Distratta nell'ultima settimana dalla valanga Matsuri, riprendo ora le fila del blog e della mia vita reale, anche se non riesco a separarmi completamente dall'atmosfera giapponese in cui ho vissuto nei giorni scorsi.
Per questo, tornando a bomba sulla Raccolta Summer Detox in collaborazione con OrtoRomi, il cui scopo è raccogliere spunti per delle bibite rinfrescanti, nutrienti sane e disintossicanti, che abbiano come ingrediente principale le verdure... non vedo perché non approfondire il tema in chiave nipponica!
Giappone? Quindi certamente riso, certamente verdura, certamente un pizzico di zucchero anche nelle preparazioni salate, certamente scarsa abitudine alla frutta con pochissime eccezioni. Tralascerei qui pesce e alghe, due ulteriori pilastri della dieta nipponica che concettualmente fatico un po' (almeno per ora) ad includere in una bevanda. E da qui si parte con la costruzione di questo insolito smoothie ispirato al Paese del Sol Levante...
Riso, prima di tutto, quasi un simbolo del Paese: in una bibita il riso diventa acqua di riso, homemade, ricchissima di vitamine e sali minerali. In pratica si tratta del "latte di riso" che si trova anche in commercio già pronto in commercio, in quel caso addizionato di calcio per conferirgli proprietà nutritive più simili al nostro latte vaccino.
Le verdure partono invece da un mix di insalatine fresche... giapponesi! Che, niente paura, si trovano facilmente sotto casa: il mix di Insal'Arte detto Orientali contiene infatti mitsuna e tatsoi, oltre che lattughino verde e rosso e bietoline.
Il termine mitsuna (nome scientifico brassica rapa japonica) in giapponese riunisce e parole "acqua" e "senape", per descrivere il suo caratteristico gusto blandamente piccante, che "frizza" sulla lingua un po' come la nostra rucola, a cui le foglie della misuba, allungate e frastagliate, somigliano vagamente.
Anche il tatsoi o tasai (nome scientifico brassica narinosa) ha un gusto leggermente peperino, che si avvicina un po' allo spinacino fresco, anche se le foglioline giovani, le migliori damangiare bere crude, nell'aspetto ricordano più la valeriana.
In Giappone sono entrambe varietà apprezzate perché crescono facilmente anche nelle stagioni fredde e sono quindi disponibili tutto l'anno, sia da consumare in insalata sia per essere cotte in zuppe, saltate in padella, stufate con la soia così via.
Per quanto riguarda la frutta, in Giappone è considerata un cibo lussuoso perché, data la conformazione montagnosa, fino alla fine dell'800 se ne coltivavano pochissime specie, destinate prevalentemente all'imperatore e alla sua corte.
Non esistono quindi bevande o dolci a base di frutta nella tradizione; quelli attuali sono prodotti giovanissimi, evoluzioni di idee occidentali che hanno cominciato a diffondersi presso la popolazione comune solo nel secondo dopoguerra. Ancora oggi in Giappone la frutta è un prodotto molto costoso, che ci si concede di tanto in tanto come un piccolo lusso o che si porta in omaggio per ringraziare un ospite di riguardo. Tranne l'umeboshi...
Si tratta di un tipicissimo frutto nipponico, denominato comunemente "prugna giapponese" anche se appartiene alla famiglia delle albicocche, forse perché in Italia le umeboshi si trovano prevalentemente essiccate, ricordando nell'aspetto e nel colore proprio le nostre prugne secche.
Raramente l'umeboshi è usata fresca e di solito è conservata sotto sale, perché, anche se è un frutto, viene comunemente usato
a come insaporitore per pietanze non dolci. Le umeboshi sono considerate dai Giapponesi un alimento ricco di virtù e dalle miracolose proprietà curative per ogni tipo di infermità... un po' come per le nostre mamme il brodino di pollo!
I frutti che ho scelto di introdurre in questa bibita detox sono quindi delle piccole albicocche non troppo mature, per ricordare il gusto leggermente acidulo delle umeboshi, di cui qui aggiungo un paio di esemplari più per coerenza con il tema che per effettiva necessità (*).
Per un buon equilibrio nei sapori base, dunque, a riso e insalate italiane neutri che fanno da base, si unisce l'aroma gradevolmente pungente delle insalate giapponesi, la dolce asprezza dei due tipi di albicocche e, come componente dolce, invece di ulteriore zucchero, una manciata di poco giapponesi ma dolcissime ciliegie di Vignola molto mature. Ma andiamo con ordine...
Smoothie di riso con albicocche e insalate giapponesi
Ingredienti per 2 bicchieri da c.a 200 ml:
100 g di riso Originario (o altro riso a chicco tondo)
60 g di insalatine miste, giapponesi e italiane, come detto sopra
4 piccole albicocche non tropo mature, circa 120 g in tutto
10 ciliegie di Vignola, c.a 80 g in tutto
2 umeboshi secche (*)
1 cucchiaino di zucchero
per la decorazione:
ciliegie, albicocche, zucchero di canna
Portare ad ebollizione 600 ml di acqua, versarci il riso e lo zucchero e cuocere coperto a fiamma bassa per circa 12-15 minuti, fino a che i chicchi di riso sono molto teneri.
