Questo è un post senza costruzione, raccoglie semplicemente i gesti di una domenica mattina un po' svogliata. Ma ogni tanto fa anche bene mollare un pochino la presa...
Domenica scorsa si sono presentate una serie di concause... non so che mi è preso... ed è stato come "inevitabile" cascare in una torta! Della probabile ragione per cui non sono golosissima di dolci ho già detto parlando delle mie "traumatiche" esperienze infantili (!!!), ma tant'è, qua e là e destino che mi ci debba rassegnare...
Piccoli ospiti ultimamente mi sono girati per casa ed il mio piano durante le scorse settimane era organizzare una megapasticciata biscottifera, in cui avremmo preparato insieme biscottini di ogni forma e sapore. Il tempo però se ne volava sempre in altri lavoretti creativi, così per non arrivare sguarnita all'ora di merenda mi sono lasciata irretire da un'offerta speciale di biscotti.
Gli ospiti hanno gradito, ma la scorta era forse eccessiva ed ora che le visite si sono rarefatte mi trovo in dispensa ancora qualche pacchetto di biscotti di cui non sono golosa e che ci metterei una vita a smaltire... a meno di non usarli tutti insieme in una botta sola! Ok: come?
Beh... è domenica, fuori piove, l'idea del profumino sprigionato dal forno caldo diventa confortante, la mattinata è libera, due cachi occhieggiano dalla fruttiera... Un po' controvoglia mi sono convinta che il mio destino sarebbe stato dolce. Metto cachi e biscotti vicino e lascio vagare la mente...
Cheesecake ai cachi e nocciole con salsa caramellata
ingredienti per una tortiera tonda da 23 cm.:
una confezione da 230 gr. di biscotti Grancereale con fave di cacao
2 cachi maturi (c.a 430 gr. in tutto) del tipo loti (i vaniglia, che sono più sodi, qui non sarebbero il massimo)
15 gr. di nocciole sgusciate e spellate (+ 4 o 5 per la decorazione)
320 gr. cream cheese (ovvero in Italia formaggio cremoso tipo Philadelphia)
80 gr. di yogurt greco compatto (nella versione americana si userebbe la sour cream... ma se non piace il sapore acidino in assoluto si può sostituire anche lo yogurt con metà panna liquida e metà ricotta)
80 gr. di burro
2 fogli di gelatina alimentare
50 gr. di zucchero semolato
1 cucchiaio e 1/2 di zucchero di canna
Mettere da parte 4 biscotti e frullare il resto con le nocciole e lo zucchero di canna fino ad ottenere una granella sottilissima, quasi una polvere. Nel frattempo accendere il forno a 190°.
Poco prima di servire sganciare i bordi della tortiera, far scivolare la torta su un piatto da portata e spalmarvi sopra la salsa caramellata, decorando con un paio di biscotti spezzettati e le nocciole rimaste (che qui non ci sono perchè una manina furba e un po' ladruncola interferiva con la decorazione!)
Domenica scorsa si sono presentate una serie di concause... non so che mi è preso... ed è stato come "inevitabile" cascare in una torta! Della probabile ragione per cui non sono golosissima di dolci ho già detto parlando delle mie "traumatiche" esperienze infantili (!!!), ma tant'è, qua e là e destino che mi ci debba rassegnare...
Piccoli ospiti ultimamente mi sono girati per casa ed il mio piano durante le scorse settimane era organizzare una megapasticciata biscottifera, in cui avremmo preparato insieme biscottini di ogni forma e sapore. Il tempo però se ne volava sempre in altri lavoretti creativi, così per non arrivare sguarnita all'ora di merenda mi sono lasciata irretire da un'offerta speciale di biscotti.
Gli ospiti hanno gradito, ma la scorta era forse eccessiva ed ora che le visite si sono rarefatte mi trovo in dispensa ancora qualche pacchetto di biscotti di cui non sono golosa e che ci metterei una vita a smaltire... a meno di non usarli tutti insieme in una botta sola! Ok: come?
Beh... è domenica, fuori piove, l'idea del profumino sprigionato dal forno caldo diventa confortante, la mattinata è libera, due cachi occhieggiano dalla fruttiera... Un po' controvoglia mi sono convinta che il mio destino sarebbe stato dolce. Metto cachi e biscotti vicino e lascio vagare la mente...
Da bambina odiavo i cachi, quando poi ho scoperto che sia il frutto che il loro nome sono di diretta discendenza giapponese... per uno stranissimo legame tra conoscenza e gusto ho cominciato a riconsiderarli.
