Giovedì gnocchi? No, nella casa mia infanzia il precetto, oltre al classico "venerdì si mangia di magro " (perché dire "venerdì pesce" era un programma fin troppo impegnativo...), era piuttosto "domenica risotto" o, d'inverno, "domenica polenta". E qui in merito alle tradizioni alimentari dei miei mi fermo o rischio di innescare una buffa ed infinita catena di ricordi.
Gli gnocchi di patate, invece, ho cominciato a prepararli per conto mio più avanti e, dati i trascorsi di famiglia, mi sembrava pure un grande evento... fino a che non mi sono resa conto di quanto fosse semplice e riposante. Ho smesso di farmene intimorire ed insieme ipnotizzare quando ho provato a realizzarli con patate cotte al microonde, ed ha finito per diventare davvero un piatto veloce e quotidiano, da mettere in tavola non in occasioni speciali quanto proprio quando avevo voglia di una coccola.
Da quando ho cominciato a vivere da sola, in casa ho sempre avuto il forno a microonde. Negli anni '80 fiorivano le leggende più svariate in merito a questo elettrodomestico, uno dei tanti miti americani simbolo di benessere a cui da una parte sembrava impossibile non conformarsi, dall'altra andava a scardinare nel profondo tradizioni e convincimenti radicatissimi della cultura gastronomica italiana.
Una parte di obiezioni riguardo alla imperfetta schermatura del campo magnetico emesso dal magnetron (*) probabilmente all'epoca trovava anche riscontro, ad oggi invece un microonde in funzione mediamente emette metà delle radiazioni di un cellulare GSM...
Ma ai tempi mi sentivo molto pioniera in merito, incoscientemente disinteressata agli aspetti della sicurezza quanto intrigata da tutte le nuove prospettive che questo nuovo strumento di cottura poteva offrire. E mi ci sono buttata con entusiasmo, chiamandolo familiarmente "micro" perché dargli del tu era parte della strategia di smitizzazione delle paure e testimonianza dell'arricchimento della mia crescente confidenza con la cucina in generale.
Avevo pure acquistato un'enciclopedia in quattro volumi per cucinare al microonde... salvo accorgermi con l'uso che si trattava di una pura operazione editoriale senza il minimo fondamento tecnico. In sostanza era una raccolta di ricette già esistenti, ripubblicate con una supposta riconversione delle cotture al microonde, il cui criterio però non era un profondo ripensamento tecnico basato su una perfetta conoscenza del nuovo strumento, ma un po' una riscrittura molto "empirica" (quando non totalmente a casaccio!), tanto è vero che la maggior parte delle volte il risultato era profondamente differente da quanto mostrato dalle belle foto patinate ed i sapori venivano veramente penalizzati.
Ma non mi sono scoraggiata ed ho continuato a sperimentare per conto mio; per fortuna con gli anni sono uscite anche pubblicazioni molto più serie che partivano veramente dai principi base della cottura a microonde, spiegandoli con chiarezza e costruendoci attorno delle ricette ad hoc, così ora, con un forno più sicuro ed un'esperienza più matura, la mia familiarità con il microonde è analoga a quella di altre persone con strumenti altrettanto "innovativi" rispetto ad una cucina di chiave classica, tipo, per stare nel casalingo, la pentola a pressione (con cui ho pochissima confidenza) oppure il bimby (che non conosco affatto).
Molti sono i piccoli e grandi utilizzi di un microonde "consapevole". Il vantaggio ad esempio che trovo nella cottura delle patate per gli gnocchi è che, a differenza delle patate lessate, quelle al micro invece di assorbire acqua ne perdono un pochino, concentrando dunque il sapore vero della patata e necessitando di meno farina nell'impasto, che spesso non ha nemmeno bisogno di essere legato con l'uovo.
