Passa ai contenuti principali

pancake giapponesi di cavolo rosso in versione italiana

Variante in versione "domestica" di un gustosissimo street food giapponese: l'okonomiyaki. E una sorta di pancake con del cavolo cappuccio miscelato all'impasto, che si insaporisce e si decora con gli ingredienti più disparati, tanto che i Giapponesi lo considerano il loro equivalente della nostra pizza.

In effetti questi pancake sono, come la pizza, nati "per strada" ed il loro nome è composto da okonomi, che significa"quello che vuoi", e yaki, "alla piastra". E, come la pizza, sono tondi, fatti al momento e da servire caldissimi. In sostanza si tratta di una base di farina uova e cavolo da completare con gli ingredienti più diversi. 


Ne esistono versioni di tradizione legate alla località (come dire per noi la pizza Margherita o la Napoli) ed altre a fantasia del cuoco: per saperne qualcosa di più e vedere la versione tradizionale giapponese c'è tutto qui in un vecchio mio post.


Ma oggi ne preparo una versione a base di cavolo rosso che, per modalità ed ingredienti, è molto più adatta al concetto del Mondo in Casa, ovvero piatti di origine straniera realizzati con ingredienti  italiani o comunque di facilissima reperibilità sul nostro territorio.


Un lato divertente di questa versione è stato vedere come i gamberi uniti al cavolo rosso siano immediatamente diventati blu! Una volta uniti alla pastella e portati a cottura la cosa non è più particolarmente rilevabile, ma in lavorazione il fenomeno è curioso e ho spagliato a non fotografarlo...

Così nell'apparecchiatura ho sottolineato i toni del blu e quando ho portato in tavola i miei pseudo-okonomiyaki italianizzati belli fumanti, pronti da gustare, ho specificato che si trattava di:


Pancakes alla giapponese con cappuccio rosso e gamberi blu

ingredienti per 6 pancake da 15-18 cm o 18 da 7-8 cm:
140 g di foglie di cavolo cappuccio rosso (peso al netto di torsolo, costole dure e scarti)
120 g di gamberetti sgusciati
1 cipollotto
240 g di farina 00
240 g di brodo vegetale leggero
1 uovo
3 g (1 cucchiaino) di lievito per torte salate
1 cucchiaio di semi di sesamo tostati
1 cucchiaino di dragoncello tritato
2 cucchiai di olio di arachidi
sale
pepe bianco al mulinello

per accompagnare:
3 cucchiai di senape (come in foto), oppure
2 cucchiai di maionese
2 cucchiai di ketchup 
1/2 cucchiaio di salsa di soia
2 cucchiai di semi di sesamo tostati
1 ciuffo di erbe fresche (qui prezzemolo, coriandolo e dragoncello)

Setacciare la farina e il lievito con un pizzico di sale e una macinata di pepe, unirvi a filo il brodo a temperatura ambiente, mescolare brevemente e far riposare 20-30 minuti coperto.

Tagliare intanto il cavolo a striscioline sottili usando la tecnica giapponese illustrata nel post della ricetta tradizionale, ridurre il cipollotto a rondelle e tritare grossolanamente i gamberi; mescolare i tre ingredienti.


Unire l'uovo leggermente sbattuto, il mix di cavolo, il dragoncello ed i semi di sesamo e mescolare bene perché il composto risulti omogeneo.

Per la salsa di accompagnamento, se non si sceglie la senape, miscelare il ketchup alla salsa di soia e tritare le erbe. Tenere tutti gli ingredienti vicino al fornello e accendere il gas.

Scaldare un filo appena di olio in un tegame antiaderente e versare la miscela in padella. Schiacciare bene il tutto sul fondo del tegame in modo che abbia uno spessore  di 3-4 mm e cuocere qualche minuto, fino a che al centro si formano delle bolle e sui bordi comincia a dorare.


Voltare la "frittella" e cuocere altri due o tre minuti fino a terminare la cottura (qui la versione piccola da 8 cm, di seguito la versione grande)



Spalmare la superficie del pancake con la senape oppure con il ketchup aromatizzato e trasferire in un piatto tenuto in caldo. 
Io ho usato la senape per non coprire troppo le sfumature blu...


Decorare velocemente con una serpentina di maionese (io qui ho preferito lasciare il gusto forte della sola senape), i semi di sesamo e le erbe tritate e servire caldissimo.


La stessa preparazione può essere arricchita con chicchi di mais, carote julienne o altre verdure sminuzzate e si può usare polpa di maiale o di pollo tritata invece dei gamberetti, l'importante è che non manchi mai il cavolo, verde o rosso che sia. 

Se si usano ingredienti che necessitano di cottura preventiva (perché duri o perché rilasciano liquidi, tipo zucca, funghi o fegato), conviene saltarli tutti insieme fino a che sono morbidi, poi radunarli al centro della padella e versarci poi sopra la pastella con il cavolo.

Per pancakes perfetti il volume totale degli ingredienti aggiuntivi, cavolo compreso, deve essere sempre grossomodo uguale al volume della pastella.
  • rivoli affluenti:
  • * per semplificare e velocizzare il lavoro va benissimo il cavolo cappuccio julienne di Insal'Arte, croccante e sottile al punto giusto, come pure le loro carote a filini o la zucca, abbinati a erbette e decorati con rucola e radicchio rosso al posto delle erbe fresche. 

Commenti

  1. che bella preparazione!Davvero originale! Grazie per averla condivisa! : )
    Buon weekend!

    RispondiElimina
  2. Favolosa come tutte le tue preparazioni, raccontate e spiegate con dovizia di particolari e anche da dove proviene. Preso nota grazie e bbuona domenica

    RispondiElimina
  3. E' sempre bello passare di qua, perchè si imparano sempre cose nuove e interessanti. Questa ricetta è da segnare, assolutamente!
    :*

    RispondiElimina
  4. @angelica: grazie a te per averla notata

    @edvige: e a tebuna settimana, visto che ti risponto in ritardo...

    @chiara: ma devi anche sentire quanto è buona quella originale!!!

    RispondiElimina
  5. Grazie per questo articolo che mi ha fatto scoprire il vostro sito molto interessante. Spero di rivederti.

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!