Per il Calendario del Cibo Italiano di AIFB si celebra oggi la cucina degli Italiani all'estero, di cui parla qui l'ambasciatrice Stefania, oltre ce sul suo blog Big Shade.
Notissimi e spesso un po' strani, per chi in Italia ci è rimasto, i piatti che i ristoranti italiani di seconda generazione propongono nei Paesi stranieri come fossero tipicità del nostro territorio: fettuccine all'Alfredo, spaghetti con le polpette, spaghetti alla bolognese, scaloppine di vitello al vino bianco, saltimbocca, pollo alla cacciatora...
I nomi paiono familiari ma nella maggior parte dei casi si tratta di un piatto quasi completamente reinventato, che coniuga la memoria della famiglia di partenza con quelli che sono gli ingredienti e i gusti di chi ha in realtà trascorso la sua vita in una cultura gastronomica differente, spesso senza aver mai messo davvero piede in Italia.
Ma ancora più curiosi i piatti "di famiglia", quelli che nonni e bisnonni avevano imparato da bambini e che hanno portato con se' nel cuore all'estero, tramandandoli in cucina a figli, nipoti e pronipoti in forme un po' adattate e, con l'andar del tempo ed il passare delle generazioni, spesso anche un pochino bizzarre.
Testimonio volentieri la mia esperienza in questa giornata perchè qualche anno fa ci venne in Italia a conoscere la famiglia il nipote di una mia prozia emigrata in Brasile tra le due guerre. Questo mio semi-cugino brasiliano, nato e cresciuto a San Paolo, parlava un italiano discreto con marcato accento veneto ed io lo accompagnai in giro per qualche giorno per incontrare parenti mai visti, scoprire le principali bellezze dell'Italia e visitare la piccola cittadina di provincia che la nonna gli aveva decantato con tanta nostalgia e che lui era desideroso di vedere per la prima volta.
La sorpresa più grande per lui fu il cibo: la nonna spesso gli preparava da mangiare "italiano", ma ovviamente con ingredienti che di italiano avevano spesso solo il nome. Un giorno decidemmo di cucinare insieme un piatto che gli ricordava la sua infanzia e che la madre aveva imparato proprio dalla nonna, il bolinho italiano.
Erano delle crocchette di riso "all'italiana", in origine probabile riciclo del risotto, come si usava spesso in famiglia, poi evolute nel passaggio alle generazioni basiliane in qualcosa di un filo differente, probabilmente considerate particolarmente "italiane" per la presenza "caratterizzante" di basilico e mozzarella.
Lui mi descrisse la ricetta che gli sembrava di ricordare ed io la riprodussi utilizzando le mie logiche da Italiana e gli ingredienti freschi appena acquistati. Gli piacquero molto le mie crocchette ma... non sapevano per niente di bolinho italiano!
In regalo mi aveva portato del riso brasiliano e, qualche giorno dopo, decidemmo di ripetere l'esperimento, questa volta utilizzando il suo riso, ma anche mozzarella industriale al posto di quella di bufala campana e prosciutto cotto in busta invece di quello al forno di produzione artigianale.
Cossi pure il riso per assorbimento, come si fa in Brasile, invece di preparare prima un risotto. E il risultato fu per lui clamoroso! Ed è lo stesso che racconto qui: vero cibo da "Italiani all'Estero"!
Bolinho Italiano - Crocchette di riso all'italiana di famiglia italo-brasiliana
per 16-18 crocchette:
150 g di riso brasiliano a grana lunga (o basmati)
1 piccola cipolla
50 g di prosciutto cotto
60 g di mozzarella
2 uova
120 g di farina
400 ml di brodo vegetale
3 o 4 cucchiai di latte
2 cucchiai di basilico tritato
80 g circa di pangrattato
500 ml di olio di arachidi
sale
pepe nero al mulinello
Lavare il riso sotto acqua corrente, lasciarlo a bagno 5 minuti e scolarlo bene.
Tritare la cipolla e farla appassire con 1 cucchiaio di olio in un tegame. Unire il riso mescolare bene quindi versarci il brodo, coprire e portare a bollore.
Senza aprire il tegame, quando si sente il bollore abbassare la fiamma al minimo e cuocere 10 minuti, quindi spegnere e, sempre senza aprire, lasciar riposare altri 10 minuti. Poi aprire, sgranare con due forchette e lasciar intiepidire.
Sbattere le uova con la farina, sale e pepe e unire il basilico. Tritare grossolanamente il riso ed unirlo al composto, lavorando bene fino ad ottenere un 'impasto modellabile. Aggiungere, se serve, una cucchiaiata per volta di latte per regolare la densità dell'impasto.
Tritare insieme grossolanamente il prosciutto e la mozzarella ben scolata.
Formare con il riso delle polpette grosse come uova e farcirle con prosciutto e mozzarella, chiuderle bene e rotolarle nel pangrattato.
Scaldare l'olio a 180 °C e friggere le polpette per circa 4 o 5 minuti fino a che sono ben dorate su tutti i lati.
Scolare su carta assorbente, spolverizzare di sale e pepe, decorare con un ciuffo di basilico e servire le crocchette ben calde, in modo che la mozzarella all'interno sia ancora filante.
- rivoli affluenti:
- piccola curiosità: quale tra i mille tesori musicali italiani ha fatto più breccia nel cuore degli Italo-brasiliani, dal '64 ad oggi simbolo per loro della canzone italiana melodica moderna?! A quanto mi hanno detto più volte, insospettabilmente...
Grazie Annalena per la bellissima testimonianza e per la ricetta del bolinho italo-brasiliano!
RispondiElimina@stefania: grazie a te per l'articolo splendido nel Calendario AIFB. Sarebbe bello se tutti gli approfondimentiavessero quello stile...
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