Passa ai contenuti principali

acquaviva scorre in un brutto blog

Acquaviva non è capace di fotografare: ha una macchinetta da turista a cui mancano anche funzioni manuali di base, che la costringe a scatti senza profondità di campo, tutti in primo piano e con tutto a fuoco nello stesso modo, a luce naturale senza possibilità di alcuna regolazione tranne quella di eliminare il flash! La qual cosa non aiuta affatto, se vuoi scattare delle foto di food decenti.

Da quando ha usato una reflex vera sono passati trent'anni e nel frattempo le fotocamere sono diventate digitali, è sparita la pellicola e le basi della postproduzione sono arrivate alla portata di tutti. E in questo lasso di tempo Acquaviva si è dedicata personalmente molto più alla cucina e ad altre amene passioni rispetto alla fotografia. La qual cosa non aiuta affatto, quando decidi di aprire un blog.

Perciò se poi ti capita di preparare un piatto delizioso e vederselo in fotografia come fosse una pappina per malati... ti passa pure la voglia di giocare con i colori dello sfondo, con le decorazioni in superficie o con qualche oggettino che entri nell'inquadratura, per levare almeno in parte l'atmosfera ospedaliera!  E oggi è andata proprio così. Probabilmente Acquaviva dovrebbe disperarsi.

Immagini di cibi poco appetibili sono a quanto pare la causa prima della scarsa frequentazione di un blog di cucina. L'utente medio si fa affascinare da foto fantastiche ed evocatrici e solo dopo passa eventualmente alla ricetta... e la legge completamente soprattutto se risulta semplice e veloce da replicare e non è accompagnata da troppo testo.

Acquaviva fotografa pessimamente, propone ricette non proprio schematiche e le introduce con papiri lunghissimi, che a volte nemmeno parlano di cucina. In sostanza ignora bellamente le regole del gioco. Dunque non è capace di tenere un blog, se lo scopo primario è attirare visite e commenti... Probabilmente dovrebbe disperarsi.

Curiosamente vede che il numero di visite è alto (per i suoi parametri, s'intende) e lentamente crescente nel tempo mentre i commenti sono da mesi quasi assenti. Qualche "like" in più su facebook, ma non cambia la sostanza. Non sa come interpreti questi dati chi valuta il successo di un blog con la misurazione della visibilità. Probabilmente anche di questo dovrebbe disperarsi.

Però, pur essendo una schiappa nelle immagini ed una divagatrice nei testi, realtà diverse le chiedono di scrivere di cucina per loro. Operatori competenti apprezzano le sue ricette nonostante le immagini tristi e le narrazioni strampalate. Nonostante pure la scarsità dei commenti e nonostante qui Acquaviva non racconti delle sue collaborazioni a mo' di "portfolio professionale".

Inoltre molta gente la legge a lungo e poi pure torna, anche se non lascia commenti. Come si rende conto di fare spesso anche lei, quasi per discrezione... Un po' come nella vita reale, insomma.

La lettura di tutto ciò per Acquaviva è rasserenante: crede di saper cucinare piatti interessanti, di saper scrivere di cucina, di sapersi far apprezzare da chi alla cucina crede davvero. Diciamo che emerge la qualità del lavoro di base che sta dietro ai post anche se il blog non usa belletti, ne' grafici ne' fotografici. 

Poi certo, vede foto come queste di oggi e si rende conto che c'è da correre velocemente ai ripari: il blog così manca davvero di armonia... e la bellezza è una delle qualità imprescindibili di un lavoro che vuole esprimere cura e passione.  

Per il momento Acquaviva scorre un po' come questa mousse: attenta agli aromi, curata nelle proporzioni, non troppo sdolcinata, un po' retrò, buona, bruttissima. La qual cosa non aiuta affatto. Per il momento.


