Passa ai contenuti principali

automatismi...

Tema macedonia. Sto parlando dell'MTC di settembre 2011 lanciato dalle solite due pazze di Menù Turistico con il colpevole zampino (anzi... con la mano magica) e le ferree regole decorative non scritte di Fabiana di Tagli e Intagli.

Macedonia dunque, volendo anche con ingredienti diversi dalla sola frutta, ma sempre concepita come un dessert. Bellissimo tema. Ovviamente le prime idee che mi sono venute erano saltate. Sulla falsariga della macedonia/antipasto di  frutta verdura e formaggio o come la macedonia/insalata double face di  pesche melone e cetrioli al chili, già viste su questi schermi.

Poi mi sono detta: e se per una volta pensassi ad un dolce "dolce"? Sicuramente stravolgerei tutti! E allora... punto di partenza: ok dolce ma non esageriamo. Non uso verdure o erbe "strane" però non voglio neppure aggiungere zucchero. Quindi penso ad aromi che esaltino i sapori dei frutti e li leghino ma ignoro il dolcificatore per antonomasia.

Punto secondo: voglio una cosa carina da vedere anche se non sono esperta nell'intaglio artistico della frutta e questo mese ho pochissimo tempo per dedicarmi seriamente a migliorare la mia mano. Di conseguenza... se non posso essere decorativamente precisa con coltelli, tagliabiscotti, scavini e spilucchini devo essere scenosa in altro modo. Da cui la carta fata. Strani, però, certi automatismi mentali...

E così, per dare senso ad una salsina che penetri nella frutta e alla carta fata ed insieme rispettare tutte le regole (salsa di accompagnamento, frutta a pezzetti possibilmente decorativi e così via), arrivo a una mia macedonia... calda. Con una salsa "bicomponente", che si forma da sola praticamente in tavola, velocemente, in una sorta di chaud-froid automatico de noantri...


Cartocci fatati di frutta con salsa automatica

ingredienti per 4 persone:
150 gr. di uva nera (qui Palieri)
2 kiwi
2 fette di ananas fresco
1 pesca noce
2 spicchi di melone bianco spessi 3 cm.
2 banane
1 confezione da 240 gr. di litchees in scatola
1/2 limone
1/2 lime
4 cucchiai di marmellata di arance
2 cucchiai di rum
20 gr. di burro
cannella in polvere
200 gr. di gelato artigianale alla vaniglia

Predisporre 4 quadrati di carta fata (ma anche carta da forno...) all'interno di 4 ciotole, in modo da assicurarsi che ogni porzione abbia la stessa quantità e varietà di frutta e preparare anche 4 pezzetti di spago da cucina da circa 20 cm.

Spremere lime e limone e grattugiare finemente la scorza del lime.

Miscelare la marmellata di arance con il rum, un pizzico appena di cannella, metà del succo di limone e con la scorza e il succo di lime; mescolare bene e lasciar riposare coperto fuori dal frigo.

Lavare ed asciugare 12/16 acini di uva e metterne 3 o 4 in ogni cartoccio.

Sbucciare i kiwi, eliminarne le estremità arrotondate e tagliarli ciascuno in 4 fette spesse 1 cm., intagliando poi dei triangolini di polpa sul perimetro, in modo che le fette assomiglino a dei fiori; metterne due in ogni cartoccio.

Levare la scorza ed i semi al melone e tagliarne la polpa a triangoli, distribuendone lo stesso numero in ogni ciotola.

Con uno stampino a forma di foglia ritagliare 6/8 sagomine da ogni fetta di ananas, evitandone naturalmente il torsolo, e distribuirne 3 o 4 in ogni ciotola.

Lavare molto bene la buccia della pesca e tagliarla in 12 spicchi sottili, mettendone tre in ogni cartoccio.

Sbucciare infine le banane, eliminarne le estremità, tagliarle ciascuna in 10 rondelle e metterene 5 per ogni cartoccio, spruzzandole subito con il succo del limone rimasto.



Versare una cucchiaiata del composto di marmellata in ogni cartoccio, rimestare velocemente perché si amalgami alla frutta, disporre in ogni cartoccio un quarto del burro.


Chiudere i cartocci con un fiocco di spago da cucina facile da sciogliere, disporli in una teglia e cuocere al microonde a 900w per 4 minuti oppure in forno statico a 180° per 15 minuti. Se si usa il microonde ovviamente la teglia non deve essere di metallo.


Levare dal forno e lasciar riposare i cartocci per almeno 5 minuti. Se si prepara un numero di cartocci molto superiore conviene allungare leggermente i tempi di cottura, se è un cartoccio solo uno
al microonde non più di 2 minuti e 1/2.


Distribuire i cartocci in ciotoline individuali che li contengano a misura, eliminare lo spago di chiusura, scostare i lembi del cartoccio e deporre sopra la frutta una quenelle di gelato a testa, formandola con due cucchiai immersi prima in acqua calda.


Riaccostare velocemente i lembi del cartoccio, anche senza legarli,


attendere una ventina di secondi e servire, in modo che quando il piatto arriva in tavola il gelato si sia leggermente fuso ed amalgamato allo sciroppo di cottura rilasciato dalla frutta. La nostra "salsa automatica"...



