Passa ai contenuti principali

soluzione british ad una giornata uggiosa

Un momento di autunno a fine maggio: cielo altamente variabile, aria fredda, scrosci improvvisi e persistenti di pioggia. Ci si veste a strati anche dentro casa, si rimette sul letto la coperta pesante... e si accende il forno.

Questa sera non ho tempo per cucinare ma un intirizzimento generale da scacciare e tanta voglia di farmi coccolare da qualcosa di avvolgente e morbido. E soprattutto caldo. Chi avrebbe detto di stare a inizio estate con le stesse sensazioni di novembre... 

Mentre la zuppa di verdura va da sola sul fuoco mi dedico a pochi gesti veloci; poi il forno comincia ad emanare profumo di buono: scelgo un bel film e porto il vassoio con la zuppa accanto al divano. All'intervallo levo il dolce dal forno e dopo un po' me lo gusto così, a cucchiaiate tiepide e confortanti. 

Il fascino di un momento insolito, di un brivido sconfitto, di una ricetta storica inglese classica degli anni '40 (chi meglio si intende di clima uggioso?!), di qualche tocco mio nell'aromatizzazione... E' proprio indispensabile l'estate quando ci si sente a casa? In questo momento tanto british mi sembra quasi di no...



Crumble di mele con alloro zenzero e cannella
ingredienti per 4/6 persone:
4 mele (circa 450 gr. di polpa al netto di bucce e semi)
130 gr. di burro
220 gr. di farina 00
130 gr. di zucchero di canna
1 cucchiaino e 1/2 di cannella in polvere
1 cucchiaino di zenzero fresco gartuggiato finissimo
1 foglia di alloro

Accendere il fonro a 160° ventilato o 180° statico.

Sbucciare le mele, privarle del torsolo, tagliarle in quarti e poi in fettine spesse circa 7-8 mm.

Versare le mele in una pirofila 18 x 24 cm. e mescolarle a 20 gr. di zucchero di canna, 20 gr. di burro a fiocchetti, 1 cucchiaino di cannella, metà dello zenzero, la foglia di alloro divisa in due o tre pezzi e un paio di cucchiai di acqua.

Coprire la pirofila con un foglio di alluminio e cuocere in forno caldo per 15 minuti.

Nel frattempo mescolare il burro rimanente a dadini con la farina setacciata, il resto della cannella, dello zenzero e dello zucchero, lavorando in punta di dita fino a che si ottiene un composto a briciole fini ed uniformi.

Levare i pezzetti di alloro dalla pirofila, versare circa metà del composto sopra le mele e premere bene con il dorso di un cucchiaio per compattare il tutto, quindi versarvi sopra il resto delle briciole e distribuirle in uno strato uniforme, senza premere troppo in modo che rimanga abbastanza leggero.



Infornare di nuovo la pirofila e cuocere per 15 minuti, quindi abbassare la temperatura del forno e cuocere altri 25 minuti circa, fino a che la superficie sarà ben dorata.



Servire tiepido, sostanzialmente a cucchiaiate. Per un'impedita come me, lo ammetto, è praticamente impossibile da fotografare in modo che risulti appetitoso almeno la metà di quanto lo è realmente. Bisogna andare un po' in fiducia...


  • rivoli affluenti:
  • il suggerimento di cuocere prima le mele da sole viene da: Marguerite Patten, A Century of British Cooking, Grub Street, 2001, ISBN 1-902304-69-1
  • il trucco dell'impasto per il crumble sparso in due tempi è di: Brian Turner, Brian Turner's favourite British recipes, Headline Books, 2003, ISBN 0-7553-1092-6

Commenti

  1. Bellissima l'idea del crumble per questo tempo uggioso e, soprattutto, assai intrigante l'idea dell'abbinamento con l'alloro...

    RispondiElimina
  2. Parlando di inviti a nozze...
    Che bello vedere qualcosa di Patten-related proprio mentre mi accingo a conoscerla meglio!
    E finalmente si menziona in rete l'abitudine british di mettere l'alloro nei dolci.Ci sta benissimo! :)

    RispondiElimina
  3. Intanto spezzerei un paio di lance in favore delle atmosfere novembrine e delle preparazioni che ispirano...poi mi chiedevo: ma il resoconto dell'evento giapponese?

    RispondiElimina
  4. @cuoca.cialtrona: grazie, anche quella è un'ispirazione britannica

    @edith.pilaff: sono curiosa di vedere gli esiti di queste tue nuove letture...

    @virò: è stato un impatto incredibile! Ne scrivo appena mi riprendo...

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

Milano matsuri: una festa popolare giapponese... sotto casa!

Il 26 maggio nessuno mi cerchi: non ci sarò! Il 26 maggio succederà una cosa bellissima, tanto che non sto più nella pelle dalla voglia che arrivi presto, e trascorrerò l'intera giornata a Milano vivendo un'esperienza giapponese davvero unica. A meno di non abitare in Giappone, intendo, cose così in Italia non si vedono spesso... A Milano tra via Keplero e piazza Carbonari (pochi passi dalle stazioni metrò di Zara o Sondrio) una domenica tutta dedicata alle tradizioni giapponesi. Non le solite che conoscono tutti, tipo sushi o manga, ma proprio quelle popolari, i divertimenti delle persone semplici che affollano una festa di piazza... insomma: un vero e originale matsuri giapponese, con le sue bancarelle, i suoi suoni, i suoi profumi ed i suoi colori! In alcune città d'Italia si sono tenuti degli eventi denominati " matsuri ", ma mai è stata ricostruita la vera atmosfera della sagra di paese giapponese, mai è stata presentata una così vasta gamma di aute

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!