Passa ai contenuti principali

zuppa tricolore di lenticchie... che lenticchie non sono!


Dopo mille evoluzioni culinarie, un periodo in cui il blog non sembrava nemmeno mio tante sono state le ricette preparate per contest e simili, finalmente mi sento "tornata a casa". 

Il primo passo in questa direzione è stato cucinare per l'MTC, poi gli esperimenti con la polpa del cocco fresco, ma il passo definitivo è quello di oggi, che mi riconcilia non sono con il blog ma anche con la stagione. E con una certa vena scherzosa che, in cucina come nella vita, qui latitava da tempo immemore.

Tutto parte dall'odio di una certa persona verso il minestrone di riso, che invece è per me, cresciuta in Lombardia, la più naturale versione della minestra e pure una tra le più spontaneamente confortanti. 

Ovviamente, dopo aver prodotto parmigiane di melanzane in serie (eh sì, siamo ad ottobre ma, dopo un settembre di esperimenti gastronomici, mi è toccato anche accontentare la povera cavia!) e tiramisù in quantità industriali (ed io che purtroppo non tollero il caffè...), avevo voglia di una cosa "tutta mia". 

E allora gli ho detto che, volente o nolente, stasera si sarebbe cenato con il minestrone di riso! Invece ho preparato una zuppa di lenticchie bianche. 

Tale definizione, riportata non so perchè sulla confezione sotto il nome indiano, genera confusione ma se ci si riferisce anome in lingua originale, urid dal,  tutto si chiarisce subito! Urid o urad non è il nome di una lenticchia ma di un minuscolo fagiolo indiano dalla buccia nera che in italiano non ha nome (anche se a volte viene erroneamente confuso con il mung, in italiano fagiolo mungo, il quale è invece verde). 
urid interi, urid dal, urid dal decorticati
Quando questo fagiolo viene spezzato diventa un dal, come tutti i legumi indiani che subiscono la stessa sorte. In più in questo caso l'urid è stato pure decorticato, quindi si presenta di un bel bianco avorio, come il colore della sua polpa disseccata (quella del mung dal è invece giallo chiaro, per la cronaca...). 

mung e mung dal
Ed ecco che, come per magia, questi mezzi fagiolini avorio in cottura schiariscono ulteriormente, si gonfiano poco e, ad una prima occhiata, assomigliano incontrovertibilmente a dei chicchi di riso cotti... La materia prima perfetta per un bello scherzo!


Utilizzo una ricetta assolutamente italiana e casalinga per queste "lenticchie bianche" indiane, le unisco a lenticchie rosse e a piselli spezzati per sfruttare la velocità di cottura di legumi così trattati, condisco come farei per delle lenticchie nostrane ed ottengo un confort food (quasi) del tutto tradizionale per me, con l'aspetto di un minestrone di riso davanti a cui qualcuno storce il naso. Non dico dell'espressione sbigottita alla prima cucchiaiata...

Giustificata dall'imprecisione della traduzione italiana dell'urid, mi diverto a dichiarare questa zuppa tricolore tutta di lenticchie, barando pure io clamorosamente sui piselli. Diciamo che è un ulteriore scherzo... e poi così il titolo fa più effetto!


Zuppa di "lenticchie" bianche, rosse e verdi alla pancetta

ingredienti per 4 persone:
200 g di "lenticchie bianche"
100 g di lenticchie rosse
100 g di piselli spezzati
1 cipolla
1 carota
1 gambo di sedano
1 lt di brodo vegetale
30 g di pancetta affumicata
2 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
1 rametto di prezzemolo
2 cucchiai di olio extravergine
sale
pepe nero al mulinello
ev. grana grattugiato, per servire

Mettere a bagno le lenticchie bianche per un'ora in acqua fresca, quindi sciacquale e scolarle bene. Sciacquare e scolare anche lenticchie rosse e piselli.

Tritare la pancetta; ridurre carota, cipolla e sedano a pezzettini; saltare tutto insieme in 1 cucchiaio di olio con la salvia, il rosmarino e il rametto intero di prezzemolo fino a che il grasso della pancetta è quasi sciolto e la parte rossa comincia ad incroccantirsi.

Unire i legumi, far insaporire un minuto mescolando bene quindi coprire con il brodo bollente. Da quando riprende l'ebollizione coprire, abbassare la fiamma e cuocere piano per una quarantina di minuti.

Far asciugare eventualmente la zuppa scoperta a fuoco vivace un paio di minuti se la si preferisce bella densa, unire un mestolino di brodo se la si vuole più liquida, e regolare se serve di sale.

Eliminare il prezzemolo, dividere nelle ciotole individuali, condire con un filo di olio e una macinata di pepe e servire, eventualmente con del grana grattugiato a parte.

  • rivoli affluenti:
  • le foto dei due tipi di fagioli sono presi da qui, dove si possono leggere per esteso un po' di ulteriori notizie sui legumi indiani 

Commenti

  1. IO ti seguo da un po' e contest o meno ogni cosa che cucini e che trovo qui in questo tuo spazio virtuale mi sembra sempre magnifica, preparata con il cuore e con sapienza, come questa minestra. Sopratutto trovo le tue ricette "spontanee" e sincere non fatte per pubblicizzare qualche prodotto e giusto per riempire un blog! Sei sempre bravissima. Anche a me succede: Mtchallenge è un mondo davvero unico che stimola e ti riporta a considerare il cibo e la cucina in modo vero e concreto. Mi fa piacere sapere che hai ritrovato il tuo equilibrio tra i fornelli e sopratutto con il tuo sito. Buona serata!

    RispondiElimina
  2. Adoro le lenticchie quelle che si trova da me queste NO bisogna che faccio una spedizione nell'unico negozio etnico abbastanza decente anche se propone solo qualche prodotto indiano pakistano ma meglio di niente. Grazie cara preso nota e buona serata.

    RispondiElimina
  3. @mile.z: Infatti, vedo cuore e spontaneità anche nelle tue ricette, e credo questo sia il modo migliore di rapportarsi alla blogsfera, se la vivi per passione e non per altri motivi-

    @edvige: guarda che magari trovi tutto anche al supermercato nel reparto legumi secchi o bio...qui succede!

    RispondiElimina
  4. Mi sono imbattuto tuo sito da un retweet, così ho interagire e ho messo i commenti quando si tratta di me, e ne vale la pena.

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!