Passa ai contenuti principali

fuori

Tutti dicono che l'estate stia per finire. Tra due giorni, sembra. Non me ne occupo. Resto sul balcone a tarda sera, la luna tagliata esattamente a metà in un cielo nero, limpido. Fresco quel che basta per stabilire la differenza tra giorno e notte, cosa che nell'estate vera quasi nemmeno si avverte.



Non so fotografare e fermo questa atmosfera con banalità. Così come piatte mi sono venute le immagini del cibo di oggi, velate dal bianco disperato di questa luce che vuol essere a tutti i costi estiva, che proprio non vuol cedere le armi. Luce di un'estate stranamente fuori.

A me è piaciuto questo slittamento di un giugno da tarda primavera e di un settembre di piena estate. Adoro questo ottobre fuori luogo, la strana atmosfera che racconta ogni giorno come fosse l'ultimo di qualcosa, come domani promettesse di arrivare come altro da oggi.

Poi cominceranno tutti a lamentarsi di freddo e umidità e via e via, perché non siamo mai paghi di dire cose inutili. Per stasera ancora mi godo il concetto di estate infinita, di stanco riposo della logica, di stagioni che, per fortuna, fanno esattamente come pare a loro. E ora me ne sto pure io fuori, sul balcone in maniche corte quasi alle undici di una sera di ottobre.

Anche sui banchi perplessi del mercato convivono peperoni e zucchine insieme a funghi e zucche e  tutti quanti sembrano comunque oggetti fuori posto. Convivono come in qualsiasi altro momento dell'anno, in effetti, ma in questi giorni agli occhi di chi si pregia di seguire con cura le "buone regole" fa ancora più strano. Mi chiedo cosa si intenda per "cibo di stagione" quando il clima scherza così a fondo con le nostre superficiali categorie di pensiero.

E nel gioco della beffa cucino anch'io qualcosa che viene da fuori. Fuori da me perché il mio mood ultimamente non è affatto mediterraneo, fuori dalla geografia locale, fuori dagli schemi di pranzo composto da primo, secondo e contorno, fuori pure dalle regole classiche di quella preparazione tradizionale specifica. L'unica cosa che non si può dire di certo, almeno oggi e per i prossimi due giorni ancora, è che sia fuori stagione.

[Piccola e doverosa specifica: il piatto nasce come omaggio di compleanno ad una donna curiosa ed intelligente (le due parole dovrebbero diventare sinonimi per legge), che in questa occasione accoglie alla sua tavola con grande affetto anche persone più semplici. Non le vuole sconcertare troppo ma le piacerebbe assaggiassero con il suo stesso godimento il piatto sontuoso con cui ha deciso di festeggiare un suo compleanno importante: il couscous di pesce.

La ricetta maghrebina classica del couscous di pesce con le polpette è dunque qui lievemente addomesticata. Si punta su aromi mediterranei al posto di spezie troppo "esotiche". E si accorcia anche il procedimento di preparazione: sgranatura a mano della semola e cottura tradizionale del couscous  su vapore aromatico sono rimandate alla prossima puntata, qui per ridurre i tempi e la complessità di una pietanza già laboriosa si usa con grande soddisfazione il couscous confezionato.

Buon compleanno piccola perla. Anche questo, come è ovvio, completamente fuori tempo massimo.]



Kseksou bel kefta wa hut - Couscous con polpette di pesce
ingredienti per 6/8 persone come piatto unico, per 12/18 con altre portate:
500 gr. di couscous in scatola
1 coda di rospo da circa 1 kg. senza testa
400 gr. di pesce a polpa bianca (qui orata)
12/18 gamberoni, scampi o mazzancolle
2 belle seppie, circa 1 kg. in totale
2 grossi pomodori maturi
6 grosse carote o 12 piccole
2 piccole cipolle
2 peperoni gialli
3 zucchine
150 gr. di ceci secchi
150 gr. di piselli freschi sgranati (qui surgelati)
1 limone
50 gr. di pinoli
2 spicchi di aglio
50 gr. di mollica di pane secco
1 uovo
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
2 bustine di zafferano
1 rametto di rosmarino
2 cucchiai di foglioline di timo
1 foglia di alloro
3 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di coriandolo tritato (facoltativo, per i non amanti)
1 cucchiaino di semi di finocchio
2 o 3 cucchiai di farina
20 gr. di burro
olio extravergine saporito
pepe al mulinello
sale

Mettere a bagno i ceci in abbondante acqua fresca per una notte.

Pulire la coda di rospo levando pelle, spina centrale e tagliare la polpa a dadotti da circa 2 cm. Se ne otterranno circa 36, in totale 700 gr. Conservare la spina con la polpa che è rimasta attaccata.

Miscelare 3 cucchiai di olio con il succo del limone, sale, pepe, i semi di finocchio, massaggiarvi i cubetti di pesce e lasciarli marinare coperti in frigo per una mezz'ora insieme al rametto di rosmarino fatto a pezzetti.

Tagliare a cubetti il pesce bianco, tritare finemente una cipolla, mettere a bagno il pane in acqua tiepida.

Saltare in mezzo cucchiaio di olio la polpa del pesce con l''alloro fino a che il pesce si sbianca, salare leggermente e rimestare quindi con decisione in modo da sminuzzarlo e ridurlo in briciole ancora leggermente umide.

Levare dal fuoco e mescolare il pesce  con la cipolla tritata, il pane ben strizzato e sminuzzato, un cucchiaio di prezzemolo e uno di timo, l'uovo leggermente sbattuto, una macinata di pepe; mescolare bene l'impasto e regolare di sale.

