Passa ai contenuti principali

fragole nascoste

Sarò breve: ho saputo con gioia che ci sono altre due settimane di tempo per Per un Pugno di Mandorle, la raccolta di Stefania che chiede ricette gluten free a base di mandorle (e, possibilmente, aceto balsamico) e che avrebbe dovuto terminare il 30 aprile. 

Con un po' di tempo davanti ho potuto quindi divertirmi a ripescare una ricetta tra le tante che mi erano venute in mente ma che poi non avevo più proposto... e che mi sa continueranno ad infestare questo blog anche a raccolta terminata, tanto il tema si è rivelato stimolante.

Non paga delle zucchine quasi-salate con latte di mandorle dolce della proposta precedente, anche qui gioco miscelando due ingredienti che dovrebbero tradizionalmente essere uno salato ed un altro dolce ma che a mio parere si abbinano perfettamente entrambi a mandorle e balsamico, oltre a costituire un connubio interessante tra di loro: gamberi e fragole...



Fragole nascoste tra gamberetti e mandorle, con profumo balsamico
ingredienti per 2 persone:
7 fragole medie (c.a 130 g in tutto)
100 g di gamberetti sgusciati
50 g di farina di mandorle
1/2 cipolla (c.a 30 g)
1/2 carota (c.a 30 g)
1 dadino di zenzero da 1,5 cm (c.a 5 g)
1 cucchiaio di amido di mais
1,5 cucchiai di aceto balsamico
2 cucchiaini di zucchero
300 ml di olio di arachidi
1 cucchiaio di olio di mandorle
sale
pepe al mulinello

Mondare le fragole dal picciolo, sciacquarle velocemente ed asciugarle con delicatezza, in modo che siano perfettamente asciutte.

Privare i gamberi dell'eventuale filo nero e tritarli grossolanamente; tritate finemente cipolla, carota e zenzero; sciogliere l'amido in 1/2 cucchiaio di aceto balsamico.

Frullare i gamberi e le verdure tritate fino a ridurli in pasta, quindi unire l'amido diluito, un cucchiaino di zucchero, un pizzico di sale, una grattata di pepe e miscelare con cura.

Unire al composto 3 o 4 cucchiai di farina di mandorle, in modo da ottenere una consistenza umida ma compatta, e lasciar riposare in frigo per una mezz'ora.

Nel frattempo preparare la salsina frullando 3 fragole con 1 cucchiaio di aceto balsamico, 1 cucchiaino di zucchero e 1 pizzico appena di sale. Condire con un'abbondante grattata di pepe, coprire e tenere in frigo.



Avvolgere le 4 fragole rimaste nell'impasto di gamberi e mandorle, premendo bene la pasta attorno ai frutti per formare 4 "polpette" della dimensione di un uovo. Passarle poi più volte nel resto della farina di mandorle in modo che se ne ricoprano bene.

Scaldare l'olio di arachidi insieme all'olio di mandorle fino a 180 °C e dorarci le fragole rivestite per 3 o 4 minuti, in modo che all'esterno siano dorate, che la polpa di gamberi sia cotta e che le fragole all'interno risultino appena intiepidite.



Scolare su carta assorbente e servire due fragole nascoste a testa accompagnate dalla salsina.


Ecco la seconda proposta, strampalata e anche un po' romantica (!), con cui partecipo a Per un Pugno di Mandorle di Cardamomo  & Co...



  • rivoli affluenti:
  •  ribadisco che vale assolutamente la pena di gustarsi tutte le proposte arrivate, che Stefania ha raccolto qui

Commenti

  1. Ammetto che è proprio un mio problema, un blocco mentale...per cui l'idea di frullare i gamberi per abbracciarci delle fragole mi intimorisce non poco...
    Abbi pazienza con me!

    RispondiElimina
  2. Oh mamma! Ne voglio un paio! Ora! Subito! Adesso!

    RispondiElimina
  3. Assolutamente affascinante....l'idea e pure la realizzazione, grande pensata:)))

    RispondiElimina
  4. Io adoro le tue idee "strampalate" perché sono nuove, ma soprattutto mi convincono. Io ho mangiato tonno e fragoline e aceto balsamico, e mi è piaciuto tantissimo, quindi riesco ad immaginare benissimo il tuo meraviglioso antipasto!

    RispondiElimina
  5. @virò: lo continuo a dire che tu dovresti frequentarmi un po' di più...

    @mariella: provaci, sono molto più semplici a farsi che a dirsi

    @fabiana: esattamente quello che dovrei commentare io ad ogni tuo post...!

    @stefania: devo dire che a posteriori l'amido di mais è anche omettibile... meglio un po' più di farina di mandorle, così anche in una cottura breve non ci sono rischi di retrogusto.

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

Milano matsuri: una festa popolare giapponese... sotto casa!

Il 26 maggio nessuno mi cerchi: non ci sarò! Il 26 maggio succederà una cosa bellissima, tanto che non sto più nella pelle dalla voglia che arrivi presto, e trascorrerò l'intera giornata a Milano vivendo un'esperienza giapponese davvero unica. A meno di non abitare in Giappone, intendo, cose così in Italia non si vedono spesso... A Milano tra via Keplero e piazza Carbonari (pochi passi dalle stazioni metrò di Zara o Sondrio) una domenica tutta dedicata alle tradizioni giapponesi. Non le solite che conoscono tutti, tipo sushi o manga, ma proprio quelle popolari, i divertimenti delle persone semplici che affollano una festa di piazza... insomma: un vero e originale matsuri giapponese, con le sue bancarelle, i suoi suoni, i suoi profumi ed i suoi colori! In alcune città d'Italia si sono tenuti degli eventi denominati " matsuri ", ma mai è stata ricostruita la vera atmosfera della sagra di paese giapponese, mai è stata presentata una così vasta gamma di aute

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!