Le immagini di sole e caldo di qualche giorno fa sembrano lontanissime. La pioggerella sottile e continua, le foglie rosse degli alberi... e soprattutto il termometro che non supera i 12 gradi neanche a metà giornata suggeriscono anche alla mia mente distratta che oramai siamo in autunno.
Continuo ad avere pochissimi ritagli per cucinare negli ultimi tempi ma non voglio privarmi almeno questa domenica di qualcosa che mi faccia sentire profondamente dentro la stagione. E a ottobre sono buonissime le mele, anche se siamo abituati ad averle a disposizione tutto l'anno.
La prospettiva è quella di rientrare a casa dopo un sabato di corse e fatiche, chiudersi la porta alle spalle, dimenticare il resto del mondo, profumarsi di farina ed accendere il forno, per cominciare.
La prospettiva, più tardi, è di avvolgersi attorno ad una tazza di zuppa fumante, accoccolati dentro un plaid, ranicchiati nel il cerchio di luce morbida della lampada da lettura, circondati dalle parole anni '20 del libro, dal profumo della torta che cuoce, dal rumore indistinto che resta fuori, quello di alberi bagnati, di luci rese fioche dalla foschia, di auto che nel buio passano lontane.
La prospettiva è poi di svegliarsi la mattina della domenica sotto il tepore di un piumino più spesso, incominciare la giornata con la torta che nella notte ha maturato i suoi sapori e sapere che nell'arco della giornata si potrà finalmente stare fermi. Poltrire senza affannarsi dietro a nulla, magari riaccendendo il forno per trastullarsi con qualche altra golosità. Senza fretta, senza tempo, senza obblighi. Nell'autunno.
Continuo ad avere pochissimi ritagli per cucinare negli ultimi tempi ma non voglio privarmi almeno questa domenica di qualcosa che mi faccia sentire profondamente dentro la stagione. E a ottobre sono buonissime le mele, anche se siamo abituati ad averle a disposizione tutto l'anno.
La prospettiva è quella di rientrare a casa dopo un sabato di corse e fatiche, chiudersi la porta alle spalle, dimenticare il resto del mondo, profumarsi di farina ed accendere il forno, per cominciare.
La prospettiva, più tardi, è di avvolgersi attorno ad una tazza di zuppa fumante, accoccolati dentro un plaid, ranicchiati nel il cerchio di luce morbida della lampada da lettura, circondati dalle parole anni '20 del libro, dal profumo della torta che cuoce, dal rumore indistinto che resta fuori, quello di alberi bagnati, di luci rese fioche dalla foschia, di auto che nel buio passano lontane.
La prospettiva è poi di svegliarsi la mattina della domenica sotto il tepore di un piumino più spesso, incominciare la giornata con la torta che nella notte ha maturato i suoi sapori e sapere che nell'arco della giornata si potrà finalmente stare fermi. Poltrire senza affannarsi dietro a nulla, magari riaccendendo il forno per trastullarsi con qualche altra golosità. Senza fretta, senza tempo, senza obblighi. Nell'autunno.
Torta confortante di (tante) mele
6 mele golden (circa 950 gr.)
5 amaretti (circa 15 gr.)
1 cucchiaio di mandorle spellate (circa
20 gr.)
1 cucchiaio abbodante di pistacchi
sgusciati (circa 2 gr.)
2 cucchiai di uvetta (circa 25 gr.)
½ limone
180 gr. di zucchero + 1 o 2 cucchiai
per la decorazione
200 gr. di farina 00 + 1 cucchiaio per
la teglia
15 gr. di lievito per dolci
2 uova
25 gr. di Marsala
70 gr. di brandy
1 nocina di burro (o qualche goccia di olio di mandorle*) per la teglia
Mettere a bagno per una decina di minuti l'uvetta nel Marsala, poi strizzarla conservando il liquido.
