Quale sofferenza avere mille cose da dire fare scrivere vivere e non recuperare nemmeno la forza per alzare la testa dal cuscino e dirsi "ci sono lo stesso"...
Noie di salute di qualche giorno, pure stupide e senza strascichi, bastano a ricordarti come tutto sia relativo. Tornare ai ritmi consueti diventa faticosissimo. Efficienza padronanza e velocità non risultano più "normali". Ti accorgi di averle date per scontate. Ti rendi conto che della difficoltà di recuperarle con uno schiocco di dita.
Per non parlare del rapporto con il cibo: scriverne dirne od anche solo pensarci quando si è in preda alla nausea risulta semplicemente contro natura. Così resta in sospeso il blog, insieme alla nutrizione quotidiana. E insieme a quella parte di vita vera che, per piacere o per dovere, è per me legata comunque al cibo.
Ma usare il termine "malattia" per questo stupido momento di debolezza fisica mi fa inorridire: ben altre sono le sofferenze vere. E, per quanto mi riguarda, ho imparato da lezioni più toste di questa l'inutilità dell'insofferenza.
Così oggi mi muovo semplicemente con lentezza. Riprendere un passetto alla volta è l'unica via che porta concretamente da qualche parte. Insomma: perdonarsi l'assenza di fretta è una saggia conquista!
Per quanto riguarda il blog mi riconnetto al cibo spulciando tra le foto in archivio. Cerco qualche ricettina mai pubblicata che mi ispiri golosità prima ancora che fame: per il momento sono ancora costretta nella fase "guardare ma non toccare".
Quale miglior rifugio di una semplice e casalinghissima ricetta orientale? Senza la fretta di cucinarla di nuovo ora. Qui siamo in Cina. La versione originale prevede dei sottili porri verdi cinesi, tanto teneri da essere utilizzati interi e da non dover rimanere in padella più di un minuto in totale.
Non sono reperibili in Italia se non per brevi periodi in certi mercatini orientali. Al momento non è ancora stagione, ragione di più per pazientare a fornelli spenti. Mi limito oggi a raccontare come qualche tempo fa l'avevo riadattata ai normali porri italiani.
In quel caso l'avevo proposta come piatto centrale, da accompagnare a del riso a vapore. La stessa ricetta, con il tofu tagliato a piccoli dadini e con il doppio di salsa di soia, può diventare un perfetto condimento per degli spaghettini di riso: basta scottare i noodles in acqua bollente, raffreddarli sotto l'acqua fredda e saltarli in padella per un minuto con tofu, porri e il loro fondo.
Tofu e porri saltati alla cinese
ingredienti per 4 persone come assaggio o condimento, per 2 come piatto principale:
400 g di tofu compatto (momen-dofu)
400 g di porri
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di olio di arachidi
1/2 cucchiaio di olio di sesamo
Tagliare il tofu a fette spesse 1 cm, avvolgerle in carta da cucina e pressarle per un'oretta sotto un peso per asciugarle il più possibile. Tagliarle poi a strisce larghe 1 cm e lunghe 4 cm e tamponarle di nuovo su tutti i lati con carta assorbente.
Ridurre i porri a rondelle sottili e stufarli qualche minuto nell'olio di arachidi a fiamma media fino a che si sono ammorbiditi.
Levali dal tegame e nel loro fondo di cottura saltare il tofu a fuoco vivace per un paio di minuti, mescolando con delicatezza, fino a che è dorato su tutti i lati.
Rimettere nel tegame i porri ed unire la salsa di soia, l'olio di sesamo e 4 cucchiai di acqua; far insaporire 1 minuto, fino a che il fondo si è un po' legato e servire subito.
Noie di salute di qualche giorno, pure stupide e senza strascichi, bastano a ricordarti come tutto sia relativo. Tornare ai ritmi consueti diventa faticosissimo. Efficienza padronanza e velocità non risultano più "normali". Ti accorgi di averle date per scontate. Ti rendi conto che della difficoltà di recuperarle con uno schiocco di dita.
Per non parlare del rapporto con il cibo: scriverne dirne od anche solo pensarci quando si è in preda alla nausea risulta semplicemente contro natura. Così resta in sospeso il blog, insieme alla nutrizione quotidiana. E insieme a quella parte di vita vera che, per piacere o per dovere, è per me legata comunque al cibo.
Ma usare il termine "malattia" per questo stupido momento di debolezza fisica mi fa inorridire: ben altre sono le sofferenze vere. E, per quanto mi riguarda, ho imparato da lezioni più toste di questa l'inutilità dell'insofferenza.
Così oggi mi muovo semplicemente con lentezza. Riprendere un passetto alla volta è l'unica via che porta concretamente da qualche parte. Insomma: perdonarsi l'assenza di fretta è una saggia conquista!
Per quanto riguarda il blog mi riconnetto al cibo spulciando tra le foto in archivio. Cerco qualche ricettina mai pubblicata che mi ispiri golosità prima ancora che fame: per il momento sono ancora costretta nella fase "guardare ma non toccare".
Quale miglior rifugio di una semplice e casalinghissima ricetta orientale? Senza la fretta di cucinarla di nuovo ora. Qui siamo in Cina. La versione originale prevede dei sottili porri verdi cinesi, tanto teneri da essere utilizzati interi e da non dover rimanere in padella più di un minuto in totale.
Non sono reperibili in Italia se non per brevi periodi in certi mercatini orientali. Al momento non è ancora stagione, ragione di più per pazientare a fornelli spenti. Mi limito oggi a raccontare come qualche tempo fa l'avevo riadattata ai normali porri italiani.
In quel caso l'avevo proposta come piatto centrale, da accompagnare a del riso a vapore. La stessa ricetta, con il tofu tagliato a piccoli dadini e con il doppio di salsa di soia, può diventare un perfetto condimento per degli spaghettini di riso: basta scottare i noodles in acqua bollente, raffreddarli sotto l'acqua fredda e saltarli in padella per un minuto con tofu, porri e il loro fondo.
Tofu e porri saltati alla cinese
ingredienti per 4 persone come assaggio o condimento, per 2 come piatto principale:
400 g di tofu compatto (momen-dofu)
400 g di porri
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di olio di arachidi
1/2 cucchiaio di olio di sesamo
Tagliare il tofu a fette spesse 1 cm, avvolgerle in carta da cucina e pressarle per un'oretta sotto un peso per asciugarle il più possibile. Tagliarle poi a strisce larghe 1 cm e lunghe 4 cm e tamponarle di nuovo su tutti i lati con carta assorbente.
Ridurre i porri a rondelle sottili e stufarli qualche minuto nell'olio di arachidi a fiamma media fino a che si sono ammorbiditi.
Levali dal tegame e nel loro fondo di cottura saltare il tofu a fuoco vivace per un paio di minuti, mescolando con delicatezza, fino a che è dorato su tutti i lati.
Rimettere nel tegame i porri ed unire la salsa di soia, l'olio di sesamo e 4 cucchiai di acqua; far insaporire 1 minuto, fino a che il fondo si è un po' legato e servire subito.
Le foto sono mossissime, lo so. Le pubblico comunque tanto per rendere l'idea del piatto. Le sostituirò non appena ripreparerò la ricetta... magari con i porri cinesi!
- rivoli affluenti:
- l'ispirazione è tratta dalla ricetta originale cinese in: Mu-Tsun Lee, Tofu! Tofu! Tofu!, Wei-Chuan Publishing, 1994, ISBN 0-941676-49-8.
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