Alla fine gli gnocchi così restano molto morbidi anche dopo la loro cottura e non sanno per niente di farina, guadagnando un sapore deciso di patata. Qui un esempio pratico di gnocchi al microonde... dunque di "micrognocchi", proposti di giovedì per rispetto delle tradizioni più classiche:
Gnocchi alla rucola e basilico con mozzarella al pepe
ingredienti per 2 o 3 persone:
2 patate, in totale circa 370 gr.
60 gr. di rucola
12 foglie di basilico
1 scalogno
250 gr. di mozzarella
farina 00
1 tuorlo
olio extravergine delicato
sale
pepe bianco al mulinello
Scaldare 4 o 5 cucchiai di olio in un pentolino senza che arrivi a friggere, spegnere e buttarvi la metà del basilico, stracciandone grossolanamente le foglie, quindi lasciar intiepidire in modo che l'olio assorba l'aroma del basilico.
Cuocere le patate con la buccia, se si vuole lessandole in acqua salata; io le ho cotte a microonde a 900w per 6 minuti. Spellarle e passarle allo schiacciapatate, pepando appena e salando leggermente, se le patate sono state cotte al microonde.
Stufare la rucola in un cucchiaio di olio con lo scalogno a fettine sottili ed un paio di cucchiai di acqua fino a che è molto morbida, salando leggermente verso la fine; strizzarla dall'eventuale acqua residua e frullare tutto insieme.
Unire la purea di patate e la rucola, aggiungere il tuorlo, il resto del basilico ben tritato e poi tanta farina quanta ne serve per ottenere un impasto morbido. Con patate cotte al microonde, quindi abbastanza asciutte, io ho usato circa 80 gr. di farina.
Formare con l'impasto dei cilindretti su un piano infarinato, tagliarli a dadini regolari quindi rotolarli tra i palmi delle mani infarinati in modo da formare delle palline, da adagiare su un vassoio infarinato.
Mettere a bollire abbondante acqua e nel frattempo frullare la mozzarella con un cucchiaio di olio ed un paio di cucchiai del suo siero, in modo da ottenere una crema lenta (a me è rimasta granulosa perché ho usato un mixer poco potente, ma sarebbe meglio una consistenza più uniforme); salare leggermente e pepare abbondantemente.
Salare l'acqua in ebollizione, versarvi mezzo cucchiaio di olio, abbassare leggermente la fiamma in modo che l'acqua appena frema e calarvi con delicatezza gli gnocchi, scolandoli con un mestolo forato appena vengono a galla; tenerli in caldo in una ciotola leggermente unta.
Gli gnocchi di patate, invece, ho cominciato a prepararli per conto mio più avanti e, dati i trascorsi di famiglia, mi sembrava pure un grande evento... fino a che non mi sono resa conto di quanto fosse semplice e riposante. Ho smesso di farmene intimorire ed insieme ipnotizzare quando ho provato a realizzarli con patate cotte al microonde, ed ha finito per diventare davvero un piatto veloce e quotidiano, da mettere in tavola non in occasioni speciali quanto proprio quando avevo voglia di una coccola.
Da quando ho cominciato a vivere da sola, in casa ho sempre avuto il forno a microonde. Negli anni '80 fiorivano le leggende più svariate in merito a questo elettrodomestico, uno dei tanti miti americani simbolo di benessere a cui da una parte sembrava impossibile non conformarsi, dall'altra andava a scardinare nel profondo tradizioni e convincimenti radicatissimi della cultura gastronomica italiana.
Una parte di obiezioni riguardo alla imperfetta schermatura del campo magnetico emesso dal magnetron (*) probabilmente all'epoca trovava anche riscontro, ad oggi invece un microonde in funzione mediamente emette metà delle radiazioni di un cellulare GSM...
Ma ai tempi mi sentivo molto pioniera in merito, incoscientemente disinteressata agli aspetti della sicurezza quanto intrigata da tutte le nuove prospettive che questo nuovo strumento di cottura poteva offrire. E mi ci sono buttata con entusiasmo, chiamandolo familiarmente "micro" perché dargli del tu era parte della strategia di smitizzazione delle paure e testimonianza dell'arricchimento della mia crescente confidenza con la cucina in generale.
