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radici che portano fortuna

Ecco la ricetta compiuta del kinpira renkon, il piatto di radici di loto di cui si parlava nella cena orientaleggiante di qualche sera fa. Un piatto che ho scelto di proporre nel menù come augurio di buona fortuna a tutti i commensali.

Si tratta di una ricetta tradizionalissima della cucina giapponese, dove il renkon, la radice di loto, è appunto considerato un cibo portafortuna. Pensavo fosse perché tagliata a fette questa radice assume l'aspetto di un fiore sbocciato, invece ho scoperto che si dice che attraverso i suoi fori si possa intravedere il futuro. per questo in Giappone viene spesso servita a Capodanno, insieme ad altri ingredienti di buon augurio.

Ma anche l'abbinamento tra radici di loto e carote rappresenta un sottile suggerimento alla sorte perché volga meglio a nostro favore: l'accoppiata dei colori bianco e rosso, detta kouhaku, è infatti per i Giapponesi un classico in tutte le cerimonie che celebrano la gioia e la vita come nascite, matrimoni, riti per l'anno nuovo eccetera, è un abbinamento apprezzato per piccoli doni e rappresenta il Paese nella bandiera nazionale.

In questo piatto i colori non sono brillantissimi: ho seguito la tecnica di cottura kinpira che prevede di saltare gli ingredienti tagliati sottili e poi stufarli velocemente con salsa di soia e zucchero, passaggio che inevitabilmente li scurisce. Ma il significato intrinseco rimane comunque valido... ed sapore è fantastico! 

Il renkon si presta a molti tipi di cottura e riesce sempre a mantenere la sua caratteristica croccantezza; ha un gusto fresco e delicato, che si conserva abbastanza bene nelle radici congelate e che si perde quasi totalmente in quello inscatolato. La sua funzione di buon augurio però vale sempre e comunque. Speriamo funzioni anche fuori dal Giappone...


Kinpira renkon - Radici di loto stufate
Per 4 persone:
700 gr. di radice di loto
3 piccole carote (circa 200 gr.)
3 cucchiai di salsa di soia
3 cucchiai di sakè
2 cucchiai di mirin
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiai di olio di arachidi
1  cucchiaio di olio di sesamo
1 cucchiaio di aceto di riso
½ cucchiaio di semi di sesamo

Mescolare mirin e zucchero e lasciare che lo zucchero si sciolga.

Sbucciare il renkon con un pelapatate e affettarlo in rondelle spesse circa 4 mm., mettendole man mano a bagno in un'ampia ciotola di acqua con l’aceto; poco prima della cottura sciacquarlo sotto acqua corrente ed asciugarlo con carta da cucina.

Pelare la carota e tagliarla a fettine sottili (la tradizione vorrebbe semicircolari).

Scaldare gli olii e saltarci renkon e carote per un paio di minuti a fuoco medio.

Unire il sakè e lasciar evaporare; unire il mirin e lasciar evaporare; unire la soia e cuocere un minuto.

Spegnere e servire, appena spolverato di semi di sesamo.

  • rivoli affluenti:
  • per altre ricette tradizionali con il renkon: Elisabeth Andoh, Washoku. Recipes from the Japanes Home Kitchen, Ten Speed Press, 2005, ISBN 978-1-58008-519-9.

Commenti

  1. Io non saprei nemmeno dove trovarle certe cose.
    Si impara sempre tanto qui.

    Fabio

    RispondiElimina
  2. @ristorante torino: grazie

    @fabio: sono io malata a frequentare negozietti bislacchi, non ti preoccupare... quello normale sei tu!

    RispondiElimina

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