Prelevare un paio di cucchiai dell'acqua di cottura bollente e mettervi a bagno le umeboshi secche. Estrarre il riso dal resto dell'acqua con un mestolo forato e farlo asciugare senza sciacquarlo. Lasciar raffreddare la sua acqua, filtrarla e misurarne circa 200 g.
Snocciolare le albicocche e le ciliegie, ridurle a pezzetti e metterle nel frullatore con le insalate pulite. Unire le umeboshi a pezzettini, la loro acqua di ammollo e l'acqua di riso e frullare fino ad avere un frullato abbastanza liquido, bello liscio ed uniforme.
Per regolarne la densità si possono unire a questo punto 2 o 3 cucchiai di riso cotto, frullando fino ad ottenere una bibita della cremosità desiderata (io ne ho usati circa 40 g).
Tenere il frigo fino al momento di servire e decorare con albicocche e ciliegie. Poco prima di servire, volendo, formare con le mani umide delle palline di riso cotto, rotolarle nello zucchero di canna ed offrirle come snack accanto alla bibita.
Questa, ovviamente, è solo una mia idea: le bibite di verdura possono avere infinite sfaccettature! Chi avesse voglia di contribuire alla raccolta di idee per bevande detox, e magari di veder pubblicata la propria ricetta sul ricettario in preparazione, e di rischiare pure di essere invitato tra le campagne venete presso la sede OrtoRomi... può segnalare il link della propria ricetta entro le 24.00 dell'8 luglio nei commenti a questo post di apertura raccolta, seguendo le indicazioni lì contenute, oppure a quello analogo di Daniela & Diocleziano.
Per questo, tornando a bomba sulla Raccolta Summer Detox in collaborazione con OrtoRomi, il cui scopo è raccogliere spunti per delle bibite rinfrescanti, nutrienti sane e disintossicanti, che abbiano come ingrediente principale le verdure... non vedo perché non approfondire il tema in chiave nipponica!
Giappone? Quindi certamente riso, certamente verdura, certamente un pizzico di zucchero anche nelle preparazioni salate, certamente scarsa abitudine alla frutta con pochissime eccezioni. Tralascerei qui pesce e alghe, due ulteriori pilastri della dieta nipponica che concettualmente fatico un po' (almeno per ora) ad includere in una bevanda. E da qui si parte con la costruzione di questo insolito smoothie ispirato al Paese del Sol Levante...
Riso, prima di tutto, quasi un simbolo del Paese: in una bibita il riso diventa acqua di riso, homemade, ricchissima di vitamine e sali minerali. In pratica si tratta del "latte di riso" che si trova anche in commercio già pronto in commercio, in quel caso addizionato di calcio per conferirgli proprietà nutritive più simili al nostro latte vaccino.
Le verdure partono invece da un mix di insalatine fresche... giapponesi! Che, niente paura, si trovano facilmente sotto casa: il mix di Insal'Arte detto Orientali contiene infatti mitsuna e tatsoi, oltre che lattughino verde e rosso e bietoline.
Il termine mitsuna (nome scientifico brassica rapa japonica) in giapponese riunisce e parole "acqua" e "senape", per descrivere il suo caratteristico gusto blandamente piccante, che "frizza" sulla lingua un po' come la nostra rucola, a cui le foglie della misuba, allungate e frastagliate, somigliano vagamente.
Anche il tatsoi o tasai (nome scientifico brassica narinosa) ha un gusto leggermente peperino, che si avvicina un po' allo spinacino fresco, anche se le foglioline giovani, le migliori da
In Giappone sono entrambe varietà apprezzate perché crescono facilmente anche nelle stagioni fredde e sono quindi disponibili tutto l'anno, sia da consumare in insalata sia per essere cotte in zuppe, saltate in padella, stufate con la soia così via.
Per quanto riguarda la frutta, in Giappone è considerata un cibo lussuoso perché, data la conformazione montagnosa, fino alla fine dell'800 se ne coltivavano pochissime specie, destinate prevalentemente all'imperatore e alla sua corte.
Non esistono quindi bevande o dolci a base di frutta nella tradizione; quelli attuali sono prodotti giovanissimi, evoluzioni di idee occidentali che hanno cominciato a diffondersi presso la popolazione comune solo nel secondo dopoguerra. Ancora oggi in Giappone la frutta è un prodotto molto costoso, che ci si concede di tanto in tanto come un piccolo lusso o che si porta in omaggio per ringraziare un ospite di riguardo. Tranne l'umeboshi...
