Sarà un post criptico e parecchio contorto, avverto subito, così si passa direttamente alla ricetta senza perdere tempo...
Post su un fatto strano e veloce. Troppo veloce, tanto da non riflettere. Una persona che stimo (e che passa spesso di qua) ha commentato in un blog altrui esponendo educatamente ma decisamente delle perplessità in merito ad una parte dei contenuti di quel blog con cui non si trovava d'accordo. Ha ricevuto una risposta che a me suonava stranamente piccata, così sono intervenuta chiedendo spiegazioni per il tono aspro ed un po' supponente della replica, ai miei occhi ingiustificato.
Sì, lo so che non sarebbero dovuti essere fatti miei... ma ho letto tutto d'un fiato, mi è venuto istintivo difendere un commento che mi sembrava equilibrato e non ho contato fino a dieci prima di parlare perchè davvero non trovavo ragioni per una replica tanto acida.
Dentro di me davo per scontato che chi usava quei toni avesse dei pregiudizi e si volesse arroccare sulle proprie posizioni per evitare di confrontarsi in merito ad essi. Errore... O meglio: il pregiudizio c'era, ma non stava dove pareva a me.
Chi rispondeva aveva dedotto intenzioni nascoste e malevole nel commento iniziale basandosi su alcune parole chiave che avevano fatto scattare la chiusura in difesa. Di certo nessuna particolare macchinazione si nascondeva dietro il primo intervento, dunque tale chiusura si basava su presupposti sbagliati. Questo era in verità un pregiudizio, probabilmente legato ad una ipersensibilità sviluppata in precedenza verso situazioni analoghe.
Però nel rispondere a me la persona titolare del blog, pur accusandomi velatamente di appartenere allo stesso supposto "complotto" ai suoi danni, mi spiegava anche che si era innervosita perchè aveva trovato le parole del primo commento parzialmente basate a loro volta su un pregiudizio. Fino a che non mi è stato messo sotto gli occhi non l'avevo visto, eppure in effetti c'era... La cosa mi ha spiazzato.
Resto sempre amareggiata quando non si possono sciogliere le incomprensioni, mi innervosiscono i dialoghi tra sordi, non mi piacciono le accuse ingiustificate. Questa volta però anche io sono rimasta vittima di un pregiudizio e chiedo volentieri scusa per la mia parte di responsabilità. Diciamo che almeno mi sono portata a casa una lezione imparata sul campo...
Purtroppo i toni presi dalla conversazione non hanno permesso a nessuno di ascoltare con apertura ed attenzione gli interventi altrui e secondo me l'episodio si è chiuso in modo sterile. Questo è un peccato, un'occasione mancata di confronto reale, daltronde la discussione non si svolgeva a casa mia, giustamente stabilire modalità e limiti era di altri.
Dunque ho ingoiato per una volta la mia esasperata voglia di capire fino in fondo e sono tornata, un po' delusa dai puntini di sospensione, al mio spazio ed ai miei argomenti... per andare a sbattere direttamente il muso contro un altro dei miei limiti!
Ultimamente qualcun altro (sempre di quelli che passano spesso di qua) mi ha fatto indirettamente notare quante poche ricette "normali" ci siano in questo blog (!) ed anche se questa volta rifugiandomi in cucina ho cercato di "restare schiscia" (traduzione non letterale dal lombardo: "volare basso") come il mio umore... ci sono ricascata. Niente da fare: quasi ogni inevitabilmente ci devo piazzare uno svolazzo dei miei, in queste ricette!
Questa volta avrebbero potuto uscire delle scaloppine limone, prezzemolo e pepe ma sono diventate scaloppine lime, coriandolo e peperoncino giapponese, poi si sono pure arrotolate su se stesse e poi all'aglio si è aggiunto lo zenzero e poi il burro invece che dorarle da fuori ha fatto da ripieno, ammorbidendo ed aromatizzando la carne dall'interno... Così sono miseramente franata dentro un vortice di variazioni sul tema.
Insomma: diciamo che oggi, visto che sono in vena, mi scuso anche per gli svolazzi della ricetta in cui mi sono beatamente crogiolata. Comunque anche in versione "plane", usando prezzemolo, limone e pepe, la ricetta dovrebbe funzionare... così mi posso in fondo forse pure perdonare da sola!
