Per raccontare come inizia bene questa mia nuova parte di vita, comincio con una mancata ricetta di ispirazione giapponese: una variante della ratatouille al miso... senza miso!
C'è poco da spiegare: nella somma di mille idee e operazioni pratiche a cui si dedica la mia testa da quando mi sono ribaltata le logiche quotidiane, in sostanza mi ritrovo ogni istante a fare infinite cose insieme.
In attesa di rientrare in una logica di pensiero più ordinata comunque ho continuato a cucinare, anche perchè avevo in testa una ricettina da dedicare ad Emanuela che volevo fosse come lei: insolita, positiva, curiosa e sprizzante energia.
Cerco tante verdure, colori chiari e solari, nei toni finalmente estivi del giallo e verde, e profumi stranieri (i miei ovviamente sono asiatici ma chissà lei che preferisce, invece...) che raccontino viaggi, emozioni e scoperte. Tale è l'allegria di questa ricetta che, nonostante avessi pensato di insaporirla con un tocco finale di miso rosso... tra i mille gesti e pensieri alla fine me lo sono dimenticato!
Però il piatto è buonissimo lo stesso, ho poi aggiunto solo un filo di salsa di soia in più per accentuarne la sapidità.
Tanto per dire che raggiungere la perfezione degli ideali a volte è persino inutile: quando abbondano dinamismo ed energia positiva è decisamente più divertente fermarsi prima, godersi la sottile piacevolezza dell'incompiuto e sentire come un lusso il pezzettino di vuoto rimasto.
Questa preparazione è perfetta da servire come antipasto vegetale, come condimento per la pasta o come contorno, ma se ne può fare pure un piatto unico aggiungendovi due fettine di formaggio alla piastra, del tofu a dadini oppure un uovo all'occhio di bue. Versatile, goloso, di grande personalità ma delicato tutto insieme. Come Emanuela.
RATATOUILLE FILOJAP AL MISO... CON O SENZA MISO!
ingredienti per 4-6 persone:
2 zucchine (io una trombetta lunghissima)
1 peperone giallo
1 melanzana tonda
2 porri
1 cipolla
1 spicchio di aglio
1 pezzo di zenzero grande come l'aglio
1 bel ciuffo di prezzemolo
200 ml di brodo dashi
2 cucchiai di mirin o vino di riso dolce
4 cucchiai di salsa di soia (o tamari certificata per una versione gluten free)
(2 cucchiai di aka-miso... andati perduti!)
1 cucchiaio di olio di sesamo
2 cucchiai di olio di arachidi o di girasole
zucchero di canna
pepe bianco al mulinello
Ridurre a rondelle le zucchine e i porri, a losanghe il peperone, a dadotti le melanzane e tritare aglio, zenzero e cipolla.
Saltare tutte le verdure in un ampio tegame con i due oli insieme a 2 rametti di prezzemolo interi, tritando le foglie del resto.
Sfumare con il mirin, poi unire dashi e zucchero e a cuocere a fuoco basso fino a che il fondo è assorbito e le verdure son morbide..
Alla fine levare i rametti prezzemolo cotti, unire la salsa di soia (solo due cucchiai, se ci si ricorda di usare a questo punto anche il miso!), spegnere, spolverizzare con il prezzemolo tritato e una bella grattata di pepe; mescolare bene e servire caldo, tiepido o a temperatura ambiente. E sinceramente è buonissima anche il giorno dopo, fredda di frigo!
C'è poco da spiegare: nella somma di mille idee e operazioni pratiche a cui si dedica la mia testa da quando mi sono ribaltata le logiche quotidiane, in sostanza mi ritrovo ogni istante a fare infinite cose insieme.
In attesa di rientrare in una logica di pensiero più ordinata comunque ho continuato a cucinare, anche perchè avevo in testa una ricettina da dedicare ad Emanuela che volevo fosse come lei: insolita, positiva, curiosa e sprizzante energia.
