerotico lo so....ma come faccio da oggi a non pensare al nuoc mam quando mi troverò di fronte una colatura di alici?! :P
@corradoT: mi diverte di più cucinare con un bel grembiulone bianco ma... non nego di averla: bianca con la scritta blu.
RispondiElimina@gambetto: bene, vedo che il mio subdolo piano per convertirti al dubbio fusion sta cominciando a funzionare...
Gnocchi di riso?
RispondiEliminaSpiegami un po' bene...
Che bella ricetta! super salutare e deliziosa! bacioni!
RispondiElimina@virò: entri in un negozio di alimentari etnici, chiedi "gnocchi di riso" o "rice cakes", li porti a casa e li metti a mollo. Se li trovi freschi ancora meglio (e non serve l'ammollo). dopodiché mi chiami ed io ti spiego...
RispondiElimina@francy: grazie, ora però mi sono avanzate le uova per la frittata che non ho più fatto!
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