Involtini di pollo e burro al lime
ingredienti per 4 persone:
500 gr. di petto di pollo o fesa di tacchino
2 piccoli lime
1 cucchiaio di coriandolo tritato
1 spicchio d'aglio
1 dadino di zenzero grosso come l'aglio
30 gr. di burro
1 cucchiaio olio di arachidi
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 pizzico di sichimi togarashi (peperoncino giapponese in polvere misto a scorza d'arancia in polvere e semi di sesamo tostato)
sale
Lasciare ammorbidire il burro fuori dal frigo per una mezz'oretta (oppure tagliarlo a dadini e passarlo al microonde per 15 secondi a 900w e poi lasciarlo riposare qualche minuto coperto) e intanto pestare in un mortaio l'aglio insieme allo zenzero e a un pizzichino di sale grosso fino a ridurli in una crema. Io avevo bisogno di sfogarmi ed il mortaio è stato terapeutico ma se non si è in vena di intensa manualità si possono semplicemente frullare insieme burro, aglio e zenzero...
Tagliare il pollo in 8 fette il più possibile uniformi ed eventualmente stenderle (tra due strati di pellicola) con l'aiuto di un batticarne leggero per ottenere uno spessore omogeneo, quindi spolverizzarle con una leggerissima presa di togarashi.
Grattugiare la scorza di un lime ed unirne mezzo cucchiaino al burro insieme al coriandolo e alla pasta di aglio, lavorare con la forchetta prima e con la punta delle dita poi fino ad ottenere la consistenza di una pomata e poi spalmarlo sulle fettine di pollo in uno strato uniforme ma non troppo sottile, mantenendo libero circa un cm. su tutto il perimetro.
Arrotolare le fettine con il burro all'interno, fermandole con un giro di spago da cucina (o uno stecchino).
Saltarle per un paio di minuti a fuoco vivo nell'olio caldo fino a che sono dorate su tutti i lati, quindi abbassare la fiamma, coprire e lasciar cuocere lentamente per 8-10 minuti, in modo che cuociano dolcemente anche all'interno.
Levare dalla padella gli involtini tenendoli in caldo ed eliminare lo spago; nel fondo di cottura versare il resto della scorza di lime, il succo spremuto di un lime e mezzo e lo zucchero, rimestando a fuoco basso fino a che lo zucchero è ben sciolto ed il sugo comincia a restringersi e caramellarsi.
Rimettere gli involtini nel tegame e rigirarli nella salsa, quindi spegnere e servire subito, magari tagliandoli in due oppure a rondelle, e decorando con qualche strisciolina del mezzo lime rimasto. Io qui ho accompagnato con un'insalata di verza condita con lime ed aceto basamico, ma se si lascia il sughetto un po' abbondante gli involtini stanno anche bene sopra dei noodle o del semplice riso bianco a vapore, noodle o riso magari cotti a loro volta con una piccola scorzetta di lime e qualche foglia di coriandolo.
Post su un fatto strano e veloce. Troppo veloce, tanto da non riflettere. Una persona che stimo (e che passa spesso di qua) ha commentato in un blog altrui esponendo educatamente ma decisamente delle perplessità in merito ad una parte dei contenuti di quel blog con cui non si trovava d'accordo. Ha ricevuto una risposta che a me suonava stranamente piccata, così sono intervenuta chiedendo spiegazioni per il tono aspro ed un po' supponente della replica, ai miei occhi ingiustificato.
Sì, lo so che non sarebbero dovuti essere fatti miei... ma ho letto tutto d'un fiato, mi è venuto istintivo difendere un commento che mi sembrava equilibrato e non ho contato fino a dieci prima di parlare perchè davvero non trovavo ragioni per una replica tanto acida.
Dentro di me davo per scontato che chi usava quei toni avesse dei pregiudizi e si volesse arroccare sulle proprie posizioni per evitare di confrontarsi in merito ad essi. Errore... O meglio: il pregiudizio c'era, ma non stava dove pareva a me.
Chi rispondeva aveva dedotto intenzioni nascoste e malevole nel commento iniziale basandosi su alcune parole chiave che avevano fatto scattare la chiusura in difesa. Di certo nessuna particolare macchinazione si nascondeva dietro il primo intervento, dunque tale chiusura si basava su presupposti sbagliati. Questo era in verità un pregiudizio, probabilmente legato ad una ipersensibilità sviluppata in precedenza verso situazioni analoghe.
Però nel rispondere a me la persona titolare del blog, pur accusandomi velatamente di appartenere allo stesso supposto "complotto" ai suoi danni, mi spiegava anche che si era innervosita perchè aveva trovato le parole del primo commento parzialmente basate a loro volta su un pregiudizio. Fino a che non mi è stato messo sotto gli occhi non l'avevo visto, eppure in effetti c'era... La cosa mi ha spiazzato.
