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ricostuire

Quattro anni di blog, quarantanove di vita, l'impulso costante di guardare avanti, il desiderio di qualche certezza in più. 

I ricordi di momenti in cui tutto sembrava più facile non portano malinconia ma sferzate di energia, la ferma volontà di ricostruire, di potersi ancora permettere quella leggerezza di pensiero.

Maiale in agrodolce: una delle prime prime "scoperte" di cucina etnica, che preparare oggi mi da la misura di quanto sia distante, non solo nel tempo, quella ricetta da pseudo-ristorante piena di peperoni e ananas, da ciò che ho imparato nel frattempo. 

Perchè quello che allora mi sembrava un piatto perfetto ora so essere stato preparato con salse pronte, bustine e prodotti in scatola, gli stessi che si possono tuttora acquistare nei negozi etnici insieme, per dire, ai ravioli al sugo in lattina.

E mi rendo conto che il tempo trascorre per insegnare a non vivere di rimpianti ma a godersi con voluttà tutto ciò che si è imparato lungo il cammino. Questo è il trucco semplice per non sentirsi oppressi da un presente appesantito e per guardare al futuro con grazia.

Parlare di fatti privati in una data tanto delicata per la storia mondiale forse può sembrare fuori luogo. Ma ogni riflessione che abbia a che fare con la capacità di vivere la vita giorno per giorno e di ricostruire una strada diversa se si è smarrita la precedente credo sia una forma di rispetto importante: nei confronti di chi quel giorno di dodici anni fa ha perso ogni possibilità di ricominciare e ancor di più per le loro famiglie, che invece hanno dovuto farlo comunque.

E per chi, come tutti, ha a che fare oggi come ieri e come domani con la difficoltà e la grande gioia di essere al mondo e di affrontate una nuova giornata. Ognuno con la libertà di farlo a suo modo. Ecco perché oggi cucino una mia versione di maiale in agrodolce un po' improvvisata: mi fa sentire bene perchè è diverso da tutto. 

Il maiale in agrodolce dei primi ricordi è una storia, quello cinese autentico è ancora un'altra storia. Quello cucinato oggi, senza grandi pretese, anche per ricordare le vittime cinesi dell'11 settembre (il mondo è grande e insieme piccolo, le vittime provenivano da novanta differenti Paesi...), è così:


Maiale in agrodolce ai cipollotti
ingredienti per 4 persone:
300 gr. lonza di maiale
4 cucchiai amido di mais
1 uovo
3 cipollotti
2 spicchi di aglio (in origine almeno 4)
1 cubetto di zenzero da 1,5 cm.
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro (facoltativo, non c'è nella versione di Canton)
1/2 bicchiere di brodo di pollo
4 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di vino di riso
4 cucchiai di aceto di riso
1 cucchiai di zucchero
1/2 cucchiaio di olio di sesamo
3 cucchiai di olio di arachidi
(a piacere: funghi, castagne d'acqua, bambù, peperoncino, tutti ingredienti che qui non ho usato)

Tagliare la carne a fette di circa 4-5 mm e ridurle a striscioline di circa 1 x 4 cm. Ridurre i cipollotti a rondelle e tritare l'aglio e lo zenzero finissimi.

Sbattere l'uovo e mescolarne metà con 2 cucchiai di amido e 1 cucchiaio di soia; metterci a bagno la carne e lasciar riposare una decina di minuti. 

Sciogliere il resto dell'amido e lo zucchero nel brodo tiepido insieme a concentrato di pomodoro, aceto, vino di riso e al resto della soia.

Scaldare l'olio in un wok e friggerci la carne poca per volta, mettendo a scolare sulla gratella quando si è schiarita.

Eliminare l'olio, a parte 1 cucchiaio circa, e friggerci per un minuto circa cipollotti, aglio e zenzero fino a che cominciano appena a dorare.

Unirvi la miscela di brodo e cuocere due o tre minuti, fino a che l'amido "tira" e la salsa comincia a restringersi.

Rimettere la carne nel wok, farla avvolgere bene dalla salsa, scaldare ancora un minuto e servire subito, profumato con una goccia di olio di sesamo.



Accompagnare con pane cinese a vapore (il mantou) o con riso bianco.
  • rivoli affluenti:
  • una ricetta invece come si deve, con il maiale bello croccante, in: Melissa Teo, Don Bosco, Tjioe Ka In, La Nuova Cucina Cinese, 2004, Bibliotheca Culinaria, ISBN88-86174-68-3.

Commenti

  1. Lettura non facile quella del tuo blog, mi fa sempre un certo effetto. Atterrò qui come una visita al mondo "blogghesco" che disdegno da un pò...e che ancora vedrò solo da lontano. Riparto con una ricetta non-mia, con una leggerezza non-mia, con una sferzata di vita non-mia, solo l'abbraccio che lascio per firma è mio, ma quello è napoletano mi sa lo avresti riconosciuto benissimo.... :)))))

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  2. @gambetto: pensa che al posto di "effetto" ad una prima scorsa avevo letto "affetto"...
    Abbracci "partenopei inside" a te e a (per poco) MissD

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  3. tesoruccia..... buon compleanno!
    ti ho mandato or ora un sms.... scusa se sono in ritardo, sto ancora con la testa in vacanza.
    un bacino

    ps: il maiale in agrodolce lo voglio assaggiare!

    ;)

    RispondiElimina
  4. ....mi fa tristezza non aver ricordato...il tempo che scorre, che non ti fa fermare per pensare...grazie per avermi risvegliato, tanto per farmi ritornare a quel giorno...un abbraccio cri

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  5. Che flash il maiale in agrodolce...anche per me il ricordo della mia cucina di mille anni fa!

    Un ricordo tenero e struggente perché dà realmente il polso di quanti undici settembre sono trascorsi nella mia vita...e nonostante tutto nessuno in cui la tragedia mondiale sia riuscita a scalfire dentro di me il sapore agrodolce di questa data...

    Buon compleanno!

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  6. @babs: allora lo inseriremo presto in qualche set fotografico!

    @cri: è un evento che ha cambiato la vita di tante persone. Di stiscio un po' anche la mia, devo dire.Il fatto che la data coincida con il mio compleanno mi sembra quasi un monito a non dimenticare mai la terribile lezione di vita che ne abbiamo ricevuto.

    @virò: infatti: agrodolce...

    RispondiElimina

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