Avevo pure acquistato un'enciclopedia in quattro volumi per cucinare al microonde... salvo accorgermi con l'uso che si trattava di una pura operazione editoriale senza il minimo fondamento tecnico. In sostanza era una raccolta di ricette già esistenti, ripubblicate con una supposta riconversione delle cotture al microonde, il cui criterio però non era un profondo ripensamento tecnico basato su una perfetta conoscenza del nuovo strumento, ma un po' una riscrittura molto "empirica" (quando non totalmente a casaccio!), tanto è vero che la maggior parte delle volte il risultato era profondamente differente da quanto mostrato dalle belle foto patinate ed i sapori venivano veramente penalizzati.
Ma non mi sono scoraggiata ed ho continuato a sperimentare per conto mio; per fortuna con gli anni sono uscite anche pubblicazioni molto più serie che partivano veramente dai principi base della cottura a microonde, spiegandoli con chiarezza e costruendoci attorno delle ricette ad hoc, così ora, con un forno più sicuro ed un'esperienza più matura, la mia familiarità con il microonde è analoga a quella di altre persone con strumenti altrettanto "innovativi" rispetto ad una cucina di chiave classica, tipo, per stare nel casalingo, la pentola a pressione (con cui ho pochissima confidenza) oppure il bimby (che non conosco affatto).
Molti sono i piccoli e grandi utilizzi di un microonde "consapevole". Il vantaggio ad esempio che trovo nella cottura delle patate per gli gnocchi è che, a differenza delle patate lessate, quelle al micro invece di assorbire acqua ne perdono un pochino, concentrando dunque il sapore vero della patata e necessitando di meno farina nell'impasto, che spesso non ha nemmeno bisogno di essere legato con l'uovo.
Alla fine gli gnocchi così restano molto morbidi anche dopo la loro cottura e non sanno per niente di farina, guadagnando un sapore deciso di patata. Qui un esempio pratico di gnocchi al microonde... dunque di "micrognocchi", proposti di giovedì per rispetto delle tradizioni più classiche:
Gnocchi alla rucola e basilico con mozzarella al pepe
ingredienti per 2 o 3 persone:
2 patate, in totale circa 370 gr.
60 gr. di rucola
12 foglie di basilico
1 scalogno
250 gr. di mozzarella
farina 00
1 tuorlo
olio extravergine delicato
sale
pepe bianco al mulinello
Scaldare 4 o 5 cucchiai di olio in un pentolino senza che arrivi a friggere, spegnere e buttarvi la metà del basilico, stracciandone grossolanamente le foglie, quindi lasciar intiepidire in modo che l'olio assorba l'aroma del basilico.
Cuocere le patate con la buccia, se si vuole lessandole in acqua salata; io le ho cotte a microonde a 900w per 6 minuti. Spellarle e passarle allo schiacciapatate, pepando appena e salando leggermente, se le patate sono state cotte al microonde.
Stufare la rucola in un cucchiaio di olio con lo scalogno a fettine sottili ed un paio di cucchiai di acqua fino a che è molto morbida, salando leggermente verso la fine; strizzarla dall'eventuale acqua residua e frullare tutto insieme.
Unire la purea di patate e la rucola, aggiungere il tuorlo, il resto del basilico ben tritato e poi tanta farina quanta ne serve per ottenere un impasto morbido. Con patate cotte al microonde, quindi abbastanza asciutte, io ho usato circa 80 gr. di farina.
Formare con l'impasto dei cilindretti su un piano infarinato, tagliarli a dadini regolari quindi rotolarli tra i palmi delle mani infarinati in modo da formare delle palline, da adagiare su un vassoio infarinato.
Mettere a bollire abbondante acqua e nel frattempo frullare la mozzarella con un cucchiaio di olio ed un paio di cucchiai del suo siero, in modo da ottenere una crema lenta (a me è rimasta granulosa perché ho usato un mixer poco potente, ma sarebbe meglio una consistenza più uniforme); salare leggermente e pepare abbondantemente.
