Passa ai contenuti principali

ricomincio da limoni... e orecchiette

Arrivo all'ultimo secondo per la raccolta di gennaio di Salutiamoci, questa volta dedicata agli agrumi e ospitato da Katy di Girovegando in cucina. Con il primo piatto che cucino da un paio di settimane... 

Praticamente per cause varie non ho fatto spesa ne' messo piede in cucina per un periodo che mi è sembrato interminabile e sono lieta di ritornare all'opera infarinandomi le mani e dedicandomi ad aromi delicati e sapori intensamente minimali.

Un piatto lineare e umilissimo, messo insieme con quel che c'era. Compreso il desiderio di respirare pienamente profumi agrumati, che nella mia cucina non sempre sono protagonisti ma che si insinuano spesso volentieri a tare il tono a tutto il resto, come un pochino testimoniano una sessantina di altre ricette di questo blog...


Orecchiette integrali al limone e lemon grass

ingredienti per 2 persone:
100 g di semola di grano duro
80 g di farina integrale di tipo 2 (+ 1 presa per la spianatoia)
1 limone non trattato
1 piccolo porro
1/2 stelo di lemon grass
2 rametti di timo
1 cucchiaino di grani di senape chiari
3 cucchiai di olio extravergine ligure o del Garda
sale integrale

Miscelare le due farine con un pizzichino di sale e 1/2 cucchiaino di scorza di limone grattugiata finissima e mescolare da sotto a sopra per qualche istante per arieggiarle bene.

Versarvi 1 cucchiaio di succo di limone e 90 g circa di acqua tiepida e lavorare energicamente l'impasto per una decina di minuti a mano o 5 minuti con la planetaria, fino ad ottenere un impasto liscio; coprirlo con  una ciotola rovesciata e lasciar riposare una mezz'oretta.

Prendere una porzione di impasto e farne un cilindro sottile, tagliarlo a rondelline e "trascinarle" una per una su una spianatoia di legno leggermente infarinata con la punta arrotondata di un coltello o con un dito, voltando poi l'orecchietta ottenuta con la parte ruvida verso l'esterno. 

Continuare fino ad esaurimento dell'impasto, lasciando asciugare le orecchiette sparse sulla spianatoia.


Portare a bollore abbondante acqua con una presa di sale e una striscia di scorza di limone. Nel frattempo affettare finemente il porro ed il lemon grass e pestare leggermente la senape con un batticarne.

Al momento di tuffare la pasta nell'acqua scaldare 2 cucchiai di olio in un ampio tegame, versarci i semi di senape; quando cominciano a scoppiettare unire i porri, il lemon grass ed il timo; saltare un paio di minuti, ammorbidire con qualche cucchiaio dell'acqua di cottura e stufare qualche altro minuto.

Scolare le orecchiette con un mestolo forato quando sono molto al dente e versarle nel tegame del condimento, padellando tutto con ancora un filo di acqua di cottura.

Regolare di sale, spegnere, irrorare con il succo di mezzo limone, mescolare bene, spolverizzare con un cucchiaino di scorza grattugiata e servire con un filo di olio a crudo, decorando con spicchietti di limone e rametti di timo.


Con questa ricetta partecipo alla raccolta di gennaio di 

Commenti

  1. Una ricetta che mi intriga moltissimo per la sua capacità di sprigionare gusto senza usare prodotti stupefacenti.
    Bella nella sua semplicità.

    RispondiElimina
  2. Bellissima ricetta, grazie di averla portata alla raccolta… l’ho subito inserita :-)
    A presto! :-)

    RispondiElimina
  3. Cioè...tu sai fare le orecchiette a mano?
    Mia suocera ha tentato invano più volte di insegnarmelo ma non sono mai riuscita ad imparare il gesto preciso!

    Mi piace questo condimento agrumato...sono abituata a pensare a questo formato di pasta cotto con la verdura ma questa versione delicata mi ispira.

    RispondiElimina
  4. @loredana: esatto, era proprio quello che miravo ad ottenere. Grazie!

    @katiuscia: grazie a te per averi ospitato

    @virò: il trucco sono gli strumenti: una spianatoia leggermente ruvida e un coltello da tavola di quelli dozzinali, con la punta arrotondata, la lama che non ha mai tagliato ed il manico di plastica...

    RispondiElimina
  5. Grazie mille per la condivisione di interessanti e tutte le voci sono incredibili blog è veramente utile per sempre lieti di leggere il tuo messaggio e speriamo di venire dopo e poi ci sono anche articolo positivo .

    Voyance gratuite par email
    Voyance par mail gratuite

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!