Resto sempre amareggiata quando non si possono sciogliere le incomprensioni, mi innervosiscono i dialoghi tra sordi, non mi piacciono le accuse ingiustificate. Questa volta però anche io sono rimasta vittima di un pregiudizio e chiedo volentieri scusa per la mia parte di responsabilità. Diciamo che almeno mi sono portata a casa una lezione imparata sul campo...
Purtroppo i toni presi dalla conversazione non hanno permesso a nessuno di ascoltare con apertura ed attenzione gli interventi altrui e secondo me l'episodio si è chiuso in modo sterile. Questo è un peccato, un'occasione mancata di confronto reale, daltronde la discussione non si svolgeva a casa mia, giustamente stabilire modalità e limiti era di altri.
Dunque ho ingoiato per una volta la mia esasperata voglia di capire fino in fondo e sono tornata, un po' delusa dai puntini di sospensione, al mio spazio ed ai miei argomenti... per andare a sbattere direttamente il muso contro un altro dei miei limiti!
Ultimamente qualcun altro (sempre di quelli che passano spesso di qua) mi ha fatto indirettamente notare quante poche ricette "normali" ci siano in questo blog (!) ed anche se questa volta rifugiandomi in cucina ho cercato di "restare schiscia" (traduzione non letterale dal lombardo: "volare basso") come il mio umore... ci sono ricascata. Niente da fare: quasi ogni inevitabilmente ci devo piazzare uno svolazzo dei miei, in queste ricette!
Questa volta avrebbero potuto uscire delle scaloppine limone, prezzemolo e pepe ma sono diventate scaloppine lime, coriandolo e peperoncino giapponese, poi si sono pure arrotolate su se stesse e poi all'aglio si è aggiunto lo zenzero e poi il burro invece che dorarle da fuori ha fatto da ripieno, ammorbidendo ed aromatizzando la carne dall'interno... Così sono miseramente franata dentro un vortice di variazioni sul tema.
Insomma: diciamo che oggi, visto che sono in vena, mi scuso anche per gli svolazzi della ricetta in cui mi sono beatamente crogiolata. Comunque anche in versione "plane", usando prezzemolo, limone e pepe, la ricetta dovrebbe funzionare... così mi posso in fondo forse pure perdonare da sola!
Involtini di pollo e burro al lime
ingredienti per 4 persone:
500 gr. di petto di pollo o fesa di tacchino
2 piccoli lime
1 cucchiaio di coriandolo tritato
1 spicchio d'aglio
1 dadino di zenzero grosso come l'aglio
30 gr. di burro
1 cucchiaio olio di arachidi
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 pizzico di sichimi togarashi (peperoncino giapponese in polvere misto a scorza d'arancia in polvere e semi di sesamo tostato)
sale
Lasciare ammorbidire il burro fuori dal frigo per una mezz'oretta (oppure tagliarlo a dadini e passarlo al microonde per 15 secondi a 900w e poi lasciarlo riposare qualche minuto coperto) e intanto pestare in un mortaio l'aglio insieme allo zenzero e a un pizzichino di sale grosso fino a ridurli in una crema. Io avevo bisogno di sfogarmi ed il mortaio è stato terapeutico ma se non si è in vena di intensa manualità si possono semplicemente frullare insieme burro, aglio e zenzero...
Tagliare il pollo in 8 fette il più possibile uniformi ed eventualmente stenderle (tra due strati di pellicola) con l'aiuto di un batticarne leggero per ottenere uno spessore omogeneo, quindi spolverizzarle con una leggerissima presa di togarashi.
Grattugiare la scorza di un lime ed unirne mezzo cucchiaino al burro insieme al coriandolo e alla pasta di aglio, lavorare con la forchetta prima e con la punta delle dita poi fino ad ottenere la consistenza di una pomata e poi spalmarlo sulle fettine di pollo in uno strato uniforme ma non troppo sottile, mantenendo libero circa un cm. su tutto il perimetro.
Arrotolare le fettine con il burro all'interno, fermandole con un giro di spago da cucina (o uno stecchino).
Saltarle per un paio di minuti a fuoco vivo nell'olio caldo fino a che sono dorate su tutti i lati, quindi abbassare la fiamma, coprire e lasciar cuocere lentamente per 8-10 minuti, in modo che cuociano dolcemente anche all'interno.
Levare dalla padella gli involtini tenendoli in caldo ed eliminare lo spago; nel fondo di cottura versare il resto della scorza di lime, il succo spremuto di un lime e mezzo e lo zucchero, rimestando a fuoco basso fino a che lo zucchero è ben sciolto ed il sugo comincia a restringersi e caramellarsi.