Salare l'acqua in ebollizione, versarvi mezzo cucchiaio di olio, abbassare leggermente la fiamma in modo che l'acqua appena frema e calarvi con delicatezza gli gnocchi, scolandoli con un mestolo forato appena vengono a galla; tenerli in caldo in una ciotola leggermente unta.
Dividere la crema di mozzarella nei piatti di portata spalmandola a specchio, distribuirvi gli gnocchi e condire con l'olio al basilico, lasciandone le foglie stracciate come decorazione.
Servire spolverando, se piace, con ancora una leggera macinata di pepe.
- rivoli affluenti:
- * il magnetron è la parte del forno che genera le microonde, le quali "urtano" le molecole dei cibi (principalmente quelle di acqua e lipidi) e le inducono a vibrare, creando quindi calore "dall'interno" del cibo. Informazioni più approfondite qui.
- buoni consigli sulle tecniche di base in: Jennie Shapter, Microwave cooking, The Apple Press.
mamma mia che goduria divina
RispondiEliminane mangerei subitissimo un piatto!!!!!!
RispondiEliminaQuesti sì che sono signori gnocchi! Complimenti per la ricetta, squisita!
RispondiEliminaAlla prossima
@sulemaniche: ottimo piatto da preparare a quattro mani, diventa ancora più veloce!
RispondiElimina@salamander: allora vieni, che oggi pranziamo insieme...
@rosalba: grazie, sai quelle cose che improvvisi con quel che c'è in frigo...
buoni!! Io di solito li faccio con il radicchio, proverò anche così :)
RispondiEliminaQuell'enciclopedia in quattro volumi sul microonde, raccolta se non ricordo male a fascicoli, ce l'ho anch'io e risfogliarla oggi a tanti anni di distanza fa più tenerezza che rabbia!
RispondiEliminaIl tuo suggerimento per gli gnocchi è inaspettatamente classico e sono particolarmente curiosa di leggere il commento di Gambetto sull'utilizzo della rucola!
P.s. ma un po' di zenzero no?!
@monia: il bello degli gnocchi è che sono un piatto davvero versatile: quando hai capito come funzionano ti fanno da base per un sacco di invenzioni!
RispondiElimina@virò: a me rabbia non ne ha mai fatta sinceramente. Dopo i primi esperimenti falliti ho capito l'andazzo ed è diventato un testo comico!
Gambetto voleva una ricetta "normale"? Bene, visto che il pattoe ra che se la sarebbe cucinata davvero... l'ho farcita di rucola (anche se in realtà è quella dell'orto, arrivata nel mio frigo insieme a basilico ed altre erbette fresche, quindi senza messaggi subliminali stile "Milano da bere"!) e pepe. E so che questa è una vera cattiveria. Chissà però... sostituendo il pepe con lo zenzero ed aggiungendo del galbanino a dadini...
Ecco anche per me gli gnocchi sono tabù, eh si, perchè io da purista volevo assolutamente farli senza uova, risultato mi si sono sciolti!!!
RispondiEliminaproverò questa ricetta collaudata e ben riuscita, magari anche senza microonde che non ce l'ho!
ciao loredana
Interessante, le patate al microonde e sughetto stragoloso...devo segnarla assolutamente.. Grazie!
RispondiElimina@loredana: prova cuocendo le patate a vapore, magari riesci comunque a legarle meglio di quelle lessate anche senza uovo...
RispondiElimina@elena: poi fammi sapere come ti viene, se la fai davvero...