E decido che sì, oggi ci provo con un dolce, ma con i prossimi chissà...
Cheesecake ai cachi e nocciole con salsa caramellata
ingredienti per una tortiera tonda da 23 cm.:
una confezione da 230 gr. di biscotti Grancereale con fave di cacao
2 cachi maturi (c.a 430 gr. in tutto) del tipo loti (i vaniglia, che sono più sodi, qui non sarebbero il massimo)
15 gr. di nocciole sgusciate e spellate (+ 4 o 5 per la decorazione)
320 gr. cream cheese (ovvero in Italia formaggio cremoso tipo Philadelphia)
80 gr. di yogurt greco compatto (nella versione americana si userebbe la sour cream... ma se non piace il sapore acidino in assoluto si può sostituire anche lo yogurt con metà panna liquida e metà ricotta)
80 gr. di burro
2 fogli di gelatina alimentare
50 gr. di zucchero semolato
1 cucchiaio e 1/2 di zucchero di canna
Mettere da parte 4 biscotti e frullare il resto con le nocciole e lo zucchero di canna fino ad ottenere una granella sottilissima, quasi una polvere. Nel frattempo accendere il forno a 190°.
Fondere il burro al microonde (o scioglierlo a bagnomaria, in modo che non frigga) ed incorporarlo alla polvere di biscotti, rimstando perchè sia tutto ben amalgamato e compatto.
Stendere l'impasto di biscotti in una tortiera a cerniera con i bordi alti creando una "vaschetta" di spessore uniforme che risalga anche sui lati per un paio di centimetri (io per sicurezza ho foderato lo stampo con carta forno bagnata, strizzata ed asciugata, ma penso se ne possa fare tranquillamene a meno) ed infornare per circa 7/8 minuti, quindi lasciar raffreddare fuori dal forno posando la tortiera su una gratella.
Nel frattempo mettere a bagno la gelatina in una ciotola di acqua fredda e svuotare per bene i chachi con un cucchiaio (se sono sodi ridurre la polpa a pezzettini, ma assicurarsi che siano comunque molto dolci), frullarne la polpa e passarla poi al setaccio.
Scaldare un paio di cucchiai di polpa di cachi fino al bollore, spegnere e sciogliervi la gelatina ben strizzata, quindi lasciar raffreddare.
Rimettere metà del passato di cachi nel frullatore con il formaggio e lo yogurt, miscelare bene quindi unrvi la polpa alla gelatina e mescolare di nuovo con cura.
Versare la crema di formaggio nel guscio di biscotti oramai freddo, livellare bene e tenere in frigo almeno 3 ore (ma va bene anche tutta la notte).
Scaldare in un tegamino di acciaio lo zucchero bianco con 50 ml. di acqua in modo che si sciolga, quindi portare a leggero bollore e cuocere per circa 2 minuti, in modo che lo sciroppo cominci appena a caramellare.
Unirvi il passato di cachi rimasto e cuocere un altro paio di minuti dalla ripresa del bollore; spegnere quando si sentono bene sia l'aroma del frutto che quello del caramello, lasciar raffreddare e tenere coperto fino al momento di servire.
Poco prima di servire sganciare i bordi della tortiera, far scivolare la torta su un piatto da portata e spalmarvi sopra la salsa caramellata, decorando con un paio di biscotti spezzettati e le nocciole rimaste (che qui non ci sono perchè una manina furba e un po' ladruncola interferiva con la decorazione!)
- rivoli affluenti:
- per la ricetta base dei cheesecake senza cottura: Martha Day, Classic Puddings and Pies. Traditional recipes for delectable desserts, Hermes House
Anche io domenica mi sono cimentata con un esperimento tra cachi e nocciole :-)))per cui immagino il sapore del tuo favoloso cheesecake! Slurp!
RispondiElimina@twostella: ma dai, io intanto stavo leggendo proprio adesso del tuo bellissimo patè...
RispondiEliminanon ci posso credere! TU hai fatto UN DOLCE????? adesso può succedere di tutto :-DDDD
RispondiEliminascherzi a parte, hai fatto veramente un bel miscuglio e una bella torta, me ne hai lasciata una fettina da assaggiare?
