Cosa c'entra una scrittrice americana di romanzi per adolescenti con l'improvvisa decisione di mettere in gioco questo blog, che fino a qualche momento fa aveva il gusto di starsene accuratamente nascosto tra le pieghe del web, lontano dai riflettori di contest, meme, premi e da tutto quello che in questo mondo serve a quanto pare come cassa di risonanza?
Anch'io avrei risposto "non c'entra un fico secco!" Nel senso che qui si parli pure di romanzi quanto si vuole ma non avevo intenzione di uscire allo scoperto più di così per nessuna ragione, ne' tantomeno di verificare chi mi leggesse, quanto, da dove, perchè e via dicendo...
L'altro giorno invece sono incappata in una proposta di Patricia di Aroma di Casa che mi ha dapprima stuzzicato per una questione di pura golosità e poi quasi intenerito, quando ho scoperto il vero punto di partenza di questo PIF. Così ho aderito. Anche se ci ho messo un pochino di tempo per capire cosa diavolo significasse "PIF", acronimo di Pay It Forward, che letteralmente si tradurrebbe "da pagare più avanti"...
In sostanza: Catherine Ryan Hyde, la scrittrice di cui sopra, nel 2000 pubblicò un romanzo dal titolo, appunto Pay It Forward, tradotto in Italia come La Formula del Cuore. Racconta di un ragazzino che vuole provare a migliorare il mondo cominciando dalle piccole cose, così si propone di compiere tre buone azioni per aiutare tre persone in difficoltà in qualcosa che non sono in grado di fare da sole, chiedendo loro di ripetere a loro volta dei gesti di aiuto nei confronti di altre tre persone ciascuno e così via, in una formula matematico/affettiva di moltiplicazione della solidarietà che crea una catena sempre più ampia di favori e gentilezze.
Il romanzo venne subito trasposto in film, sempre con lo stesso titolo (uscito in Italia come Un sogno per domani), e anche se l'autrice non fu totalmente soddisfatta di alcune modifiche apportate alla trama in fase di sceneggiatura, approvò comunque il progetto generale ed il film contribuì grandemente alla notorietà della sua storia. Da lì l'idea colpì l'immaginario collettivo, forse perchè per fortuna il terreno cominciava ad essere fertile. La sensibilità nei confronti di un pensiero positivo, solidale, operativo e costruttivo si stava infatti diffondendo ed approfondendo, come testimoniato dal successo silenzioso ma costante di iniziative tipo le banche del tempo...
Da quel momento l'acronimo PIF è stato utilizzato nei contesti più svariati, sempre a significare un impegno personale nel fare qualcosa per qualcun altro senza ricevere niente in cambio, "ripagando" una persona per qualcosa ricevuto in precedenza da qualcun altro. Insomma: si rende il favore a chi non te l'ha fatto, e chi riceve una cortesia da te a sua volta renderà a qualcun altro il favore che le hai fatto tu, in un concatenamento di gesti gentili che dovrebbe in teoria puntare sull'armonia del tutto invece che sulle nostre classiche piccole logiche di calcolo e scambio.
La Banca del Tempo sì che è una cosa seria, questo PIF a paragone naturalmente rimane solo un giochino, però aiuta a mentalizzarsi. E' una piccola goccia profumata di "bellezza della bontà". E mi piaceva l'idea di farla cadere anche dentro questo spazio, così mi sono fatta aiutare da Patricia per riproporre l'immagine simbolo di questo PIF che viaggia tra blog, anche perchè, dettaglio non da poco, con lei il regalino è diventato a tema culinario, cosa che io vorrei mantenere...
Stavo qui per elencare "le regole del PIF" ... ma detta così assomiglia troppo a delle "regole del piffero" che non valgono nulla, quindi provo ad esporle più seriamente.
Le regole di questo Pay It Forward sembrano semplici:
♥ io ho aderito alla proposta di Particia, che manderà a me e ad altre due persone/blogger un piccolo dono preparato con le sue mani entro un anno (eh sì, non siamo proprio dei fulmini! E poi vale la pena di pensarci bene e regalare una bella idea creativa...)
