Ho ricevuto qualche tempo fa l'invito a partecipare ad una raccolta di ricette per colazione... diciamo non proprio il mio campo, dato che, quando non mi limito ad un bicchiere di latte o di kefir, le mie golosità mattutine sono prevalentemente salate, quindi raramente condivise da chi mi si accompagna!
Colazione? Sì grazie! inventato da Valentina di My taste for food si propone però di riflettere anche sull'aspetto nutrizionale, oltre che su quello goloso. E mi piace fermarmi un attimo a pensarci, viste anche le mie impreviste recenti esperienze di dieta dimagrante da cui sono rimasta piacevolmente coinvolta.
Mi accorgo che in quasi tutte le tradizioni, mediterranee, mitteleuropee, anglosassoni od orientali che siano, ci sono sempre zuccheri per energia immediata, carboidrati per energia a rilascio lento, e poi vitamine, accompagnate non sempre da proteine.
Non essendo abituata a colazioni abbondanti e sistematiche ho voluto coccolarmi in questa domenica piovosa di fine estate con qualcosa da preparare con calma, a ritmi lenti, e che racchiudesse tutte le valente nutrizionali in un unica ricetta che mi invitasse con profumi e colori.
Il porridge più conosciuto, soprattutto nei Paesi di origine anglosassone, è quello di avena, che io spesso consumo a cena più che a colazione e naturalmente in versione salata. Per questa occasione ho pensato invece ad un porridge sì, ma di riso, che in parte richamasse le abitudini orientali di consumare riso a colazione ed in parte citasse le tradizioni mediterranee di dolci a base di riso e latte (*).
Al posto del procedimento classico voglio poi provare una via diversa, quello che teoricamente potrebbe essere un rice pudding in versione (dal mio punto di vista) italianizzatissima: un risotto dolce!
Da accompagnare diligentemente con frutta saltata e con un tè dagli stessi aromi. Carboidrati, latticini, frutta... ecco chiuso il cerchio nutrizionale in un piatto unico, preparato pigramente, per una domenica mattina un po' diversa dal solito.
Da consumare a temperatura ambiente, ma magari anche caldo o tiepido, un po' come un anticipo del conforto che una ciotola fumante regala nelle giornate che di prima mattina cominciano freschine. Da ripetere in ogni stagione, in realtà, variando la frutta e la temperatura di servizio.
Risotto dolce con pesche, vaniglia e foglie di limone
ingredienti per 2 persone:
80 gr. di riso Arborio
350 ml. di latte intero
1 pesca noce
1 stecca di vaniglia
3 foglie di limone (o la scorza di mezzo limone in un pezzo intero)
10 gr. di burro
1 cucchiaio di zucchero
sale
pepe bianco al mulinello
per il tè:
1 cucchiaio di tè nero (qui turco)
1/2 cucchiaio di zucchero
7 o 8 foglioline di menta fresca
Tagliare la stecca di vaniglia in due pezzi, inciderne uno per il lungo e raccoglierne i semi interni raschiandoli sulla punta di un coltello.
Scaldare il latte insieme a 250 ml. di acqua, 2 foglie di limone (o 2/3 delle scorzette), la mezza vaniglia aperta con i suoi semini ed un pizzico di sale, portandolo quasi a bollore.
Sciogliere il burro in una casseruola e tostarvi il riso fino a che diventa trasparente.
Stemperare 1/2 cucchiaio di zucchero nel latte bollente e versare parte del liquido sopra il riso e lasciare assorbire.
Levare quindi le foglie di limone in modo che, ceduto il loro aroma al latte, non lo rendano amaro, e se già non c'è trasferire la vaniglia nel tegame del riso.
Versare di nuovo il latte poco per volta nel riso come per un risotto mescolando con cura, cuocendo in tutto per circa 40 minuti, fino a che il riso è molto morbido ed in parte disfatto ed il fondo è diventato molto cremoso, come per un risotto all'onda.
Nel frattempo lavare bene la pesca, tagliarla in 8 spicchi e saltarla in un padellino con 1/2 cucchiaio di zucchero, la mezza vaniglia non incisa, l'ultima foglia di limone e circa un bicchiere di acqua,
cuocendo a fuoco vivace fino a che le pesche cominciano ad ammorbidirsi ed il fondo è uno sciroppo rosato. Spegnere e spolverizzare con una leggera macinata di pepe bianco.
Portare a bollore 700 ml. di acqua, unirvi il tè, 1/2 cucchiaio di zucchero e 4 o 5 foglie di menta, lasciando sobbollire per un minuto.
