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ricomincio da limoni... e orecchiette

Arrivo all'ultimo secondo per la raccolta di gennaio di  Salutiamoci , questa volta dedicata agli  agrumi  e ospitato da Katy di Girovegando in cucina . Con il primo piatto c he cucino da un paio di settimane...  Praticamente per cause varie non ho fatto spesa ne' messo piede in cucina per un periodo che mi è sembrato interminabile e sono lieta di ritornare all'opera infarinandomi le mani e dedicandomi ad aromi delicati e sapori intensamente minimali. Un piatto lineare e umilissimo, messo insieme con quel che c'era. Compreso il desiderio di respirare pienamente profumi agrumati, che nella mia cucina non sempre sono protagonisti ma che si insinuano spesso volentieri a tare il tono a tutto il resto, come un pochino testimoniano una sessantina di altre ricette di questo blog... Orecchiette integrali al limone e lemon grass ingredienti per 2 persone: 100 g di semola di grano duro 80 g di farina integrale di tipo 2 (+ 1 presa per la spianatoia)...

tofu ai porri: per ora guardare ma non toccare...

Quale sofferenza avere mille cose da dire fare scrivere vivere e non recuperare nemmeno la forza per alzare la testa dal cuscino e dirsi "ci sono lo stesso"...  Noie di salute di qualche  giorno, pure  stupide e senza strascichi, bastano a ricordarti come tutto sia relativo. Tornare ai ritmi consueti diventa faticosissimo. Efficienza padronanza e velocità non risultano più "normali". Ti accorgi di averle date per scontate. Ti rendi conto che della difficoltà di recuperarle con uno schiocco di dita. Per non parlare del rapporto con il cibo: scriverne dirne od anche solo pensarci quando si è in preda alla nausea risulta semplicemente contro natura. Così resta in sospeso il blog, insieme alla nutrizione quotidiana. E insieme a quella parte di vita vera che, per piacere o per dovere, è per me legata comunque al cibo. Ma usare il termine "malattia" per questo stupido momento di debolezza fisica mi fa inorridire: ben altre sono le sofferenze vere. E, per q...

tempi lenti, salamandre, focaccine, ceci

Quando hai voglia di startene rintanato in casa e basta. Quando il tempo del silenzio prende il sopravvento. Quando serve che niente si muova e per una giornata ti riesce pure. Allora vivi magicamente delle ore "in avanzo": l a bellezza del tempo vuoto e del non riempirlo. Come una piccola salamandra pigra. A riuscirci....  Io non se sono davvero capace, ho il problema di staccare davvero il pensiero. Al massimo riesco a farne un tempo lento, già grandissima conquista comunque per chi non sa evitare di lasciarsi vorticare. Provo un esperimento che raramente mi sono permessa, fingendo di non potermene concedere lo spazio: ridurre il lievito, aumentare i tempi e stare a vedere con calma che succede ad un impasto.  Partire la mattina ed arrivare quando capita. In questo caso all'ora di merenda. Tempo nuovo, avvolto nel  profumo del forno, nella semplicità degli abbinamenti, nel lento vuoto dell'attesa. Una magia. Focaccelle con due ceci per 8 focaccelle: 3...

acquaviva scorre in un brutto blog

Acquaviva non è capace di fotografare: ha una macchinetta da turista a cui mancano  anche  funzioni manuali di base, che la costringe a scatti senza profondità di campo, tutti in primo piano e con tutto a fuoco nello stesso modo, a luce naturale senza possibilità di alcuna regolazione tranne quella di eliminare il flash!  La qual cosa non aiuta affatto,  se vuoi scattare  delle foto di food decenti. Da quando ha usato una reflex vera sono passati trent'anni e nel frattempo le fotocamere sono diventate digitali, è sparita la pellicola e  le basi della postproduzione  sono arrivate alla portata di tutti. E in questo lasso di tempo Acquaviva si è dedicata personalmente molto più alla cucina e ad altre amene passioni rispetto alla fotografia. La qual cosa non aiuta affatto, quando decidi di aprire un blog. Perciò se poi ti capita di preparare un piatto delizioso e vederselo in fotografia come fosse una pappina per malati... ti passa pure la voglia di g...

di zuppe fusion e appigli nippo-napoletani

L'arrivo del nuovo anno in Giappone, a differenza dei riti occidentali di origine pagana, delle baldorie insulse e degli auguri vuoti, è un momento di raccoglimento familiare e celebrazioni religiose, praticamente analogo al nostro Natale più vero. Ne avevo parlato già  qui , quando avevo raccontato un po' anche dei cibi legati a queste festività, che non si esauriscono in una notte ma proseguono per una quindicina giorni, anche dopo che tutti sono tornati al lavoro. In questo periodo per tuffarmi in quella tradizione che tanto mi rasserena avrei potuto   aromatizzare del sakè con il misto di 13 spezie tososan  che lo trasforma in  o-toso , la bevanda che si sorseggia in Giappone in questi giorni (perché si dice  sconfigga gli spiriti maligni ) nel rituale servizio  sakazuki  a tre tazze di diversa dimensione. Avrei anche potuto  preparare un  osechi ryori , una serie di piatti freddi che per tradizione si dispongono armoniosamente ne...