♥ A mia volta, "in cambio", la "ripagherò" preparando un regalino handmade per tre persone/blogger che si dimostreranno interessate a ricevere qualcosa da me lasciando qui un commento. Mi impegno ad inviare il dono sempre entro 365 giorni (ma forse ci riesco anche prima...) dalla loro adesione. Poi ci studiamo caso per caso il modo di scambiarci indirizzi e coordinate, naturalmente in forma assolutamente privata.
♥ A loro volta, "in cambio" queste tre persone potranno "ripagarmi" lanciando sui loro rispettivi blog questa stessa proposta, riportandovi l'immagine di cui sopra ed accettando le regole del PIF.
Mi semba un po' strano, arrivata a questo punto, non far seguire una ricetta a tutto questo bel ragionamento e la tentazione ci sarebbe pure, visto che l'ideuzza è anche già balenata, ma non vorrei confondere le idee a nessuno... e neppure dare tracce su quello che potrebbero essere i tre regali di mia produzione. Posso solo dire per certo che saranno mangerecci e tendenzialmente salati. Si sa: con i dolci io non vado d'accordissimo e poi ...di zucchero e miele in questo post credo di averne profusi già in abbondanza...
Anch'io avrei risposto "non c'entra un fico secco!" Nel senso che qui si parli pure di romanzi quanto si vuole ma non avevo intenzione di uscire allo scoperto più di così per nessuna ragione, ne' tantomeno di verificare chi mi leggesse, quanto, da dove, perchè e via dicendo...
L'altro giorno invece sono incappata in una proposta di Patricia di Aroma di Casa che mi ha dapprima stuzzicato per una questione di pura golosità e poi quasi intenerito, quando ho scoperto il vero punto di partenza di questo PIF. Così ho aderito. Anche se ci ho messo un pochino di tempo per capire cosa diavolo significasse "PIF", acronimo di Pay It Forward, che letteralmente si tradurrebbe "da pagare più avanti"...
In sostanza: Catherine Ryan Hyde, la scrittrice di cui sopra, nel 2000 pubblicò un romanzo dal titolo, appunto Pay It Forward, tradotto in Italia come La Formula del Cuore. Racconta di un ragazzino che vuole provare a migliorare il mondo cominciando dalle piccole cose, così si propone di compiere tre buone azioni per aiutare tre persone in difficoltà in qualcosa che non sono in grado di fare da sole, chiedendo loro di ripetere a loro volta dei gesti di aiuto nei confronti di altre tre persone ciascuno e così via, in una formula matematico/affettiva di moltiplicazione della solidarietà che crea una catena sempre più ampia di favori e gentilezze.
Il romanzo venne subito trasposto in film, sempre con lo stesso titolo (uscito in Italia come Un sogno per domani), e anche se l'autrice non fu totalmente soddisfatta di alcune modifiche apportate alla trama in fase di sceneggiatura, approvò comunque il progetto generale ed il film contribuì grandemente alla notorietà della sua storia. Da lì l'idea colpì l'immaginario collettivo, forse perchè per fortuna il terreno cominciava ad essere fertile. La sensibilità nei confronti di un pensiero positivo, solidale, operativo e costruttivo si stava infatti diffondendo ed approfondendo, come testimoniato dal successo silenzioso ma costante di iniziative tipo le banche del tempo...
Da quel momento l'acronimo PIF è stato utilizzato nei contesti più svariati, sempre a significare un impegno personale nel fare qualcosa per qualcun altro senza ricevere niente in cambio, "ripagando" una persona per qualcosa ricevuto in precedenza da qualcun altro. Insomma: si rende il favore a chi non te l'ha fatto, e chi riceve una cortesia da te a sua volta renderà a qualcun altro il favore che le hai fatto tu, in un concatenamento di gesti gentili che dovrebbe in teoria puntare sull'armonia del tutto invece che sulle nostre classiche piccole logiche di calcolo e scambio.
