Passa ai contenuti principali

melanzane crude: l'ultima frontiera (giapponese) della golosità


Per terminare in bellezza il mese delle melanzane avrei avuto nel cassetto un altro paio di ricettine grossomodo "classiche". Ma voglio un finale coi botti, quindi vado a pescare una ricetta inaspettata, di origine giapponese perché nel Mediterraneo mi soffermata più che a sufficienza in questa raccolta: chi ha mai pensato di consumare le melanzane... crude?

I Giapponesi, ovviamente, che coltivano le mizunasu, piccole melanzane con pelle sottile e polpa umida e dolce, da cui il nome, che tradotto significa "melanzane di acqua".


Sono una specialità di Kishiwada, Kaizuna, Kumatori e Izumisano, tutte località dell'area di Senshu, nella parte meridionale della prefettura di Osaka. Le si utilizza anche cotte in vari modi, ma "la morte loro" è in insalata, dopo una leggera e breve marinatura ma anche totalmente crude, miscelate a myoga, delicati germogli di zenzero, e foglie di shiso, una pungente erba locale (erroneamente definita "basilico giapponese"visto che del basilico non ha ne' la forma ne' la consistenza ne' il sapore...)

Ma io non preparo un mizunasu no asazuke, questa sorprendente e tipica insalata di melanzane crude: procuratami un paio di piccole melanzane italiane fresche e sodissime, l'esperimento è dedicato ad una ricetta, decisamente casalinga, che si usa invece nelle campagne della zona di Yamagata, molto più a nord, e che si chiama, chissà perchè, dashi!



Tutti sanno che il dashi è un brodo giapponese, ma pochi sanno che questo nome in quella zona indica una sorta di versione umida del furikake, il condimento per riso di cui avevo parlato meglio qui.

L'ingrediente base del dashi, inteso come condimento fresco locale, possono essere diversi a seconda della stagione; quello alle melanzane è tipicamente estivo e è particolarmente insaporito perché i suoi aromi pungenti aiutino a stimolare l'appetito nelle giornate più calde e umide.

L'intensità del sapore finale, ovviamente, è attenuata dal riso, quindi questo dashi non si presta ad essere consumato come piccolo antipasto o come chiusura, come invece vengono di solito servite le melanzane crude del mizunasu no asazuke.

Nella mia versione, leggermente italianizzata, ho sostituito erbe nostrane allo shiso (che talvolta qualcuno usa anche in questo piatto), ho aumentato lo zenzero fresco invece di usare anche il myoga (che, nel caso, qui andrebbe appena sbollentato) e, invece dei 4 negi (cipollotti verdi) giapponesi previsti a testa, ho utilizzato appena una punta di cipolla tritata...


(Itariano) Yamagata dashi to gohan - Riso con melanzane crude alla moda di Yamagata (ma anche un po' all'italiana)

ingredienti per 4 persone:

80 g di melanzana freschissima, con la pelle
40 g di cipolla dorata
1 cubetto di zenzero fresco da 1,5 cm
8 foglie di basilico
2 rametti di timo fresco
6 cucchiaini di salsa di soia
sichimi togarashi (miscela giapponese di peperoncino e spezie)
300 g di riso Originario 

Prima di tutto preparare e cuocere il riso così.

Mentre il riso è in cottura tritare finemente la cipolla e metterla a bagno in acqua tiepida per 10 minuti.

Ridurre la melanzana a dadini piccolissimi, di c.a 3 mm (ovvero tritarla grossolanamente) e disporla in una ciotola.

Tagliare il basilico a striscioline sottili ed unirle alle melanzane, insieme alle foglioline di tipo staccate dai rametti; grattugiarvi sopra lo zenzero sbucciato.

Scolare e strizzare bene la cipolla ed unirla al resto; condire con la salsa di soia e mescolare bene. Si può servire subito, far marinare una  quindicina di minuti oppure lasciar riposare in frigo fino a 24 ore.

Distribuire nelle ciotole individuali il riso fumante (ma c'è chi lo preferisce a temperatura ambiente... dipende da quanto caldo fa!), disporvi sopra una bella cucchiaiata di melanzane, spolverizzare il tutto a piacere con il sichimi togarashi e servire.
  • rivoli affluenti:
  • la foto della coltivazione di mizunasu è presa da qui 

Commenti

  1. Mi è piaciuta moltissimo la carrellata di ricette dedicata alle melanzane...inutile dirti che la mia preferita è la parmigiana ma ammetto che anche questa è decisamente sfiziosa!

    RispondiElimina
  2. Le mie migliori congratulazioni per il tuo superbo sito! Perfetto !!!

    voyance gratuite

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

Milano matsuri: una festa popolare giapponese... sotto casa!

Il 26 maggio nessuno mi cerchi: non ci sarò! Il 26 maggio succederà una cosa bellissima, tanto che non sto più nella pelle dalla voglia che arrivi presto, e trascorrerò l'intera giornata a Milano vivendo un'esperienza giapponese davvero unica. A meno di non abitare in Giappone, intendo, cose così in Italia non si vedono spesso... A Milano tra via Keplero e piazza Carbonari (pochi passi dalle stazioni metrò di Zara o Sondrio) una domenica tutta dedicata alle tradizioni giapponesi. Non le solite che conoscono tutti, tipo sushi o manga, ma proprio quelle popolari, i divertimenti delle persone semplici che affollano una festa di piazza... insomma: un vero e originale matsuri giapponese, con le sue bancarelle, i suoi suoni, i suoi profumi ed i suoi colori! In alcune città d'Italia si sono tenuti degli eventi denominati " matsuri ", ma mai è stata ricostruita la vera atmosfera della sagra di paese giapponese, mai è stata presentata una così vasta gamma di aute

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!