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pomodori alla francese per una cuoca itagnola


Avrei raccontato una storia familiare riguardo la ricetta che pubblico oggi. Parlava di un amico alsaziano di mio padre che una cinquantina di anni fa gli insegnò l'insalata di pomodori "alla francese" e di mio padre che ancora oggi dedica ai pochi gesti di questa ricetta una cura maniacale. "Altrimenti il risultato nell'equilibrio dei sapori non sarà perfetto..."

Un'inezia, questo ricordo, rispetto agli aneddoti familiari e alle preziose storie di tradizioni e culture, gastronomiche e non, che sapeva raccontare Marina Cepeda Fuentes.

Il suo nome non è famoso come meriterebbe, qui in rete come nella vita reale, a testimonianza di quanto, in questo recente mondo di cucina mediatica, quasi sempre il vero valore vada sprecato.

Si segue il favore di platee superficiali e poco inclini all'ascolto di tutto ciò che non sembra spettacolare. Valgono quasi solo gli occhi: le fotografie nei libri di cucina, le immagini dei lustrini starnazzanti, delle gare ad eliminazione o della rassicurante casalinga banalità in TV. E invece la cucina andrebbe ascoltata...

Marina Cepeda Fuentes della cucina parlava. Alla radio, per anni, fino a che glielo hanno permesso; in rete poi, con discrezione, cura e simpatia. Senza gare, senza lustrini, senza banalità. E con poche illustrazioni centellinate, immagini concesse dalla sua vita o illustrazioni dei saggi scritti dal marito. 

Marina Cepeda Fuentes delle tradizioni gastronomiche pure scriveva... In libri bellissimi sulla storia, sulla geografia e sull'arte. Pubblicati tutti senza foto.

Io ho conosciuto prima la sua voce, mi sembra verso il 2000, nei programmi radiofonici che poi per anni mi hanno raccontato le tradizioni e le ricette della "sua" Spagna, di cui era originaria, e della "sua" Italia, che ha studiato e vissuto per una vita.

Poco dopo ho letto un libro fantastico sul cibo dei pellegrini medievali lungo il cammino di Santiago, che ho adorato e di fatto trasferito concretamente anche nella mia vita. Solo a lettura avanzata ho scoperto che l'autrice era la stessa persona che mi faceva sognare alla radio!

Negli ultimi anni ho dovuto inseguire la sua voce con sempre maggiore difficoltà dentro un palinsesto radiofonico che sembrava mirare a nasconderla, in una programmazione quasi impossibile da ascoltare per chi conduce una vita regolata da orari "normali".

Per fortuna nel frattempo aveva cominciato anche a scrivere un suo blog. Il primo che ho memorizzato nell'elenco dei preferiti non appena ne ho aperto uno mio, e che non ho mai mancato di leggere con avidità ad ogni nuovo post, nonostante io sia una che lascia pochi commenti. 

Ogni articolo una delizia. Post preziosi, non frequenti ma insoliti, originali ed approfonditissimi. Un blog "vero", di quelli che dovrebbero essere presi a modello da chi abbia seriamente voglia di comunicare qualcosa di sensato. Blog che ora resterà silenzioso. 

Lei è mancata. Quasi due mesi fa. L'ho scoperto solo oggi. Uno spreco assoluto.

Non metterò link in questo post, non voglio solleticare la curiosità morbosa di chi usa la rete per piangere pubblicamente e sentirsi parte della grande famiglia dei sopravvissuti pseudo-consapevoli.

Per lo stesso motivo non citerò dettagli della sua vita privata, quella che ha voluto svelare lei tramite i vari mezzi di cui si è servita negli ultimi tempi, e quella che ho conosciuto nei pochissimi contatti personali che abbiamo avuto.

Voglio però riportare i libri che ha scritto. Quelli sì sono rivolti a tutti, di quelli sì si dovrebbe parlare... Andrebbero continuamente letti, consultati, citati, regalati!

