Mi hanno chiesto di confezionare cioccolatini e di accompagnarli con bigliettini dedicati a persone che amo. Tralasciando per un momento la parte gastronomica, che avrà il suo consueto apposito post, è la componente "letteraria" che mi ha spalancato uno scenario in cui fatico a limitarmi.
Mi sono resa conto di quante forme di amore vivo e di quanti cioccolatini diversi avrei dovuto preparare in questo momento per offrirne uno ad ogni persona a cui mi piacerebbe dedicare un messaggio di amore.
Sinceramente non sono in grado, per tempo e testa, di trasformare per giorni e giorni la mia cucina in una cioccolateria, niente mi vieta però di trascorrere una serata a scrivere bigliettini...
All'Essere con cui divido la vita, la persona più surreale che avrei mai potuto incontrare:
Ai miei genitori, presi nella loro totalità perché i pregi dell'uno sconfinano nei difetti dell'altro. I cinquantacinque anni di amore reciproco spiegano tutto quello che c'è di difficile e di glorioso nell'accettarsi esattamente per come si è, giorno dopo giorno:
A mia sorella, complice di ogni cosa, che voleva convincermi a riordinare la stanza infilando i giocattoli sotto il letto e forse aveva pure ragione. E che una volta mi ha regalato un libro sul senso dell'essere sorelle, come se ce ne fosse bisogno...
A mio fratello, supporto tenace e fragile di uno dei periodi più complicati della mia vita, che nonostante tutte le difficoltà sa trovare ed amare ogni giorno un piccolo spunto positivo:
Alle poche ed amatissime amiche vere, quelle che parlano solo di cose interessanti e con la stessa intelligenza sanno ascoltare e con la stessa intelligenza ridere e piangere, e non metto nomi o ci commuoviamo:
Alla blogger, maestra di ironia, che ha la colpa di essersi inventata questo appuntamento (e di farmi arrivare persino a cimentare coi cioccolatini!) e a tutte le amicizie del web che sono cominciate leggendosi e che sono continuate nonostante mi abbiano poi conosciuto anche di persona:
Il pensiero che invece accompagnerà l'unico cioccolatino veramente prodotto è dedicato ad una persona che è di fronte a scelte importanti e complicate e che voglio incoraggiare. Con un consiglio tratto da un romanzo il cui protagonista ha un nome curiosamente in assonanza con la sostanza inconsapevolmente zen della frase.
Il biglietto ovviamente viaggia con il suo cioccolatino. Quindi arriva dopo, con il prossimo post, come il senno del poi.
Mi sono resa conto di quante forme di amore vivo e di quanti cioccolatini diversi avrei dovuto preparare in questo momento per offrirne uno ad ogni persona a cui mi piacerebbe dedicare un messaggio di amore.
Sinceramente non sono in grado, per tempo e testa, di trasformare per giorni e giorni la mia cucina in una cioccolateria, niente mi vieta però di trascorrere una serata a scrivere bigliettini...
All'Essere con cui divido la vita, la persona più surreale che avrei mai potuto incontrare:
Philip K. Dick, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, 1968 |
Ai miei genitori, presi nella loro totalità perché i pregi dell'uno sconfinano nei difetti dell'altro. I cinquantacinque anni di amore reciproco spiegano tutto quello che c'è di difficile e di glorioso nell'accettarsi esattamente per come si è, giorno dopo giorno:
Sammy Fain, Paul Francis Webster, L’amore è una cosa meravigliosa, 1955 |
A mia sorella, complice di ogni cosa, che voleva convincermi a riordinare la stanza infilando i giocattoli sotto il letto e forse aveva pure ragione. E che una volta mi ha regalato un libro sul senso dell'essere sorelle, come se ce ne fosse bisogno...
Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe, 1943 |
A mio fratello, supporto tenace e fragile di uno dei periodi più complicati della mia vita, che nonostante tutte le difficoltà sa trovare ed amare ogni giorno un piccolo spunto positivo:
Marco Marsullo, L'audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache, 2014 |
Alle poche ed amatissime amiche vere, quelle che parlano solo di cose interessanti e con la stessa intelligenza sanno ascoltare e con la stessa intelligenza ridere e piangere, e non metto nomi o ci commuoviamo:
Nakamura Kusatao, in: Irene Iarocci (cura), Cento Haiku, 1987 |
Alla blogger, maestra di ironia, che ha la colpa di essersi inventata questo appuntamento (e di farmi arrivare persino a cimentare coi cioccolatini!) e a tutte le amicizie del web che sono cominciate leggendosi e che sono continuate nonostante mi abbiano poi conosciuto anche di persona:
Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca (per tacer del cane), 1950 |
Il pensiero che invece accompagnerà l'unico cioccolatino veramente prodotto è dedicato ad una persona che è di fronte a scelte importanti e complicate e che voglio incoraggiare. Con un consiglio tratto da un romanzo il cui protagonista ha un nome curiosamente in assonanza con la sostanza inconsapevolmente zen della frase.
Il biglietto ovviamente viaggia con il suo cioccolatino. Quindi arriva dopo, con il prossimo post, come il senno del poi.
- rivoli affluenti:
- libri e canzoni da cui ho tratto le citazioni hanno ovviamente a vedere con le persone a cui sono dedicate, tranne il libro che contiene la frase per mio fratello... ma avevo già intenzione di prestarglielo!
Già mi hai fatto commuovere con i bigliettini, non immagino quando metterò in bocca il cioccolatino... saranno lacrime vere
RispondiEliminaGià mi hai fatto commuovere con i bigliettini, non immagino quando metterò in bocca il cioccolatino... saranno lacrime vere
RispondiEliminaTi dirò che per me, che pur non amo la precisione della pasticceria né mi sento a mio agio a temperarare cioccolato, la parte più insidiosa della sfida di questo mese stava proprio nella dedica da accompagnare al proprio cioccolatino.
RispondiEliminaRiservata come sono, trovo sempre difficile esternare i miei sentimenti, a maggior ragione sul web, e così mi sono limitata a scrivere un bigliettino, tenendo per me la dedica che avrebbe dovuto accompagnarlo.
Trovo che le frasi che hai scelto siano tutte stupendamente incisive ed efficaci e non vedo l'ora di scoprire quale sarà l'ultima e che cosa accompagnerà.
Giulia
che dolci pensieri anche senza cioccolatini :-)
RispondiElimina@chiara: non ci contare troppo, in pasticceria sono negata...
RispondiElimina@giulia: io ho il difetto di non dire mai quello che provo. In questo caso scriverlo su dei biglietti, mediati da parole altrui, è stato invece quasi terapeutico.
@cristina: grazie
Mentre tua sorella riordinava nascondendo i giocattoli sotto il letto, la mia si perdeva nei voli pindarici di Jonathan Livingston. Ed è quindi con una frase di Richard Bach che approfitto di questa atmosfera surreale per scrivere anch'io un bigliettino ai miei adorati fratelli, che mi piacerebbe coccolare con uno dei miei cioccolatini da posare con noncuranza sul loro cuscino prima di andare a dormire.
RispondiElimina"Sembra un impulso...questo è il luogo in cui andare adesso.
Ma il cielo sa le ragioni ed i disegni dietro tutte le nubi, e anche tu lo saprai, quando ti eleverai così in alto da vedere oltre gli orizzonti."
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RispondiElimina@virò: di sapere le ragioni in questo momento sono poco curiosa... mi basta la certezza che ci siano!
RispondiEliminaPS: Ero incerta tra Bach e il Piccolo Principe...