Ciao volevo chiederti, le patate al micro le metti così o con un pò d'acqua? gli fori la buccia??? No perchè io il micro ce l'ho e vorrei cominciare a usarlo non solo per scongelare o riscaldare ma anche per cucinare veramente. E vorrei iniziare proprio con questi gnocchi molto golosi. Grazie Kris
RispondiElimina@kristina: lavi le patate, le asciughi bene, le sforacchi leggermente e le disponi in un piatto (o contenitore da micro) messe a raggiera in modo che non si tocchino una con l'altra. Le copri poi o con una coperchio a campana o con della pellicola per microonde (o con il coperchio del contenitore) ma non in modo ermetico, bensì lasciando un piccolo sfiato. A quel punto cuoci a massima potenza per 4 o 5 minuti (girando 4 volte il contenitore di 90° se il tuo forno non ha il piatto rotante)poi testi le patate con la punta di uno stecco ed in base alla durezza cuoci ancora un po', diciamo un altro paio di minuti pe la quantità e la potenza che ho indicato qui sopra.
RispondiEliminaI tempi di cottura però variano in base alla potenza del forno, alla quantità delle patate che cuoci contemporaneamente ed al loro formato. Meglio che siano tutte di grandezza uniforme, eventualmente taglia in due le più grosse per renderle simili a quelle piccole e lasciale con il lato tagliato sul fondo del piatto perchè non asciughino troppo.
che bontà! gli gnocchi io li faccio solo quando sono in montagna: le patate che trovo là sono eccezionali e poi a 1300mt, chissà perché, vengono sempre perfetti (senza uovo). la prossima volta provo la tua ricetta!
RispondiEliminabuon weekend
Ciao sono una nuova follower. Bella questa ricetta, adoro gli gnocchi!!
RispondiEliminaPassa da me se ti va ,mi farebbe piacere!!
Ciao!!
@cristina.b: è vero, anche a me in montagna vengono meglio! Non ci avevo mai pensato...
RispondiElimina@giulia: ho girellato un po' per il tuo blog e ti devo fare davvero i complimenti! Fossero esistiti i blog di cucina quando avevo la tua età non sarei assolutamente stata alla tua altezza. Mi hai aperto il cuore. Continua così, sei bravissima...
e vaaaaaaaaaaaaaaaaaai con gli gnocchi! Anche per me cibo coccola e per questo raro e difficilissimo da recuperare. beh invece di fare la filosofa de noantri, ti consiglio di non sbucciare le patate prima di inserirle nell'apposito anghese. Infila la patata cotta e calda,CON BUCCIA, chiudi, schiaccia e strizza e poi, magia, apri e troverai tutta intera la buccia, senza neppure un mm cubo di polpa. Ovviamente la scienza in cucina è stata aiutata da una telefonata incontenibile e con la mano libera, ho prodotto. Appunto! Per una spiegazione sensata secondo me ci vuole un fisico...però bestiale! ciao Virò! Io milanese-laura
RispondiElimina@iomilanese.laura: mi sono un po' persa... comunque le patate vanno sempre nello schiacciapatate con la buccia, non abbiamo mica tempo di scottarci la punta delle dita tutte le volte, siamo troppo occupate a combinare ben altri casini, da queste parti...
RispondiEliminaPS: tu sei libera un giorno verso fine luglio, vero?!
Uso il microonde da un pò di tempo e devo dire che ho fatto ricredere anche Gambetta sul suo uso perchè al di là dell'indubbio vantaggio del calore-freddo delle onde che scaldano solo la componente acquosa si presta davvero a ridurre i tempi in cucina.
RispondiEliminaTornando invece alla ricetta...ecco come dire...volevo scrivere...mhmm potevo scrivere...forse avrei accennato...ma la verità è che sabato ho preparato un pesto di rucola per me e la santa che mi sopporta e quindi realmente non ho il coraggio di aggiungere nulla! :P ahahahahahahah
PS
Tu ed il Galbanino...decisamente materia &antimateria! :P ahahahahahaha
@gambetto: fingo di credere che la tua sulla rucola sia una buona scusa giusto perchè non mi hai strocato il microonde... ma ti voglio vedere all'opera con la prossima ricetta. Non il pesce al tamarindo, quella successiva...
RispondiElimina