Rimettere gli involtini nel tegame e rigirarli nella salsa, quindi spegnere e servire subito, magari tagliandoli in due oppure a rondelle, e decorando con qualche strisciolina del mezzo lime rimasto. Io qui ho accompagnato con un'insalata di verza condita con lime ed aceto basamico, ma se si lascia il sughetto un po' abbondante gli involtini stanno anche bene sopra dei noodle o del semplice riso bianco a vapore, noodle o riso magari cotti a loro volta con una piccola scorzetta di lime e qualche foglia di coriandolo.
- rivoli affluenti:
- sui pregiudizi, le verità nascoste, l'imparare dalla conversazione si potrebbe dottamente citare Socrate, ma oggi me ne starei tranquillamente sul culinario... L'ispirazione per gli involtini è presa, con grande libertà di interpretazione, da una ricetta vista in: Wok!, Parragon UK
Letto tutto! non conoscendo i blog e nulla della questione posso solo dirti che io sarei come te, una persona che ama farsì che ogni confronto non sia sterile ma produttivo, che ci siano chiarimenti reali...costruttivi per tutte le parti in causa!...cmq anche in questo, come dici tu, hai imparato una lezione personale...e non è mai male!
RispondiEliminaFacile incappare in equivoci e pregiudizi quando la comunicazione è solo scritta, quando non si conosce realmente una persona, non si può ne sentire la voce, per coglierne i toni...ne guardarne i gesti e li sguardi! ...bisogna cercar di esser più onesti possibile...ma la cosa deve sempre venir da tutte le parti in causa! :)
cmq...mi piace la ricetta...con la tua interpretazione... amo il coriandolo e pure il lime...fatalità usati qualche giorno fà per far la guacamole! :)
ciaoooo!
che belli i tuoi svolazzi e le variazioni sul tema! Io non mangio carne ma questa ricetta è intrigante... e poi è sempre un piacere leggere i tuoi post. Ciao Anit50
RispondiElimina@terry: letto tutto?! Che coraggio...
RispondiEliminaHai ragione, gli equivoci sorgono più facilmente se non ci si parla di persona, a maggior ragione se, come nei mio caso, non si è cresciuti in internet e non se ne conoscono alcune intrinseche logiche e distorsioni.
Il tuo guacamole l'ho ammirato in diretta ed ero anche convinta di aver commentato raccontandoti una variante ocn la paprika affumicata... ma magari è successo solo nella mia testa. Che vuoi, sarà l'età...
@anit50: se mangi pesce puoi replicare tranquillamente l'idea con di filetti bianchi, magari diminuendo leggermente lo zucchero e soprattutto accorciando la cottura. Se invece sei proprio vegana mi interesserebbe capire secondo te cosa si potrebbe utilizzare. Melanzane a fette (in stagione)? Seitan?
sorvolo sulla ricetta, perchè a me piace punto e basta. invece mi domando per quale cavolo di motivo ti scusi. proprio tu..... i puntini di sospenzione sai a cosa riferiscono.
RispondiEliminaperchè ti scusi???? il blog è tuo, è un diario personale che vuoi rendere pubblico giusto? e a allora? non sei libera di scrivere quello che vuoi, come lo vuoi e con gli ingredienti che vuoi? mi pare esagerato tutto questo. il blog non ha la finalità di scrivere ricette "per gli altri" ma di scrivere quello che tu crei. tu crei cosine particolari. e allora???? se mi piacciono ti dico "mmmm che meraviglia!" se non mi piacciono non le copio e incollo. fine. stop. nessuna polemica è ammessa. è uno spazio tuo e devi farci quello che vuoi. ovviamente vale per ogni blogger. giusto? :-)
bacio
io trovo che la tua ricetta sia ottima!! e credo che il blog è tuo e ci scrivi quello che vuoi per te!!baci!!
RispondiElimina@babs e federica: beh, le seconde scuse in realtà erano scherzose... tanto è vero che ho comunque proposto una ricetta "non normale" e mi sono pure subito assolta da sola.
RispondiEliminaComunque grazie ad entrambe per la solidarietà, ne faccio vero tesoro!
Ma perche' non la smetti con queste ricette, cosi' normali?
RispondiElimina:-) :-) :-)))))
Dai, ci piaci cosi' come sei, e il tuo blog dev'essere specchio di te.
PS - Mica male, pero', questa ricetta.
