Come già detto in questo periodo ho una intensa frequentazione con il Veneto. In specifico la mia ricerca si è arrampicata sulle alture del Bellunese per ritrovare parte delle mie radici familiari, in cui mi ero tuffata come si deve l'ultima volta ben trent'anni fa.
Molto è cambiato nel frattempo, ma quel che ho ritrovato intatto sono la sensazione di respiro che cielo e vette trasmettono ad ogni scorcio,
il silenzio che avvolge e dona poesia anche ai luoghi più semplici,
la storia appassionata e terribile dell'amore per la propria terra che intride ogni pietra...
Anche nei sapori devo dire che mi sono ritrovata in pieno, soprattutto grazie ad alcune piccole trattorie che hanno conservato la tradizione della cucina popolare, permettendomi un salto assoluto della memoria in gusti di famiglia della mia infanzia.
Quattordici chilometri separano uno dei miei "paesini del cuore" dalla ben più famosa Lamon. Eccone un piccolo assaggio.
Volendo, come da tradizione delle minestre del Nord Italia, insieme ai funghi freschi si possono aggiungere alla zuppa, lasciata leggermente più liquida, 150 g di riso.
C'è chi spolvera la zuppa di grana grattugiato ma secondo me è abbastanza saporita così. Dunque scodellare, decorare con una grattata di pepe e un ciuffetto di rosmarino e servire con fette di pane tostate.
Molto è cambiato nel frattempo, ma quel che ho ritrovato intatto sono la sensazione di respiro che cielo e vette trasmettono ad ogni scorcio,
il silenzio che avvolge e dona poesia anche ai luoghi più semplici,
la storia appassionata e terribile dell'amore per la propria terra che intride ogni pietra...
Anche nei sapori devo dire che mi sono ritrovata in pieno, soprattutto grazie ad alcune piccole trattorie che hanno conservato la tradizione della cucina popolare, permettendomi un salto assoluto della memoria in gusti di famiglia della mia infanzia.
Quattordici chilometri separano uno dei miei "paesini del cuore" dalla ben più famosa Lamon. Eccone un piccolo assaggio.
Menestra de fasioi de
Lamon e fonghi – Zuppa di fagioli di Lamon e funghi
Ingredienti per 4/6
persone:
500 g di funghi misti freschi
25 g di porcini secchi
130 g di fagioli di Lamon secchi (o 500 g cotti)
50 g di pancetta
50 g di lardo
1 porro
1 carota
1 gambo di sedano
1 spicchio di aglio
4 foglie di salvia
1 mazzetto di prezzemolo
1 rametto di rosmarino per il decoro
sale e pepe
Ammollare i fagioli per 1 notte, poi cuocerli coperti di
acqua fredda con sedano, carota, metà cipolla e 50 g di pancetta. Ci vorranno dalle 2 ore alle 2 ore e ½. Regolare di sale a fine cottura.
Mondare e tagliare i funghi freschi a fettine; ammollare i funghi secchi in acqua tiepida e poi filtrarla; unire l'acqua filtrata ai fagioli in cottura e, una ventina di minuti prima di spegnere i fagioli, unire i funghi secchi scolati.
Sciogliere il lardo e saltarvi i funghi freschi con aglio
salvia e i gambi del prezzemolo.
Quando i fagioli sono cotti frullare la zuppa tranne 5 o 6 cucchiai, scaldare il passato e unire i funghi freschi,
portare bene a cottura, regolare di sale, unire le foglie di prezzemolo tritate e spegnere.
Volendo, come da tradizione delle minestre del Nord Italia, insieme ai funghi freschi si possono aggiungere alla zuppa, lasciata leggermente più liquida, 150 g di riso.
C'è chi spolvera la zuppa di grana grattugiato ma secondo me è abbastanza saporita così. Dunque scodellare, decorare con una grattata di pepe e un ciuffetto di rosmarino e servire con fette di pane tostate.
- rivoli affluenti:
- la ricetta si ispira ad un classico bellunese riportato in: AA VV, Belluno. 50 ricette tipiche, Terra Ferma, 2012, ISBN 978-88-6322-180-0
Questa è una zuppa di funghi come Dio comanda!
RispondiEliminaAltro che tripla panna!
quando ce vo' ce vo'...
RispondiElimina