Da bambina mi aveva affascinato la leggenda di Martino che durante un rigido inverno aveva tagliato a metà il suo mantello per riscaldare un povero infreddolito.
La mia nonna veneta mi raccontava che il Signore, commosso da quel gesto, decise di regalarci "l'estate di san Martino" e lasciare tre giorni di clima mite in pieno novembre per non far sentire troppo freddo al generoso cavaliere e ricordare per sempre il suo gesto. "Ecco perchè il giorno di san Martino il tempo è sempre bello", concludeva la nonna.
Come altri fenomeni inspiegabili, il fatto che davvero ogni anno dopo giorni di pioggia l'11 novembre mi svegliassi sotto un cielo sereno era come uno strano patto tra natura e uomo, che anche ora che non sono più bambina ha conservato la sua aura di "evento speciale". Diventava inutile indagare se si tratta di una casualità meteorologica, di una magia della natura o se forse sia la conferma che Dio esiste e rispetta gli appuntamenti fissi...
Oggi qui è una giornata soleggiata, si è passati dai 5 gradi di ieri ai 12 odierni e l'azzurro chiaro del cielo inquadra in lontananza le vette tutte innevate della catena alpina. Non ho sentito vento nella notte, quindi questo cielo sereno è inaspettato. Dopo giorni di cappa ed uggia è una vera sorpresa... per chi non crede nelle favole della nonna.
A differenza del Veneto qui non ci sono dolcetti legati a questa ricorrenza, ma avevo ritagli di sfoglia ed una mezz'oretta per preparare un piccolo snack da servire con l'aperitivo. Ho pensato ad una girandola da dedicare all'estate di san Martino, un segnale di quel vento magico che senza soffiare ha momentaneamente spazzato via le nubi...
Girandole per l'estate di san Martino
ricetta improvvisata senza misurare le dosi:
ritagli di sfoglia pronta
ritagli di formaggio stagionato piccante o erborinato
chutney, composta di frutta/verdura o marmellata a scelta
parmigiano grattugiato
1 uovo
succo di limone
sale
Stendere la sfoglia abbastanza sottile (se si usano ritagli sovrapporre tutti i ritagli di sfoglia e ristenderla, cercando di ottenerne uno strato il più possibile uniforme, non imposta che le girandole poi si gonfino eccessivamente) e tagliarla in quadrati di circa 8 cm. di lato.
Incidere ogni quadrato in diagonale partendo dalle punte e fermandosi prima del centro.
La mia nonna veneta mi raccontava che il Signore, commosso da quel gesto, decise di regalarci "l'estate di san Martino" e lasciare tre giorni di clima mite in pieno novembre per non far sentire troppo freddo al generoso cavaliere e ricordare per sempre il suo gesto. "Ecco perchè il giorno di san Martino il tempo è sempre bello", concludeva la nonna.
Come altri fenomeni inspiegabili, il fatto che davvero ogni anno dopo giorni di pioggia l'11 novembre mi svegliassi sotto un cielo sereno era come uno strano patto tra natura e uomo, che anche ora che non sono più bambina ha conservato la sua aura di "evento speciale". Diventava inutile indagare se si tratta di una casualità meteorologica, di una magia della natura o se forse sia la conferma che Dio esiste e rispetta gli appuntamenti fissi...
Oggi qui è una giornata soleggiata, si è passati dai 5 gradi di ieri ai 12 odierni e l'azzurro chiaro del cielo inquadra in lontananza le vette tutte innevate della catena alpina. Non ho sentito vento nella notte, quindi questo cielo sereno è inaspettato. Dopo giorni di cappa ed uggia è una vera sorpresa... per chi non crede nelle favole della nonna.
A differenza del Veneto qui non ci sono dolcetti legati a questa ricorrenza, ma avevo ritagli di sfoglia ed una mezz'oretta per preparare un piccolo snack da servire con l'aperitivo. Ho pensato ad una girandola da dedicare all'estate di san Martino, un segnale di quel vento magico che senza soffiare ha momentaneamente spazzato via le nubi...
ricetta improvvisata senza misurare le dosi:
ritagli di sfoglia pronta
ritagli di formaggio stagionato piccante o erborinato
chutney, composta di frutta/verdura o marmellata a scelta
parmigiano grattugiato
1 uovo
succo di limone
sale
Stendere la sfoglia abbastanza sottile (se si usano ritagli sovrapporre tutti i ritagli di sfoglia e ristenderla, cercando di ottenerne uno strato il più possibile uniforme, non imposta che le girandole poi si gonfino eccessivamente) e tagliarla in quadrati di circa 8 cm. di lato.