:-)
E'incredibile...riesci a trovare sempre un fil rouge che volge ad oriente :-P
RispondiEliminaMi piace la grazia con la quale ti sei accostata a questa preparazione dolce...che siii ho capito nasce per una esigenza pratica...ma non è che poi la cosa ti piace e fai i conti con il passato passando a produrre tutte le varianti orientali di pasticceria?! :-P Ovviamente scherzo ma i complimenti sono sentiti :-)
@babs: beh, con te che fai tagliatelle e ravioli non ci si deve stupire più di niente...
RispondiElimina@gambetto: la pasticceria giapponese è legata alla cerimonia del tè e quindi non mancherò di parlarne. E di certo mi intriga di più cimentarmi con dolcetti arabi o indiani che con i nostri dolci classici, sarà perchè il mio gusto della scoperta in quel caso supera abbondantemente la scarsa golosità di fronte al dolce...
Ma...allora...sei umana anche tu!
RispondiEliminaBellismo dolce, veramente particolare, in questi giorni sto scoprendo sempre di più la versatilità di questo frutto!a presto
RispondiEliminaCiao, mi intrufolo qui per suggerirti di dare uno sguardo da me, ho lanciato ul mio primo contest. E' un po' difficile, ma e' stuzzicante. Se non altro mette in moto le rotelline della mente.
RispondiEliminaCiao, buona giornata :-)
buonissimmi i cachi, anzi mi hai fatto venire in mente una cosa che mi racconta sempre mia nonna.
RispondiEliminaquando lei era giovane, era in ospedale perchè era in attesa di una mia zia, una signora in visita accanto alla gestante del letto a fianco si lamentava dell'orario e non sapeva cosa fare al marito. mia nonna scherzando disse: " Io a mio marito faccio sempre la pasta con i cachi" la signora stupita chiese la ricetta...mia nonna credeva che avesse capito che stava scherzando, ma invece no, l'indomani la signora è tornata con un occhio nero...
@virò: sono purtroppo mooolto umana, però un po' meno golosa di dolci...
RispondiElimina@milla: grazie, vedrai ora che ti combino con i cachi...
@corrado: ho un paio di ricette già in programma che si avvicinano alle tue richieste. Le foto sono già fatte, se ti va posso scriverne le varianti per adeguarle alle tie regole...
@aria: pasta con i cachi? Mi tenti con un'ideuzza... In fondo perchè mai porre limiti alla divina provvidenza? Questa sì che è una sfida! CorradoT: hai sentito?!
Grande Acquaviva! Procedi. Saresti giusto la prima...
RispondiElimina@aria: ma sono 3 su 5? Guarda un po' il mio blog, per favore :-)
RispondiEliminaChissà se leggi i commenti anche di post così "vecchi"? Lo spero!!! Questa ricetta farà impazzire un mio grandissimo amico, e in più ci divertiamo a volte a fare i dolci insieme. Vorrei fare questa ricetta con lui e poi lasciargli il dolce da potare a casa, ma le tre ore di riposo prima del caramello sono un problema. Dici che facciamo un casotto, se lo facciamo subito dopo aver spalmato la crema senza aspettare, e solo poi mettiamo in frigo a riposare??
RispondiElimina@emily: be', puoi anche spalmare il caramello sulla torta appena entrambi sono ben freddi, unendo anche le nocciole; magari eviterei il decoro di biscotti, che altrimentipoi in frigo si inumidisce e si smolla. L'unico rischio, se la base non è un minimo rassodata, è che il caramello si unicsca alla crema. Il gusto non ci rimette, l'estetica forse un po' sì...
RispondiEliminaInfatti era proprio quello il dubbio, ahimè. Che il caramello si unisca alla crema rovinando l'estetica di un dolce da regalare.. Ci proverò. Molto gentile, comunque ^^ grazie!
RispondiElimina@emily: un'alternativa è regalare la torta "bianca" con un vasettino di caramello a parte ed un bel bigliettino che spieghi come spalmarglielo sopra...
RispondiEliminaAlla fine è andato tutto bene..ho fatto la base con le mandorle (nocciole sparite ehm ^^) e meno zucchero, ho messo la salsa non appena raffreddata facendo attenzione che non si mischiasse alla crema di formaggio.
RispondiEliminaL'ho regalata ed è stato un successone ;) mia madre che l'ha assaggiata ha messo il muso perchè non l'ho regalata a lei, e adesso devo rifarla! Eheheheh direi che la tua ricetta ha fatto colpo. Grazie, e complimenti! :)
@emily: figurati, adesso abbiamo imparato entrambe che la salsa si può "osare" senza attesa...
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