La Banca del Tempo sì che è una cosa seria, questo PIF a paragone naturalmente rimane solo un giochino, però aiuta a mentalizzarsi. E' una piccola goccia profumata di "bellezza della bontà". E mi piaceva l'idea di farla cadere anche dentro questo spazio, così mi sono fatta aiutare da Patricia per riproporre l'immagine simbolo di questo PIF che viaggia tra blog, anche perchè, dettaglio non da poco, con lei il regalino è diventato a tema culinario, cosa che io vorrei mantenere...
Le regole di questo Pay It Forward sembrano semplici:
♥ io ho aderito alla proposta di Particia, che manderà a me e ad altre due persone/blogger un piccolo dono preparato con le sue mani entro un anno (eh sì, non siamo proprio dei fulmini! E poi vale la pena di pensarci bene e regalare una bella idea creativa...)
♥ A mia volta, "in cambio", la "ripagherò" preparando un regalino handmade per tre persone/blogger che si dimostreranno interessate a ricevere qualcosa da me lasciando qui un commento. Mi impegno ad inviare il dono sempre entro 365 giorni (ma forse ci riesco anche prima...) dalla loro adesione. Poi ci studiamo caso per caso il modo di scambiarci indirizzi e coordinate, naturalmente in forma assolutamente privata.
♥ A loro volta, "in cambio" queste tre persone potranno "ripagarmi" lanciando sui loro rispettivi blog questa stessa proposta, riportandovi l'immagine di cui sopra ed accettando le regole del PIF.
Mi semba un po' strano, arrivata a questo punto, non far seguire una ricetta a tutto questo bel ragionamento e la tentazione ci sarebbe pure, visto che l'ideuzza è anche già balenata, ma non vorrei confondere le idee a nessuno... e neppure dare tracce su quello che potrebbero essere i tre regali di mia produzione. Posso solo dire per certo che saranno mangerecci e tendenzialmente salati. Si sa: con i dolci io non vado d'accordissimo e poi ...di zucchero e miele in questo post credo di averne profusi già in abbondanza...
- rivoli affluenti:
- (andrò subito a leggermelo anch'io, naturalmente...): Catherine Ryan Hide, La Formula del Cuore, Edizioni Piemme
pif, pif, hurrà!
RispondiEliminacosa stai facendo?????? tu???? sicura???? stai bene???? :-DDDDDDDD
RispondiEliminadomani passo con le aspirine!
@laura: mi sembra che qua siamo impazziti tutti...
RispondiElimina@babs: vedi che scherzi giocano un paio di giorni di febbre?!
Arrivo ora , h 1,18 , dopo aver cucinato tutto il giorno . In genere non sono un fulmine a capire questi meccanismi , figuriamoci a questa ora e in queste condizioni. Però a naso mi sa che sia una cosa interessante . Domani ripasso e ....forse capisco meglio !
RispondiEliminaper ora un bacio . chiara
@chiara: mi consoli, non sono l'unica matta on line in notturna, allora...
RispondiEliminaanch'io ho aderito alla proposta di patricia, ma nessuno ha accettato da me, ci sono rimasta un po' male :(
RispondiEliminanon sapevo la storia originaria, mi ha fatto piacere venire a leggerla qui
@lise.charmel: io sono caratterialmente una dietrologa per cui mi rimane difficile evitare di indagare su cosa "sta dietro" alle persone ed alle cose che incontro.
RispondiEliminaSolo una volta conosciuta tutta la storia mi sono offerta a Patrizia, visto che si tratta di un'iniziativa "pulita" e gentile, dove la parte divertente (l'attesa, la sorpresa, la conoscenza reciproca "dietro le quinte",le mani in pasta...) si fonde con spunti di riflessione più profonda.
Inoltre messa così mancano sostanzialmente aspetti tipo competizione, sfida, ricerca di visibilità, eccetera, cioè le componenti del essere-web che a me proprio non piacciono...
Ho dunque spiegato tutta la storia in questo post perchè credo che la sua lettura allontani le persone meno curiose e sensibili, in cerca solo di un'immagine "alta" per il proprio blog, mentre potrebbe interessare e tranquillizzare chi avrebbe rinunciato per semplice timore di esporsi troppo (come me finora) oppure di non essere all'altezza delle aspettative altrui (come un paio dei tuoi commentatori), tanto è vero che in realtà se si vuole resta tutto "privato", sia gli indirizzi che l'oggetto vero e proprio del regalo che pure tempi e modalità di scambio...