Filtrare il tè, unirvi due cucchiai dello sciroppo pepato delle pesche, mescolare bene e suddividere in tazze o bicchieri individuali, tuffando in ognuno una o due foglioline di menta fresca.
Dividere il riso in ciotole individuali, disporvi sopra qualche fettina di pesca ed un cucchiaio dello sciroppo delle pesche
e servire con calma, su una tovaglia bianca e luminosa, accompagnato dal tè e dalla colonna sonora che il momento ispira.
A mano a mano che il riso si raffredda si compatta, quindi se si prevede di consumarlo tiepido o freddo conviene spegnere lasciandolo un filo più brodoso di come lo si desidera. In ogni caso, sarà che assomiglia un po' al risotto per davvero, anche per chi non è goloso di dolci come me... finisce in un attimo!
Questa ricetta contribuisce alla raccolta di Valentina Colazione? Sì grazie! nel profumo della sua amata Stecca di Vaniglia.
Colazione? Sì grazie! inventato da Valentina di My taste for food si propone però di riflettere anche sull'aspetto nutrizionale, oltre che su quello goloso. E mi piace fermarmi un attimo a pensarci, viste anche le mie impreviste recenti esperienze di dieta dimagrante da cui sono rimasta piacevolmente coinvolta.
Mi accorgo che in quasi tutte le tradizioni, mediterranee, mitteleuropee, anglosassoni od orientali che siano, ci sono sempre zuccheri per energia immediata, carboidrati per energia a rilascio lento, e poi vitamine, accompagnate non sempre da proteine.
Non essendo abituata a colazioni abbondanti e sistematiche ho voluto coccolarmi in questa domenica piovosa di fine estate con qualcosa da preparare con calma, a ritmi lenti, e che racchiudesse tutte le valente nutrizionali in un unica ricetta che mi invitasse con profumi e colori.
Il porridge più conosciuto, soprattutto nei Paesi di origine anglosassone, è quello di avena, che io spesso consumo a cena più che a colazione e naturalmente in versione salata. Per questa occasione ho pensato invece ad un porridge sì, ma di riso, che in parte richamasse le abitudini orientali di consumare riso a colazione ed in parte citasse le tradizioni mediterranee di dolci a base di riso e latte (*).
Al posto del procedimento classico voglio poi provare una via diversa, quello che teoricamente potrebbe essere un rice pudding in versione (dal mio punto di vista) italianizzatissima: un risotto dolce!
Da accompagnare diligentemente con frutta saltata e con un tè dagli stessi aromi. Carboidrati, latticini, frutta... ecco chiuso il cerchio nutrizionale in un piatto unico, preparato pigramente, per una domenica mattina un po' diversa dal solito.
Da consumare a temperatura ambiente, ma magari anche caldo o tiepido, un po' come un anticipo del conforto che una ciotola fumante regala nelle giornate che di prima mattina cominciano freschine. Da ripetere in ogni stagione, in realtà, variando la frutta e la temperatura di servizio.
Risotto dolce con pesche, vaniglia e foglie di limone
ingredienti per 2 persone:
80 gr. di riso Arborio
350 ml. di latte intero
1 pesca noce
1 stecca di vaniglia
3 foglie di limone (o la scorza di mezzo limone in un pezzo intero)
10 gr. di burro
1 cucchiaio di zucchero
sale
pepe bianco al mulinello
per il tè:
1 cucchiaio di tè nero (qui turco)
1/2 cucchiaio di zucchero
7 o 8 foglioline di menta fresca
Tagliare la stecca di vaniglia in due pezzi, inciderne uno per il lungo e raccoglierne i semi interni raschiandoli sulla punta di un coltello.
Scaldare il latte insieme a 250 ml. di acqua, 2 foglie di limone (o 2/3 delle scorzette), la mezza vaniglia aperta con i suoi semini ed un pizzico di sale, portandolo quasi a bollore.
Sciogliere il burro in una casseruola e tostarvi il riso fino a che diventa trasparente.
Stemperare 1/2 cucchiaio di zucchero nel latte bollente e versare parte del liquido sopra il riso e lasciare assorbire.
Levare quindi le foglie di limone in modo che, ceduto il loro aroma al latte, non lo rendano amaro, e se già non c'è trasferire la vaniglia nel tegame del riso.
Versare di nuovo il latte poco per volta nel riso come per un risotto mescolando con cura, cuocendo in tutto per circa 40 minuti, fino a che il riso è molto morbido ed in parte disfatto ed il fondo è diventato molto cremoso, come per un risotto all'onda.