Incidere ogni quadrato in diagonale partendo dalle punte e fermandosi prima del centro.
Deporre al centro una fettina di formaggio (nel mio caso roquefort), coprirla con un cucchiaio di composta (io ho usato questo chutney di pomodori e uvetta. Se si usa marmellata molto dolce, tipo albicocche o fragole, insaporirla con qualche goccia di succo di limone e con un pizzico di sale prima di utilizzarla) e ripiegare verso il centro una punta di ogni lato, in modo da formare una girandola.
Spennellare con l'uovo sbattuto, spolverizzare con il parmigiano grattugiato ed infornare a 180° per circa 20 minuti. Qui sotto la sequenza di tagli e piegature, fotografata "a secco" senza ripieno:
- rivoli affluenti:
- ricordo un bellissimo libro di favole e leggende tradizionali regionali raccolte da Italo Calvino, che credo abbia mia sorella. Devo indagare se la storia dell'estate di san Martino fa parte della raccolta...: Italo Calvino, Fiabe Italiane, Einaudi
lo sai che sta per uscire al cinema un film che si chiama "L'estate di Martino"?
RispondiElimina:)
@robiciattola: ma dai! E di chi è? E di che parla? Ah, se non ci fossi tu a farmi da guru cinematografico...
RispondiEliminaPer un attimo...solo per un attimo...l'istante di un raggio di sole che ha illuminato la foto del tuo post prima che io potessi finire la lettura...ero anche già con un megafono vicino alla bocca pronto per urlare:"Un dolceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!"...poi invece ho capito che quella stella non era un dessert...anche se tu, ne sono certo, riuscirai a dimostrarmi con dati di fatto che sulle montagne del Khingan esiste un gruppo di contadini che ricavando la sfoglia dalle alghe dei fiumi facevano qualcosa di simile ma da serivire solo come dolce nei giorni di festa, vero?!:PP
RispondiEliminaahahhahahaahhaha
Sei un mito...ammesso che questa parola conservi ancora un pò del suo significato originario ;)
Che bella realizzazione!! Complimenti. Davvero :)
RispondiElimina(si lo so che il commento e' banale, ma oggi mi sento banale...)
ecco, ti allego un linketto:
RispondiEliminahttp://www.mymovies.it/film/2010/lestatedimartino/
è stato presentato al Festival del cinema di Roma adesso adesso, nelal sezione Alice nella città.
un abbraccetto
@gambetto: no no, quando mai! Mi limito a suggerirti di usare la sola marmellata come ripieno e di sostituire il parmigiano con una spolverata di zucchero semolato...
RispondiElimina@corradoT: sapessi a volte come mi sento io! Comunque grazie, sei sempre gentile.
@robiciattola: grazie mille, lo attendo al varco (sai che qui in provinicia le uscite sono sempre un po' differite...). Un bell'abbbraccione corposo a te!
tu non ci crederai...ma anche nella mia vita dopo questa storia raccontatami alle elementari dalla maestra, l'11 novembre c'è sempre il sole...e ieri abbiamo avuto 25°..oggi 22° e domani...stendo la biancheria al sole!!!!
RispondiEliminaAltra cosa meravigliosa di questo post..è che hai messo le foto per formare le girandole....grazie!!!!E buon San MArtino!!!
bellissima l'occasione e bellissime le tue girandole! in germania il giorno di San Martino i bambini costruiscono delle lanterne e poi fanno una fiaccolata cantando "Sankt Martin, Sankt Maaaartin..."
RispondiEliminaun abbraccio
Credere nelle favole è bellissimo!E tu le racconti benissimo! Oggi è stato davvero un giorno dolce, mite e sereno!