Il fatto che potrebbe non aderire nessuno l'ho tranquillamente messo in conto anch'io, visto che so perfettamente che questo è un piccolissimo blog poco frequentato (anche se bene!), poco conosciuto e niente affatto pubblicizzato. Non ci rimarrei male, sarebbe solo la conferma che in effetti il blog è poco visibile, che i suoi lettori sono timidi o riservati e forse anche che non ho saputo stimolare il loro interesse nella maniera giusta.
Ti dirò: non avendo mai lanciato prima un'iniziativa da questo luogo, non so davvero neppure io cosa aspettarmi...
Mi spiace che tu sia rimasta male perchè ho visto che sei partita con molto entusiasmo, ma rasserenati: il fatto che ti abbiano scritto quasi scusandosi per la loro rinuncia e che te ne abbiano pure scritte le ragioni secondo me è un indice di quanto le persone che ti leggono ti siano affezionate e ci tengano a non farti avvilire. Vuoi mettere?!
Ci voleva una persona come te per spiegare lo spirito di questa "piccola gentilezza" in questo modo... io ho capito subito quest'animo gentile... ma tu hai saputo anche trasmetterlo, che non è poco.
RispondiEliminaPer Lise, che ha aderito con una spontaneità e freschezza commoventi e per te, acquaviva, cercherò di fare arrivare il meglio di me, contenuto in questo piccolo pensiero:)
Un Abbraccio
Patricia
@ripensavo al pif. carino anche nell'essenzialità dell'acronimo. Per noi, napoletane dentro, è un po' come la faccenda del "caffè pagato". Tu lo offri, è un gesto gentile e non sai neppure chi e quando approfitterà di questo gesto. Mi piace di questa iniziativa tua l'effetto sorpresa e la circolarità. Beh scorre...no??????? Buona settimana
RispondiElimina@dimenticavo...peccato non avere un blog (bugiarda e falsissima!)ciao
RispondiEliminaacquaviva, tu sei una persona molto dolce e profonda. io devo dire che ci sono rimasta un po' male perché ero rimasta coinvolta nell'entusiasmo di preparare i regali alimentari per le mie amiche a natale e mi piaceva l'idea di continuare a farlo per altre persone, anche se sconosciute, tutto qui
RispondiEliminala visibilità in sé e per sé non mi interessa e anzi ho apprezzato la motivazione di chi mi ha scritto di non voler partecipare.
be', vorrà dire che continuerò a sfornare biscotti per le persone che mi conoscono :)
@patricia: senti... non avremo grandi soddisfazioni a livello lotta per le adesioni... ma quanto ci si diverte?!
RispondiElimina@iomilanese-laura: esattamente come il caffè pagato! Anche tu un po' napoletana inside, allora... Ma quanti siamo nel club?! E poi non hai bisogno di aprire un blog, sai che puoi venire a dar fastidio qui quando ti pare!
@lise: Brava, cucinare è sempre un ottima terapia quasi per tutto, figurati per le piccole delusioni! Inoltre, se pensi alla battuta di Laura "peccato non avere un blog": secondo me ci sono anche molte persone che ti leggono e che avrebbero partecipato volentieri ma non hanno un blog.
Si, è proprio ungioco divertente...;))
RispondiEliminaA presto
Pat
Manco da una 15ina di giorni per svariati motivi...leggo e sgrano gli occhi.
RispondiEliminaMa non è stupore è solo che a volte ci vuole coraggio anche solamente a farlo un gesto gentile...poi magari uno scopre che è più facile di quello che pensa. Ci rifletto se non ti dispiace. Ma non tanto se a partecipare o meno...quanto a cosa potrei condividere fatto da me. Mi prendo qualche giorno e poi ti contatto in privato. Ti autorizzo a bastonarmi se non lo faccio :P
@gambetto: preparo allora qualche bastoncino... di frolla, così non mi trovo disarmata, nel caso!
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