@corradoT: vedi che mi capisci? Un blog di ricette "anormali" è esattamente lo specchio di come sono io...
RispondiEliminaacquaviva, il pesce lo mangio grazie del suggerimento, ma anche le melanzane mi intrigano, soprattutto usando quelle viola chiaro
RispondiElimina@anit50: .. magari puoi provarli in un mix: filettino di pesce e fettina sottile di melanzana grigilata arrotolati insieme...
RispondiEliminaio vengo apposta per le tue ricette "strane"
RispondiElimina:D
1-2-3 prova
RispondiEliminaho avuto dei problemi a commentare, vediamo se ora funziona!
@desperate.viz: senti chi parla...
RispondiElimina(PS: Ma allora, la tua cenetta sanvalentiniana di cui eri tanto orgogliosa?!)
Ho letto due volte il post perchè effettivamente sono mooolto 'lento'...però una cosa la posso dire, con certezza consolidata nel tempo: "...questo blog è molto rock!" ehehhehe. Lo dico con un sano sorriso intelligente che per me è una novità ovviamente ma almeno stavolta concedimelo :P La ricetta volge sempre ad oriente...ma questo è oramai scontato ahahaaha
RispondiEliminaPS
Le incomprensioni non sono inutili quando sono una ottima scusa per capire meglio, il resto è solo una occasione perduta, prima per se stessi...
purtroppo è così facile "incomprendersi"...facile come generare incomprensioni se ci cerca di mediare. come te non riesco a non intervenire e soffro. come soffro quando mi capita di lasciare messaggi in post che mi hanno fatto pensare e non trovare alcun cenno. sarà che per me le persone sono tanto importanti al di là del web...la ricetta è trasformabile e fattibile. me lo sai che per me non è la ricetta che fa la tavola.
RispondiElimina@gambetto: cosa è nuovo per te, che il sorriso sia sano o intelligente?! A parte gli scherzi... hai detto bene: quando le incomprensioni non si sciolgono resta proprio l'amaro di un'occasione perduta. Sarà per questo che nel sughetto ho messo pure un pizzico di zucchero?
RispondiElimina@titona: questa storia dei commenti senza risposta in effetti fa pensare anche me. Come essere considerati un numero del contatore più che un pensiero vivo ed individuale...
Ehehehe!! :)))))
RispondiEliminaSai che da me quando facciamo i peperoni in padella, l'aggiunta di un cucchiaino di zucchero è d'obbligo. Onestamente nulla centra con la tua ricetta ma si è presentata questa 'immagine' nella mia mente quando ho letto la tua risposta che te l'ho riportata senza filtri! ehehehe
RispondiElimina@gambetto: ma invece di lasciar cadere queste piccole perle così, come per caso... schiaffaci pure la ricetta completa! Tipo: da me quando facciamo i peperoni usiamo olio, aglio, sale, uvetta, zucchero e aceto (per dire)... Incuriosire e basta è una crudeltà!
RispondiEliminaEccomi :) La ricetta è di quelle che mia mamma fa sempre in estate e che prima o poi posterò pur essendo di una semplicità unica.
RispondiEliminaSi puliscono i peperono tagliandoli a rombi (inessenziale) e si friggono a fiamma sostenuta in olio evo preriscaldato (abbondante si ma non pensando assolutamente al classico quantitativo da frittura)con 2/3 spicchi di aglio in camicia. Quando si colorano in maniera evidente, tendendo alla piccola 'bruciatura' laterale, l'olio quasi tutto consumato, si aggiunge un cucchiaino abbondate di zucchero. Si rigirano, si spegne la fiamma e si aggiunge il sale. In questo modo non solo non spellano ma rimangono anche belli sodi. L'ideale è associarli ad un bel fiordilatte :))
@gambetto: questa non la posso proprio modificare alla mia maniera... è già perfetta così! Me la segno in attesa della stagione giusta e nel frattempo muoio di acquolina...
RispondiEliminaAnch'io ho letto tutto con grande interesse (anche se non conosco minimamente la vicenda).
RispondiEliminaCapisco la tua voglia di capire, di andare oltre e la frustazione che purtroppo proviamo troppo spesso. E' difficile comunicare e le parole hanno spesso pesi diversi per ognuno...
Pero' guarda sono d'accordissimo con Babs, non ti devi assolutamente scusare di nulla fai quello che vuoi, è uno spazio di libertà e noi veniamo perché ci piace la tua acqua che scorre via :-)
Poi che vuol dire ricette normali? (finché usi ingredienti commestibili... ;-)
N.B. La tua ricetta 'limosa' mi piace da morire!