Levare l'alloro, formare una ventina di polpette tonde poco più grosse di una noce, passarle nella farina e dorarle poi in un paio di cucchiai di olio caldo, badando che si colorino su tutti i lati, quindi scolarle su carta assorbente.

Tritare grossolanamente l'altra cipolla; sbucciare l'aglio e pestarlo con la lama di un grosso coltello di piatto per aprirlo leggermente; tagliare ogni zucchina in quattro mezzi tronchetti; ridurre ogni peperone in sei lunghe falde da tagliare poi a metà per ottenere dei largi rettangoli.

Pelare le carote e, se sono grosse, dividerle in due cilindri uguali; scolare e sciacquare bene i ceci sotto acqua corrente; ridurre i pomodori in grossi pezzetti; ritagliare dalla scorza del limone un nastro di parte gialle da circa 3 cm.; portare ad ebollizione circa 2 litri di acqua.

Mondare le seppie dalle interiora e dalla pelle esterna ed interna e ridurle a striscioline grandi quanto un dito. Se ne otterranno circa 600 gr., da sciacquare bene sotto acqua corrente e scolare.

Dentro una pentola capace rosolare la cipolla e l'aglio in un cucchiaio di olio e, quando cominciano a dorare, unirvi la spina della coda di rospo, i ceci ed i pomodori con la loro acqua e lasciar insaporire un paio di minuti.

Versare nella pentola l'acqua bollente, diluirvi una bustina di zafferano, il concentrato di pomodoro, il resto del timo, tuffarvi la scorzetta di limone e cuocere circa un'oretta, fino a che i ceci cominciano ad ammorbidirsi, salando verso metà cottura.

Unire quindi le carote e, dopo 5 minuti, le zucchine ed i peperoni, cuocendo per circa 10 minuti.

Unire poi i piselli e le seppie e, dopo altri 5 minuti, la pescatrice con tutto il suo fondo (tranne il rosmarino), i gamberi, le polpette ed il prezzemolo rimasto, cuocendo altri cinque minuti; poi spegnere e lasciar riposare una decina di minuti coperto.

Prelevare quindi circa mezzo litro del brodo di cottura del pesce filtrandolo, estrarre le verdure ed il pesce dal resto del brodo tenendo tutto in caldo, eliminare la spina della pescatrice e lasciar consumare il brodo rimasto nella pentola a circa la metà, regolando poi di sale, pepando ed aggiungendo eventualmente il coriandolo, quindi spegnere.

Scaldare un cucchiaio d'olio in un ampio tegame e tostarvi velocemente il couscous insieme con i pinoli, fino a che comincia a profumare ma non è ancora dorato.

Versare  sul couscous il brodo filtrato bollente in cui si è diluita la seconda bustina di zafferano, rimestare e cuocere un minuto, quindi spegnere e lasciar riposare 5 minuti coperto.

Ridurre il burro a tocchetti, distribuirlo nel couscous, accendere di nuovo il fuoco e far asciugare bene il couscous miscelandovi il burro che si va fondendo, sgranandolo ed arieggiandolo con due forchette.



Distribuire il couscous nei patti fondi individuali formando dei conetti, sulla cima sistemarvi alternati verdure e pesce in modo ordinato, badando che ci sia un assaggio di ogni ingrediente.



Bagnare con un paio di cucchiai del brodo ristretto, decorare con il prezzemolo rimasto (eventualmente il coriandolo sui piatti di chi apprezza) e qualche scorzetta di limone



 e servire con una caraffina di brodo a parte.


  • rivoli affluenti:
  • una ricetta tradizionale tunisina del couscous con polpette di pesce in: Joan Rundo (cura), Ricette con il Couscous, Sonda
  • una versione contemporanea marocchina dello stesso piatto in: Hassan M'Souli, Moroccan Modern, New Holland.

Commenti

  1. Ho gustato un mondo il tuo couscous e le tue frase veritiere sulle nuove stagioni che sembra si stiano instaurando...

    besos

    RispondiElimina
  2. Clima di sospensione a tarda sera per godere di un periodo fuori dalla logica del calendario ma che rimpiangeremo alla prima pioggia seria..così come rimpiango al momento di non trovare il tempo per questo magnifico cous-cous di mare...per questo si che farei follie al pari di un dolce :)
    PS
    Tu a tarda sera...io lo scorso we alle prime luci dell'alba mi godevo l'ultimo 'fresco' della notte prima che sul mare arrivasse la luce...

    RispondiElimina
  3. @mai: peccato non essere brava a fotografare, avrei voluto rendere molto meglio il profumo di questo couscous. E di quella serata di luna.

    @vedi la fortuna di avere il mare nella propria vita? Anche questo couscosu di certo verrebbe meglio, in zona tua. Ma non credo tanto ai rimpianti: ci sapremo godere con la stessa pienezza altre atmosfere ed altri umori.
    (PS: adoro le cose un po' fuori dalla logica...)

    RispondiElimina
  4. La prima foto non è affatto banale perchè rende perfettamente l'idea.

    Il cous cous di pesce è un piatto strepitoso: il prossimo anno bisogna organizzarci per tempo per andare alla festa siciliana...

    P.s. ho un sacco di difficoltà a commentare sul tuo blog perchè mi scompare continuamente ciò che scrivo: è perchè mi detesti o blogger è di nuovo impazzito?

    RispondiElimina
  5. @virò: sinceramente a San Vito ci andrei anche subito, chi se ne importa di aspettare il couscous!
    E' da un po' che non sento lamentele altrui su blogger... vuoi dire che ti odia senza saperlo?

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!