Spuma di mele leggermente speziata
ingredienti x 4 persone:

3 mele Gala (c.a 460/480 g in tutto)
2 albumi
150 g di panna da montare
3 cucchiai di zucchero di canna
1 piccola stecca di cannella da 3 cm
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1 chiodo di garofano
pepe al mulinello

Sbucciare le mele, eliminare il torsolo e tagliarle a fettine e metterle in un tegame di acciaio con 2 cucchiai di zucchero, la stecchina di cannella, il chiodo di garofano e 1 grano intero di pepe e unire 80 ml di acqua.

Cuocere a fuoco basso per 20-30 minuti, fino a che le mele sono morbidissime e l'acqua completamente asciugata. 

Eliminare le spezie, frullare le mele e ripassare la purea sul fuoco perché si asciughi perfettamente, quindi lasciarla raffreddare.

Montare a neve sodissima gli albumi ed incorporarli delicatamente alla purea, mescolando con una spatola dal basso verso l'alto in modo che tutto rimanga molto soffice, quindi montare la panna ed unire anch'essa al composto nello stesso modo.

Distribuire il composto in quattro ciotole individuali, battere delicatamente con un palmo sul fondo perché la crema si assesti e non rimangano bolle d'aria, coprire con pellicola e tenere in frigo un paio di ore (ma è buona anche dopo un'ora e regge tranquillamente anche 6 ore).

Miscelare 1 cucchiaio di zucchero di canna alla cannella in polvere e a una grattatina di pepe e distribuire sulla superficie della spuma appena prima di servire.

  • rivoli affluenti:
  • cambiare pelle forse, restare se stessi dentro con certezza. Magari in lingua fotografica: Massimo Stragapede, Restare, Partire, Lupo Edizioni, 2013, ISBN 978-88-6667-068-1.

Commenti

  1. stavo giusto chiedendomi chi avrebbe scritto le prime ca... te dell'anno ;-)
    e poi, impara da me: ho smesso di demoralizzarmi ad ogni mia foto quando ho cominciato a pensare che sì sconfinata imperizia non poteva essere stata elargita a caso. Doveva esserci un senso. E alla fine, l'ho scoperto. Noi due siamo qui per dare un significato ed un valore all'opera dei fotografi professionisti. Che non ci temeranno mai, come possibili concorrenti e che anzi potranno sempre contare su di noi, come datrici di lavoro ;-)
    quindi: be proud of you- and come on with portfolio ;-)

    RispondiElimina
  2. @alessandra: coming out?! mi sa che forse preferisco imparare a fotografare...

    RispondiElimina
  3. Io sto imparando a fotografare... forse per supplire ad altre mancanze...

    RispondiElimina
  4. Forse non è tutto oro quel che luccica tanto...;)
    Adoro i tuoi post, e le tue ricette.
    E si, anche le foto :D

    RispondiElimina
  5. Volersi migliorare è sempre lodevole ma credi, se la fotografia è l'unico tuo cruccio stai serena che per tanti (come ti dimostrano le statistiche del tuo blog) la sostanza conta più di tante belle immagini.. un bacione!

    RispondiElimina
  6. La bellezza è negli occhi di chi guarda. La bontà suppongo anche !

    RispondiElimina
  7. Qu e là pensavo di averlo scritto io questo post ;-) Chi va piano va sano e va lontano recita un famoso proverbio e mai, come da quando ho aperto il mio blog, sono costretta a crederci. E mi stupisco ogni volta. però è così: alla lunga vale l'impegno del contenuto

    RispondiElimina
  8. I migliori libri di cucina sono senza foto. Rivendico la capacitá di immaginazione dei lettori. Una cosa é vedere la foto, un'altra é leggere la ricetta, assaporarla parola per parola, immaginare le mele acidule che si disfano tra il profumo orientale della cannella e del garofano. Volare con i ricordi verso la testura vellutata e soffice delle meringa montata, pensare al connubio di questa semplicitá con il dettaglio del pepe mescolato allo zucchero di canna con sentore di miele....Ma te lo da tutto questo una foto? No. E' per questo che crescono i tuoi lettori, perché sono lettori. Appunto.Come me, che sto in astinenza da commenti da anni ormai, ma mi hai chiamato a forza a commentare........Bacioni Acquaviva

    RispondiElimina
  9. La sostanza è più importante e infatti viene notata. Io sto imparando a fotografare perché mi diverte e so anche di non scrivere molto bene, i tuoi post sono così interessanti e originali che bastano, ti assicuro!
    un bacione
    Francesca

    RispondiElimina
  10. secondo me la sostanza viene premiata, altrimenti non sarei qui!