Cerco tante verdure, colori chiari e solari, nei toni finalmente estivi del giallo e verde, e profumi stranieri (i miei ovviamente sono asiatici ma chissà lei che preferisce, invece...) che raccontino viaggi, emozioni e scoperte. Tale è l'allegria di questa ricetta che, nonostante avessi pensato di insaporirla con un tocco finale di miso rosso... tra i mille gesti e pensieri alla fine me lo sono dimenticato!
Però il piatto è buonissimo lo stesso, ho poi aggiunto solo un filo di salsa di soia in più per accentuarne la sapidità.
Tanto per dire che raggiungere la perfezione degli ideali a volte è persino inutile: quando abbondano dinamismo ed energia positiva è decisamente più divertente fermarsi prima, godersi la sottile piacevolezza dell'incompiuto e sentire come un lusso il pezzettino di vuoto rimasto.
Questa preparazione è perfetta da servire come antipasto vegetale, come condimento per la pasta o come contorno, ma se ne può fare pure un piatto unico aggiungendovi due fettine di formaggio alla piastra, del tofu a dadini oppure un uovo all'occhio di bue. Versatile, goloso, di grande personalità ma delicato tutto insieme. Come Emanuela.
RATATOUILLE FILOJAP AL MISO... CON O SENZA MISO!
ingredienti per 4-6 persone:
2 zucchine (io una trombetta lunghissima)
1 peperone giallo
1 melanzana tonda
2 porri
1 cipolla
1 spicchio di aglio
1 pezzo di zenzero grande come l'aglio
1 bel ciuffo di prezzemolo
200 ml di brodo dashi
2 cucchiai di mirin o vino di riso dolce
4 cucchiai di salsa di soia (o tamari certificata per una versione gluten free)
(2 cucchiai di aka-miso... andati perduti!)
1 cucchiaio di olio di sesamo
2 cucchiai di olio di arachidi o di girasole
zucchero di canna
pepe bianco al mulinello
Ridurre a rondelle le zucchine e i porri, a losanghe il peperone, a dadotti le melanzane e tritare aglio, zenzero e cipolla.
Saltare tutte le verdure in un ampio tegame con i due oli insieme a 2 rametti di prezzemolo interi, tritando le foglie del resto.
Sfumare con il mirin, poi unire dashi e zucchero e a cuocere a fuoco basso fino a che il fondo è assorbito e le verdure son morbide..
Alla fine levare i rametti prezzemolo cotti, unire la salsa di soia (solo due cucchiai, se ci si ricorda di usare a questo punto anche il miso!), spegnere, spolverizzare con il prezzemolo tritato e una bella grattata di pepe; mescolare bene e servire caldo, tiepido o a temperatura ambiente. E sinceramente è buonissima anche il giorno dopo, fredda di frigo!
- rivoli affluenti:
- da questo post non si direbbe ma il miso io lo uso spessissimo! Ecco qui alcune testimonianze nel blog, anche diverse dalla cucina giapponese.
Come dici tu un piatto versatile fa fare purtroppo il mirin qui non lo trovo molti negozi diciamo etici e vendono anche giapponese sono sotto mirino controlli su tutto e quindi non ho molta fiducia. Quest'anno niente Austria . Buona serata e mese. Un abbraccio.
RispondiEliminaal posto del mirin puoi usare sake oppure vermouth dry o vino di riso cinese con aggiunta di zucchero. Proprio i controlli dei Nas invece dovrebbero darti fiducia, e poi ci sono molti commercianti onesti e spesso trovi lo scaffale etnico anche nei comuni supermercati. In ogni caso per i prodotti confezionati se trovi etichette applicate anche in italiano con riportati gli ingredienti, il nome dell'importatore e la data di scadenza significa che hanno seguito un iter corretto. Come mai niente Austria?! E'il tuo polmone rigenerante... mi spiace!
EliminaThank you for this very good site, really a mix of good and interesting ideas. Above all, continue like this. Good luck
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