Questa profumata macedonia calda, meno "visiva" di quanto forse sarebbe piaciuto a Fabiana (chiedo venia!) e di quanto ispira me di solito in tema di tagli (Japan docet), partecipa comunque all'MTC di settembre giusto quando, almeno qui, l'aria comincia a rinfrescare ed un dolcetto tiepido conquista anche un significato stagionale...

  • rivoli affluenti:
  • per gli amanti del vintage (...) la prima macedonia al cartoccio della mia vita è rintracciabile su: Guidacucina nr. 234, 10 marzo 1986, pag. 45.

Commenti

  1. quanto mi piacciono i contrasti di temperatura: ancora ricordo nel retro pasticceria di mio zio, mangiare quelle paste a fiamma, con il gateau al cioccolato FREDDO appena immerse nel cioccolato CALDISSIMO per "vestirle".. a tuttoggi non conosco una cosa più golosa di questa, ma la tua macedonia si avvicina tantissimo ;)

    RispondiElimina
  2. Ti assicuro che ho letto tutto il post con tanta attenzione e curiosità di conoscere il finale!!!
    E mi è piaciuto davvero molto, non ti smentisci mai nella ricerca prima ancora della realizzazione...complimenti davvero!
    ciao loredana

    RispondiElimina
  3. evviva , un dolce , dolce per noi golosi!!!

    RispondiElimina
  4. L'automatismo rasenta la perversione :-))) ma se passasse di qui Ferran Adrià sono sicura che troverebbe di che ispirarsi, per il suo periodo sabbatico.
    confesso che la concessione alle verdure era una bieca legge ad personam- e che non si dica che non ti pensiamo, all'emmetichallenge. Ma "sorprendere" è la cifra che ricorre nel tuo dna e non ti sei smentita neanche stavolta: dolce-dolce, e pure con sorpresa finale. Mi appello alle magie della carta fata, per salvare l'amicizia con una come te :-)))
    GRANDISSIMA, as your own
    ale

    RispondiElimina
  5. Possibile riuscire sempre a sorprendere? Anche con la macedonia hai un passo differente dagli altri. Come sempre...verrebbe da dire...eppure essere costanti è molto difficile.
    Chapeu!!

    RispondiElimina
  6. @cinzia: ma... hai uno zio pasticcere! Ecco spiegato l'arcano. Buon sangue non mente.

    @loredana: complimenti (e grazie) a te che hai avuto la pazienza di leggerti tutto con cura.

    @enrico: probabilmente piacerebbe anche a Marco Polo... che dici, gliela facciamo trovare quando ritorna a Venezia?

    @alessandra: avevo colto il sottotesto e ti ho messo i link apposta alle ricette con verdura, ma poi mi son lasciata travolgere dal classico. Peccato non avere tempo a disposizione, o un tentativo di frutta decorativa l'avrei anche fatto volentieri.

    @sulemaniche: fatati più che altro per la carta e per il gusto. Perchè sono perfettamente conscia che la frutta lo sia molto meno nell'aspetto finale rispetto alle altre proposte...

    @gambetto: differente non significa migliore!!!

    RispondiElimina
  7. con quella "salsa automatica" (geniale!) sembra un piatto da manifesto futurista. grandissima!!!!

    RispondiElimina
  8. Nel tuo caso però..."differente" è migliore! :)

    RispondiElimina
  9. Ecco qualcosa che ancora non si era visto e che oltretutto rappresenta per me un bellissimo suggerimento da portare in tavola ai miei ospiti, sembra perfetto anche per i grandi numeri!
    Il fatto poi che la salsa si "autogeneri" è un gran bell'aiuto....bravissima!
    Questo tuo pacchettino è davvero uno splendido e graditissimo dono!!!

    RispondiElimina
  10. Non è giusto, tu hai già vinto!!! :(((
    P.s. Pure alla carta fata sei ricorsa... NON E' GIUSTO!!!!

    RispondiElimina
  11. @cristina.b: il nome anche a me è pasto subito futurista, ma la loro cucina era fatta di concetti, emozioni e adrenalina, qui io ho lavorato proprio solo con i sapori...

    @fabiana: confermo che funziona benissimo per i grandi numeri (lo deduci dalla foto delle ciotole in serie, questa volta solo dodici), che sia io a dare suggerimenti a te... mi sembra quasi paradossale!

    @fantasie: vuoi mettere la mia misera carta fata con i tuoi goduriosissimi pancakes?! No way, secondo me sei mooolto più in gara tu.

    RispondiElimina
  12. No no, tu suggerisci.....che a me fa sempre un gran comodo!!!!

    RispondiElimina
  13. @arabafelice: già, non parliamone...
    Grazie.

    @fabiana: accomodati senza problemi allora... non sai quanto facciano comodo le tue idee a me!

    RispondiElimina
  14. mi inchino con revernza.
    sei una fonte continua e inesauribile.
    è sempre un vero piacere leggerti e...studiarti.
    ciao, buona serata.

    RispondiElimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!