    RispondiElimina
  11. Ma poi ti interessa davvero cambiare?
    Per me sei perfetta così, anche con queste foto, che, ti dirò, mi "costringono" a leggere BENE la riceta per capire tutta la bontà che descrivie questo è un pregio, non un difetto.
    Per tutto il resto esistono altri blog ( ho capito che continuo a scrivere, cucinare e fotografare come capito, solo perchè mi diverto, per tutto il resto ci sono gli altri!)

    Un abbraccio e...ho in mente di provae la tua mousse ;)

    RispondiElimina
  12. no, mica vero che hai un'amica che ha fotografato per te e che si diverte a fotografare i tuoi intrugli :) mica vero nè?!!!
    e che per caso qualche lesson te la darebbe pure :)
    macchè.
    <3 <3 <3
    cmq, i tuoi lettori sanno che qui c'è sostanza e non apparenza. direi che è il massimo dei complimenti.
    in ogni caso: CHIAMA!
    Baci

    RispondiElimina
  13. la sostanza e' quel che conta
    se ti posso rincuorare io ho preso una reflex per disperazione e con sacrificio e alla fine? fotografo sempre una schiappa
    pure io ho pochi commenti e poche visite ma alla fine sono altre le cose che contano .c'è chi ti segue perche' ti ammira
    e poi quante volte abbiamo visto foto super tipo pinterest
    e alla fine le ricette facevano ca....re????
    percio'noi siamo qui sempre noi stesse e con ricette vere

    RispondiElimina
  14. @fornostar: ma quali altre mancanze?! Tu hai solo abbondanze!
    @arabafelice: per le foto...credo che il caldo non ti aiuti a valutare bene...
    @aria: il premo vero è trovarsi con persone che gioiscono delle stesse piccole cose che entusiasmano te. E la cosa non si misura in commenti, in effetti.
    @franci: sono assolutamente d'accordo, infatti questo non era un post di lamenti ma di assolute soddisfazioni
    @latte e fiele: ...la bontà è negli occhi di chi mangia!
    @giulietta: assolutamente!
    @glufri: a me devo dire non dispiacerebbe saper fotografare un po'meglio, per la verità, ma per la vita, non per il blog. Sui libri di cucina... ti inviterei a vedere quali sono nella mia libreria quelli più sfogliati e consunti!!!
    @acquolina: credo che i blog nascano dalle passioni, non dalle certezze. Quelli in cui ci si diverte davvero, intendo.
    @loredana: ecco, questo è un vantaggio delle brutte foto che non avevo mai considerato! Vedi che non tutto il male nuoce?!
    @babs: sei carinissima. Diciamo che senza una macchina fotografica comunque la vedo molto dura, ma non demordo! Grazie!
    @veronica: altre sacrosanta verità: le belle foto con brutte ricette sono moooolto più gravi del contrario! L'assenza di commenti in questo caso allora diventa rassicurante!

    RispondiElimina
  15. Ridisegna il blog e migliora le foto, divertendoti - ma assolutamente non cambiare il modo unico e genuino con cui racconti la cucina del mondo. Buon lavoro :)

    RispondiElimina
  16. Appunto... nel senso che puoi tranquillamente continuare così, la qualità dei contenuti paga sempre e, finalmente abbiamo capito che non sono le foto o i commenti a fare la differenza... eppoi, dipende tutto da cosa uno vuole ottenere: Fama? Visibilità? Collaborazioni? Boh, non è il tuo caso ;-) Ciao, un abbraccio con profonda stima.

    RispondiElimina
  17. Tocas un punto dolorido, de hecho, también creo que es una falta de confianza en mí.
    voyance gratuitement

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!