Passa ai contenuti principali

mare nascosto, mare vicino

Il mare mi assale in questi giorni. Forse perché l'ho sfiorato per qualche ora alcune settimane fa, forse perché in realtà ne sono separata da tantissimo tempo.

Probabilmente gli sto troppo lontana. Nata lontana da qualsiasi mare, non ho mai sentito il bisogno impellente di consultarmi con le sue rive, di solcarlo nei momenti di riserbo, di tuffarmici in quelli di gioia. Eppure ogni tanto, come questa volta, lui ritorna da me. 

Si intrufola nel mio mondo asciutto e mi propone il rumore ripetuto delle onde come richiamo ad un ritmo più tranquillo, il profumo salmastro come tonico per le mie percezioni intorpidite, gli spruzzi di acqua fresca sul viso come ristoro dall'arido del vivere quotidiano. 

Forse il suo fascino deriva proprio dal non partecipare alla mia vita di sempre. Quando si fa sentire parla implacabilmente di qualcosa d'altro, mi suggerisce che forse è ora di salvarsi. Mette in moto la tendenza al cambiamento. Guardare oltre... magari, perché no, probabilmente alla fuga.

Per il momento non posso permettermi una fuga seria. E nemmeno una gita al mare, in effetti. Posso però muovere piccole cose di giornata, alzare la testa, provare a respirare più a fondo. E magari anche cucinare qualcosa che mi riempia di sensazioni iodate e di onde mutanti.

E mi arriva un cartoccio di bianchetti di fine stagione, dalla Liguria, come risposta. Piccoli fili bianchi e mobili, luccicanti occhi spalancati d'argento che invitano a guardarmi meglio intorno. 

Perché il buono della vita, probabilmente mare compreso, sta nascosto anche qui, da qualche parte. Senza bisogno di arrivare fino ad una costa lontana basta muoversi un poco, alzare la testa e guardare.


Bianchetti zucchine e timo nascosti dentro le lasagne

Ingredienti per 6 persone:
2 uova piccole
80 gr. di semola di grano duro
160 gr. di farina 00 (+ un pugno per la spianatoia)
100 g. bianchetti
2 zucchine
250 gr. di mozzarella
50 gr. pecorino grattugiato
1 lt. di brodo d'aglio (brodo di aglio salvia e timo, fatto così)
2 rametti di timo
olio extravergine d'oliva
sale
pepe bianco al mulinello

Scolare ed asciugare la mozzarella, sfrangiarla in piccoli sfilacci e lasciarla scolare in un colino coperto per un'oretta.

Setacciare la semola con 100 gr. di farina 00, rompervi le uova, salare e pepare leggerissimamente, unire 1/2 cucchiaio di olio e lavorare energicamente sulla spianatoia infarinata fino ad ottenere un panetto liscio e sodo, che riposerà coperto per un'oretta.

Tagliare le zucchine a julienne, infarinarle leggermente e saltarle in due cucchiai di olio fino a che sono dorate e croccanti, salare leggermente e scolare, lasciando l'olio nel tegame.

Tostare 40 gr. di farina nel fondo delle zucchine con un goccio di olio fresco (in tutto circa 2 cucchiai di condimento), versarvi a filo un mestolo di brodo d'aglio caldo rimestando vigorosamente con una frusta ed aggiungere poi altro brodo fino ad ottenere una salsa setosa ed un po' fluida.

Salare se serve, pepare leggermente e lasciar cuocere la salsa a fuoco basso una decina di minuti, rimestando di tanto in tanto, fino a che non è ben legata e profuma di buono.

Ricavare dall'impasto sei sfoglie sottili da circa 15 x 22 cm., o comunque strisce di pasta che accostate siano sufficienti a foderare in sei strati una teglia da forno da 18 x 25 cm. interni. (Se si dovessero usare invece lasagne secche o confezionate, scottarle un paio di minuti in brodo d'aglio e stenderle poi ad asciugare su un canovaccio pulito)

Sciacquare bene i bianchetti, tamponarli con carta da cucina, passarli in un leggero velo di farina e saltarli un paio di minuti in un cucchiaio di olio, diluendo poi con due o tre cucchiai brodo d'aglio per ottenere un composto vagamente cremoso.

Ungere il fondo della teglia, stendere 1 foglio di pasta, spalmare con 2 cucchiai di salsa vellutata, adagiarvi 1 cucchiaio abbondante di zucchine, uno di bianchetti, poi distribuirvi sopra gli straccetti di mozzarella e spolverare con una manciata di pecorino.

Coprire con un'altra sfoglia di pasta e ripetere gli stati terminando con la pasta, senza però compattare troppo, in modo che la pasta sia abbastanza libera sui bordi e possa un po' arricciarsi, a ricordare le onde.

Distribuire sopra l'ultima sfoglia solo besciamella e pecorino, più qualche filo di zucchina come decorazione e cuocere in forno statico a 180° per 20-25 minuti, fino a che sulla superficie si forma una crosticina dorata, quindi levare dal forno e lasciar riposare qualche minuto.

Servire le lasagne calde o tiepide, ricambiando con tenerezza il loro movimento ed il loro sguardo...

  • rivoli affluenti:
  • il brodo di aglio è la base dell'aïgo bouido, una profumatissima minestra provenzale che accoglie dei fidelini o che viene legata con rosso d'uovo. Le sono particolarmente affezionata, forse perché è un piatto di mare senza pesce... 
  • Per dare alle lasagne un sapore ancora più marino si può sostituire il brodo d'aglio con un leggero fumetto di pesce, aggiungendo però un po' d'aglio alla rosolatura delle zucchine e dei bianchetti.

Commenti

  1. Gelosissima dei tuoi bianchetti freschi!
    Qui potrei tentare qualcosina con i gamberi,ma tutta l'arte se ne andrebbe.
    J'adore! :)

    RispondiElimina
  2. Lo sai, io vivo vicino al mare e non potrei mai farne a meno. Ricordo quando da ragazza, con una mia amica, tutte le sere, prima di tornare a casa passavamo sul lungomare per dare la buonanotte al mare. Ti capisco, se il mare ti entra nel cuore, non ti lascia più.
    Bellissima ricetta, da provare assolutamente ;-)
    Baci
    Anna Luisa

    RispondiElimina
  3. Idem come Anna Luisa, senza mare non so stare. Ci sono momenti in cui una semplice passeggiata in riva al mare aiuta a pensare, a distrarsi, a ricaricarsi.
    Mi piacciono i bianchetti in questa lasagna, un tocco di originalità per chi assaggia.

    Fabio

    RispondiElimina
  4. @edith.pilaff: daltronde qui mancano altre cosine inglesi di quelle essenziali...

    @annalu: appunto...Probabilmente soffro di una sorta di herpes marino: un' "infezione" buona che resta latente ed ogni tanto espolde!

    @fabio: devo dire che a volte provo a passeggiare sul lungolago, qui selvatico e trascurato, un anni '60 un po' fané che fa tanto infanzia. E per quanto affascinante non è affatto la stessa cosa...

    @alessandro: grazie, vengo a curiosare

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!