Li ho nominati più volte in questo blog come fonte importantissima di ispirazione: rappresentano dei veri e propri affluenti nel fluire della mia vita e del mio blog e mi piacerebbe che si depositassero nel cuore, nelle librerie e nelle cucine di molti altri.

Ricaccio in gola la malinconia e le parole di troppo e torno in cucina. La ricetta insegnatami da mio padre, alla fine, è perfetta oggi per renderle omaggio. 

E' semplice. In fondo necessita solo di ingredienti buoni, quelli che conoscono la tradizione della propria terra, e di gesti attenti, quelli che nascono dalla profondità della sapienza.

E così, semplicemente, per Marina:


Pomodori alla francese
ingredienti per 4 persone:
6 pomodori medi, ben sodi
1 limone
6 foglie di basilico
1 spicchio di aglio
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale, meglio se integrale

Tagliare i pomodori a rondelle e disporli in un piatto da portata o in 4 piatti individuali.

Spolverizzarli di sale e poi spremerci il succo di limone, che aiuterà il sale a sciogliersi.

Tritare finemente l'aglio e tagliare il basilico a julienne sottilissima; distribuirli sui pomodori in modo uniforme.

Condire con un giro di olio e lasciar riposare 5 minuti prima di servire.

(Ottima la variante di menta e rucola miscelati al basilico e lime al posto del limone, come mi è capitato per caso di preparare una volta che non avevo gli ingredienti giusti sottomano. Ma avverto: il sapore non è più "alla francese".)



  • rivoli affluenti:
  • Marina Cepeda Fuentes, La cucina dei pellegrini. Da Compostella a Roma: un singolare viaggio fra storia, usanze, profumi e sapori sulle antiche vie di pellegrinaggio. Con un pratico ricettario dei piatti più tradizionali, Paoline Editoriale Libri, 1999, ISBN 88-315-1856-9 (ristampato anche nel 2008)
  •  Marina Cepeda Fuentes, Il surrealismo in cucina tra il pane e l'uovo. A tavola con Salvador Dalì, Edizioni Il leone verde, 2004, ISBN 88-87139-64-4
  • Marina Cepeda Fuentes, Le pentole di don Chisciotte. A tavola con il Cavaliere della Triste Figura, Edizioni Il leone verde, 2006, ISBN 88-87139-80-6
  • Marina Cepeda Fuentes, Sorelle d'Italia. Le donne che hanno fatto il Risorgimento, Blu Edizioni, 2011, ISBN 88-79904-115-7
  • unica nota forse non proprio pubblica: spero possa vedere la luce, magari anche incompleto, il libro a cui stava lavorando sulla cucina legata a Pablo Picasso.

Commenti

  1. Grazie per averci fatto conoscere questa autrice, non la conoscevo :( Hai ragione sul bello dell'ascoltare la cucina senza fronzoli... un po' come quando, su cucinait, parlavamo di ricette senza le foto...

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  2. Ciao Annalena, attingerò dalle liste di libri, proverò a fare questa insalata, ho la fortuna di poter disporre dei sapori autentici, senza fronzoli che mi regalano gli orti. Buona giornata <3

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  3. @giulia: abbiamo così tanto tutti quanti ancora da imparare...

    @libera: comincia dal libro sulle donne del Risorgimento... secondo me ti piacerà un sacco!

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  4. Ho scoperto oggi casualmente che non cìè più. Non la conoscevo bene perchè la radio io non l'ascolto quasi mai. Sapevo di lei e dei suoi scritti grazie di avermeli ricordati andrò a vedere quelli che mi mancano.
    Grazie per la ricetta semplice ma buona. Un abbraccio e buona fine settimana.

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  5. Gracias por traernos a relajarse, su sitio es maravilloso, estoy en ello todos los días y no veo el final por lo que no es noticia.
    Gracias por darnos tanta felicidad usted!

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