RispondiEliminaBelle le tue girandole leggere, aeree...sono tanto belle che ti perdono per averci messo il formaggio (io non ne mangio!!) ;))
@eli.fla: perchè non dovrei crederti? Sono così belle queste piccole gocce di favola diluite nel quotidiano...
RispondiElimina@cristina.b: quanto è interessante stare a cavallo tra culture diverse... Si colgono un sacco di spunti! Grazie per ogni notizia che puoi aggiungere.
@patrizia: dai, il formaggio è un peccato veniale (e per te facilmente ignorabile o sostituibile in questo caso), ne avrei ogni tanto di idee assurde per farcire le sfogliatine...
Sì bella giornata oggi, anche io però avevo sperato in un dolce :-(
RispondiElimina@enrico: lo so, lo so... sono troppo poco golosa. Ma sembra mi stia perdendo via solo in sciocchezzuole salate, invece sto preparando una roba dolce davvero spettacolare per il 28 novembre, che tra l'altro a te dovrebbe piacere in modo specifico.... Solo che lì sono meno buona ad improvvisare e sono ancora in ballo con gli esperimenti! Lasciami lavorare...
RispondiEliminasperiamo che il sole illumini il veneto e che questa girandola buonissima porti un raggiodi speranza!
RispondiEliminaCiao il tuo post,ed alcuni altri,mi hanno ricordato questa favola che ormai si era nascosta in qualche angolino remoto del cervello.L'effetto straordinario dei blog e' il portare a galla ricordi quasi cancellati dalle nostra memoria.Mi hai ricordato che circa trent'anni fa,mangiai in Sicilia dei biscotti detti di San Martino.Frugando tra i libri ne ho trovato una menzione,ma non una vera ricetta.(Allo stesso tempo,e' riaffiorato il ricordo di un liquido infernale,chiamato "Fuoco dell'Etna",se ben ricordo.Ma questa e' un altra storia..)
RispondiEliminaQuindi ti rubo questa girandola!
Bacioni
@lucy: hai ragione, speriamo che il Veneto venga illuminato dalla lungimiranza e dall'onestà di chi ha il potere di dare una mano seriamente...
RispondiElimina@edith pilaff: non conosco tradizioni legate a san martino al di là della favola familiare, quindi scoprire quelle del Veneto, della germania ed ora della Sicvilia è senz'altro, come dici tu, uno degli aspetti positivissimi del web...
Molto bello e delicato il racconto introduttivo alla ricetta.
RispondiEliminaMolto bella anche la ricetta: conoscevo le girandole dolci, ma mi piace molto di più la versione salata.
@Mario, mi hai fatta morire dal ridere con i contadini di montagna che fanno le girandole di alghe marine! :-D
La biblioteca di 'sta sorella sarebbe da ispezionare con cura!...
RispondiEliminaP.S. Queste girandole mi ricordano dei segnaposti natalizi preparati, se non sbaglio con la pasta di pane e non con la sfoglia, qualche anno fa: la versione era sicuramente salata...ti sovviene qualche idea in merito?
p.p.s. cosa, cosa, cosa? Il 28 novembre arriverà un dolce? Magari senza alghe nè melanzane ma con cioccolato e/o noci e/o castagne?
Altro che mese dei defunti: se in questo blog dovesse accadere un fatto simile i morti resusciterebbero!
@mapi: ... piace di più anche a me!!!
RispondiElimina@virò: be', che c'è?! L'avevo già detto che mi sarei occupata di dolci al cioccolato verso fine novembre... E l'ho detto perchè ho bisogno anch'io di prepararmi spiritualmente!
In prima assoluta mondiale ha debuttato a Torino, 15 gennaio 2010, lo spettacolo realizzato da John Turturro liberamente ispirato alle Fiabe italiane di Italo Calvino e alle favole di Giambattista Basile e Giuseppe Pitrè e scritto da Katherine Borowitz, Carl Capotorto, Max Casella e John Turturro. Basta così?Tutto è sempre una girandola . Iomilanese laura
RispondiElimina@iomilanese.laura: che te devo di'? Che niente succede per caso?! Tanto oramai lo si è capito bene...
RispondiEliminaComunque ribadisco che il fascino di Turturro è dai tempi di Spike Lee che mi parla...