storia di un cosciotto di cinghiale da 7 chili

Quando ci si riunisce in famiglia per le feste da qualche anno compare anche un invitato speciale: un cosciotto di cinghiale "verace" che mio cognato procura attraverso un suo parente toscano.  L'anno scorso è stato protagonista del nostro pranzo di Natale, questa volta invece, essendo occasionalmente ridotta la famiglia e veramente enorme il cosciotto, si è deciso di dedicarlo ad una serie di altri pranzi più affollati. E dopo aver deliziato in versione al forno (*) una tavolata di dieci persone ed in versione lessata per grostel (**) una da dodici, ce n'era ancora a sufficienza per pensare di imbandire una nobilissima cena degli avanzi... Questa in breve la storia del nostro cosciotto di cinghiale da 7 chili fino a qui.  L'idea invece per onorarlo nella cena degli avanzi per undici è quella di farcire dei ravioli con (parte del)la polpa avanzata dall'arrosto, lessarli poi nel brodo di cinghiale lesso e condirli semplicemente con il fondo di cottura del...

un paio di utilizzi per un formaggio misterioso

Arrivano doni inaspettati. E' il periodo. Uno dei più singolari è una mezza forma di formaggio, piccola, bruna, stagionata e non meglio identificata. Sapore netto e insieme delicato, certamente di origine vaccina... Per il resto: buio assoluto! Nasce la deliziosa tentazione di servire in tavola un po' di mistero.  Se ne scava la polpa a scaglie, stando sul classico la si condisce con noci e Porto, le si aggiunge un po' di rucola e la si sgranocchia raccontando del dono e pontificando sulle sue possibili origini. La cosa sembra finita lì. Il giorno dopo, invece, ne contemplo il guscio vuoto e, aspettando per cena un altro bel gruppo di appassionati di formaggio, ecco che scatta l'innamoramento perverso di chi sa godere di ogni briciola della cucina.  Così si scava di nuovo quel misterioso formaggio dall'interno recuperando tutta la polpa possibile, e il guscio si trasforma in ciotola per accogliere qualcosa di fumante, nella assoluta voluttà  di una nebbi...

contorni danesi per una tavola invernale

Post veloce e mood invernale, per questo 21 dicembre in cui inizia ufficialmente l'inverno e manca pochissimo tempo ed infinite incombenze al Natale. Cerco rifugio nelle tradizioni danesi dunque, Paese che mi riesce ad ispirare calma ordine e serenità e dove le verdure resistenti al freddo vengono ampiamente valorizzate in ricette da vero confort food, ricche di sapori burrosi ed avvolgenti. Mai come in questi giorni qui si sente la necessità di pacatezza e di coccole. Ed ecco un paio di piatti tradizionali danesi molto semplici,  di solito serviti come contorni a portate di carne: la verza in salsa cremosa e le patate caramellate.  Si tratta di due ricette che possono entrare a pieno titolo ne  Il mondo in casa , ovvero i piatti di origine straniera facilmente preparabili con prodotti italiani. E che oggi mi sembrano essere speciali e ricchi nonostante la loro semplicità... e mi regalano la sensazione di essere un po' così anche io! il cavolo verza a g...

il pollo farcito alle prugne di Adelle

Adelle ha nove anni, genitori separati in lotta furiosa, nessuna amica del cuore con cui confidarsi. Si sta preparando per la prima comunione e un dubbio la divora: mamma vuole che lei dica una bugia a papà su dove la madre trascorrerà il weekend mentre lei è a casa di papà. Adele sa che è sbagliato mentire... ma anche disubbidire ai genitori è una brutta cosa! Quale peccato sarà più grave: rendere falsa testimonianza o non onorare padre e madre? Adelle ha undici anni, finalmente alle medie siede nel banco a fianco di una vera amica: con Louise si scambiano segreti consigli e vestiti, si truccano di nascosto nel bagno, si incontrano ogni tanto nel pomeriggio al parco con quel gruppo di ragazzetti più grandi che le riempiono di complimenti e rubano loro anche dei baci.  Una mattina decidono che ne hanno abbastanza del controllo dei genitori e, invece di andare a scuola, spendono i soldi della merendina per l'autobus che le porta in stazione. Da lì saliranno su un treno e sar...

verdure invernali e riso quasi all'orientale

In tema di verza  e parenti stretti, mentre elaboravo ricette in stile salutare e vegetariano mi è venuta voglia di un piatto che tanto vegetariano non è... ma salutare assolutamente sì, anche se si concede qualche dettaglio goloso in più oltre alla regola. Si tratta di un bai cha cambogiano, un riso saltato, tipica ricetta casalinga che ha infinite variazioni in base alla stagione... e anche a ciò che si ha sottomano nel frigo o in dispensa in quel momento!  Questa versione invernale sarebbe tradizionalmente caratterizzata da una profumatissima salsiccia affumicata cinese e dalla presenza di un sacco di aglio... che qui è già ridotto, ma ovviamente la quantità di aglio da utilizzare va a gusto. Ho sostituito invece l'aromatica salsiccia cinese con del prosciutto affumicato e con un pizzico di semi di anice; chi volesse dei sapori più tranquilli può ignorare l'anice e al posto del prosciutto affumicato usare prosciutto cotto normale, petto di pollo a fettine,...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!