Sbucciare le mele, privarle del torsolo e tagliarle in 4 spicchi e poi a fettine sottili "triangolari"; mescolarle con cura a 2 cucchiai di zucchero (circa 40 gr.), alle uvette e al succo del mezzo limone spremuto e lasciar insaporire per qualche minuto.
Sbucciare le mele, privarle del torsolo e tagliarle in 4 spicchi e poi a fettine sottili "triangolari"; mescolarle con cura a 2 cucchiai di zucchero (circa 40 gr.), alle uvette e al succo del mezzo limone spremuto e lasciar insaporire per qualche minuto.
Sbattere le uova con lo zucchero
rimanente fino a che diventano chiare ed unirvi il brandy, il Marsala delle uvette e poi la
farina setacciata con il lievito.
Pestare grossolanamente mandorle e
pistacchi e ridurre in briciole fini gli amaretti, unendo tutto
all'impasto insieme alle mele, e mescolare con cura.
Imburrare ed infarinare uno stampo a
ciambella da 23 cm. con i bordi alti e rovesciarvi il composto,
premendo bene con il dorso di un cucchiaio e poi battendo lo stampo
sul tavolo con un paio di colpi secchi per assestare l'impasto.
Infornare a 160° ventilato (o 180°
statico) e cuocere per un'ora o poco più, fino a che la superficie è
decisamente dorata, lasciar intiepidire su una gratella quindi
sformare e spolverare la superficie con un paio di cucchiaiate di
zucchero, lasciando poi raffreddare completamente.
Buona anche subito, diventa invece fenomenale se consumata il giorno dopo: i sapori si assestano e si integrano e lo zucchero in superficie si scioglie e penetra la rende ulteriormente golosa.
Proprio volendo si può accompagnare con una salsa tiepida di vaniglia ma non è poi così indispensabile... Io me la mangio così, nature, ri-spolverata di zucchero semolato, a grandi morsi autunnali...
Proprio volendo si può accompagnare con una salsa tiepida di vaniglia ma non è poi così indispensabile... Io me la mangio così, nature, ri-spolverata di zucchero semolato, a grandi morsi autunnali...
(* si tratta di una torta adatta agli intolleranti al lattosio, attenzione dunque nel caso a non usare burro per ungere la teglia)
- rivoli affluenti:
- il libro sul divano, curiosissimo: T. Coraghessan Boyle, The women: a novel, Penguin Books
- la ricetta di base della torta di mele è ispirata ad una delle tante arrivate al Cavoletto Sigrid per un suo vecchio progetto di una raccolta, appunto, di torte di mele; specificamente a questa versione.
Ispira assai!E' l'aggiunta di amaretti,mandorle e pistacchi,rispetto alle solite torte di mele,che mi causa un immediato languorino.....
RispondiEliminaP.S. Proprio ieri ho fatto le apple pies fritte
(come da McDonalds,per intenderci).
Trashy,ma dopotutto e' arrivato il freddo,bisognera' pur prepararsi al letargo....
Buona domenica ed un bacione.
@edit.pilaff: certo, che l'hanno inventato a fare l'autunno se non per permetterci il letargo e farcircelo di trashy food?!
RispondiEliminaBaci anche a te
Mi piace l'idea che ti "profumi di farina" e che includa una torta di mele tra i riti con effetti confortanti...
RispondiEliminaE' un pensiero che sento molto mio...
Condivido OGNI TUO PARAGRAFO! E credo che la tua torta con (tante) mele, e non solo... parla da sola! :)
RispondiEliminabesos
Looks amazing! Wonderful, congrats!
RispondiElimina@virò: perchè poi la domenica ho avuto gente (fantastica) da incontrare, altrimenti avresti visto dove poteva portarmi questa mia recente deriva...
RispondiElimina@mai: ma perchè siamo sempre tanto in sintonia tu ed io?! Pensa che statsera mi sarei programmata il pollo allo zenzero pure io...
@english uebersetzer: thank you