Si tratta di un tipicissimo frutto nipponico, denominato comunemente "prugna giapponese" anche se appartiene alla famiglia delle albicocche, forse perché in Italia le umeboshi si trovano prevalentemente essiccate, ricordando nell'aspetto e nel colore proprio le nostre prugne secche.
Raramente l'umeboshi è usata fresca e di solito è conservata sotto sale, perché, anche se è un frutto, viene comunemente usato
a come insaporitore per pietanze non dolci. Le umeboshi sono considerate dai Giapponesi un alimento ricco di virtù e dalle miracolose proprietà curative per ogni tipo di infermità... un po' come per le nostre mamme il brodino di pollo!
I frutti che ho scelto di introdurre in questa bibita detox sono quindi delle piccole albicocche non troppo mature, per ricordare il gusto leggermente acidulo delle umeboshi, di cui qui aggiungo un paio di esemplari più per coerenza con il tema che per effettiva necessità (*).
Per un buon equilibrio nei sapori base, dunque, a riso e insalate italiane neutri che fanno da base, si unisce l'aroma gradevolmente pungente delle insalate giapponesi, la dolce asprezza dei due tipi di albicocche e, come componente dolce, invece di ulteriore zucchero, una manciata di poco giapponesi ma dolcissime ciliegie di Vignola molto mature. Ma andiamo con ordine...
Smoothie di riso con albicocche e insalate giapponesi
Ingredienti per 2 bicchieri da c.a 200 ml:
100 g di riso Originario (o altro riso a chicco tondo)
60 g di insalatine miste, giapponesi e italiane, come detto sopra
4 piccole albicocche non tropo mature, circa 120 g in tutto
10 ciliegie di Vignola, c.a 80 g in tutto
2 umeboshi secche (*)
1 cucchiaino di zucchero
per la decorazione:
ciliegie, albicocche, zucchero di canna
Portare ad ebollizione 600 ml di acqua, versarci il riso e lo zucchero e cuocere coperto a fiamma bassa per circa 12-15 minuti, fino a che i chicchi di riso sono molto teneri.
Prelevare un paio di cucchiai dell'acqua di cottura bollente e mettervi a bagno le umeboshi secche. Estrarre il riso dal resto dell'acqua con un mestolo forato e farlo asciugare senza sciacquarlo. Lasciar raffreddare la sua acqua, filtrarla e misurarne circa 200 g.
Snocciolare le albicocche e le ciliegie, ridurle a pezzetti e metterle nel frullatore con le insalate pulite. Unire le umeboshi a pezzettini, la loro acqua di ammollo e l'acqua di riso e frullare fino ad avere un frullato abbastanza liquido, bello liscio ed uniforme.
Per regolarne la densità si possono unire a questo punto 2 o 3 cucchiai di riso cotto, frullando fino ad ottenere una bibita della cremosità desiderata (io ne ho usati circa 40 g).
Tenere il frigo fino al momento di servire e decorare con albicocche e ciliegie. Poco prima di servire, volendo, formare con le mani umide delle palline di riso cotto, rotolarle nello zucchero di canna ed offrirle come snack accanto alla bibita.
Questa, ovviamente, è solo una mia idea: le bibite di verdura possono avere infinite sfaccettature! Chi avesse voglia di contribuire alla raccolta di idee per bevande detox, e magari di veder pubblicata la propria ricetta sul ricettario in preparazione, e di rischiare pure di essere invitato tra le campagne venete presso la sede OrtoRomi... può segnalare il link della propria ricetta entro le 24.00 dell'8 luglio nei commenti a questo post di apertura raccolta, seguendo le indicazioni lì contenute, oppure a quello analogo di Daniela & Diocleziano.
- rivoli affluenti:
- (* a livello di sapore, se non si hanno umeboshi a disposizione si possono eventualmente sostituire con una albicocca fresca in più e uno spruzzo di succo di limone)
- se si volesse una bibita un po' meno giapponese e di un verde molto brillante, ho fatto un altro esperimento: si possono sostituire albicocche e ciliegie con due kiwi, uno acerbo e uno maturo, ed aggiungere eventualmente un pizzico di zucchero di canna nel frullatore.
Bella! Com'è il sapore? Non riesco ad immaginarlo?
RispondiEliminaCongratulazioni per il tuo sito! Davvero, è grande e come ho visto nelle prime posizioni è vero che la condivisione e interfaccia del sito sono davvero una manna per lo stile di lavoro. Davvero un grande grazie!
RispondiEliminagay telephone ; voyance gratuite en ligne
Davvero interessante questo smoothie, ricetta segnata e la provo prestissimo. Un saluto, Daniela.
RispondiElimina@virò: a me piace, ma tu puoi anche inventartene uno tutto tuo...
RispondiElimina@daniela: Grazie, un saluto anche a te
Penso che questa sia una delle informazioni più importanti per me. E io sono contento di leggere il tuo articolo. Ma dovrebbe notare su alcune cose generali, Lo stile del sito è grande, gli articoli è davvero eccellente: D. Buon lavoro, applausi
RispondiElimina