Nel frattempo lavare bene la pesca, tagliarla in 8 spicchi e saltarla in un padellino con 1/2 cucchiaio di zucchero, la mezza vaniglia non incisa, l'ultima foglia di limone e circa un bicchiere di acqua,
cuocendo a fuoco vivace fino a che le pesche cominciano ad ammorbidirsi ed il fondo è uno sciroppo rosato. Spegnere e spolverizzare con una leggera macinata di pepe bianco.
Portare a bollore 700 ml. di acqua, unirvi il tè, 1/2 cucchiaio di zucchero e 4 o 5 foglie di menta, lasciando sobbollire per un minuto.
Filtrare il tè, unirvi due cucchiai dello sciroppo pepato delle pesche, mescolare bene e suddividere in tazze o bicchieri individuali, tuffando in ognuno una o due foglioline di menta fresca.
Dividere il riso in ciotole individuali, disporvi sopra qualche fettina di pesca ed un cucchiaio dello sciroppo delle pesche
e servire con calma, su una tovaglia bianca e luminosa, accompagnato dal tè e dalla colonna sonora che il momento ispira.
A mano a mano che il riso si raffredda si compatta, quindi se si prevede di consumarlo tiepido o freddo conviene spegnere lasciandolo un filo più brodoso di come lo si desidera. In ogni caso, sarà che assomiglia un po' al risotto per davvero, anche per chi non è goloso di dolci come me... finisce in un attimo!
Questa ricetta contribuisce alla raccolta di Valentina Colazione? Sì grazie! nel profumo della sua amata Stecca di Vaniglia.
- rivoli affluenti:
- altre curiosi utilizzi del riso a colazione in: Le Cordon Belu, Breakfasts, Murdoch Books
- la mia musica oggi, per questa colazione, elegantemente leggera e di memoria: Sade, Diamond Life, 1984.
- (* per me riso e latte è da sempre solo rigorosamente salato...)
Sei capace di farmi incuriosire su una cosa come il riso dolce.. (da me "arroz con leche") che non mi ha fatto mai impazzire... Ma invece passo da te e me lo condisci con la frutta e quel tocco di limone!!!
RispondiEliminagrande colazione, bravissima!
...mmmmmhhh...anche se qui fa caldo ...me ne hai fatto venir voglia...... Baci, Flavia
RispondiElimina@mai: partendo dal mio amore per il riso-e-latte salato e dalla mia indifferenza per i dolci... ho levato quasi tutto lo zucchero, così è piaciuto anche a me. Probabilmente si può anche eliminare totalmente lo zucchero dal riso, se si usa frutta matura e bella dolce di suo.
RispondiElimina@eli.fla: se ti consola ho fatto l'esperimento e anche se te lo mangi completamente freddo, magari con il riso a temperatura ambiente e la frutta sopra fredda di frigo, mantiene un suo bel perchè.
...apprezzo molto questo riso e tutto il discorso che c'è a monte, ma io proprio non ce la farei...cornetto e cappuccino, scusa!
RispondiEliminaciao loredana
Carissima, ma che piacere immenso il tuo post. Mi hai fatto una piacevolissima sorpresa decidendo di partecipare e hai colto in modo preciso il senso che voleva avere questa raccolta. La tua proposta è meditata ed equilibrata, adatta a te e alle tue riflessioni. Grazie per le attenzioni nei miei confronti, la mia amata stecca di vaniglia (non si vede più ma rimane nel cuore). Aggiorno subito la raccolta e ...ci vediamo al prossimo MTC!! Valentina
RispondiEliminaUn passaggio veloce per un saluto ed un abbraccio . Un post anche per me questa domenica ;-)....un piccolo passo .....
RispondiEliminaIo invece adoro fare colazione e non uscirei mai di casa a stomaco vuoto (non a caso le analisi del sangue per me sono una tortura, ma non per il prelievo, bensì per il digiuno! ^_^). La mia prima colazione ideale è proprio l'English Breakfast e meno male che non ho tempo alla mattina di prepararmela, altrimenti altro che dieta dimagrante! Grazie per questa sfiziosità!
RispondiElimina@loredana: non ti preoccupare, pensa che nel quotidiano a me non va giù nemmeno il cornetto, la mattina!
RispondiElimina@valentina: grazie a te dell'invito, ho partecipato molto volentieri. E da subito ho pensato che, salata o dolce che fosse la mia colazione ancora da inventare, la stecca di vaniglia era la partenza irrinunciabile!
@chiara: ogni piccolo passo ti porta un pochino più avanti. Forza!
@mapi: quando sono in Gran Bretagna per i primi giorni la full english breakfast non me la leva nessuno. Poi, non essendo abituata a mangiare la mattina, non ce la faccio più e per il resto del soggiorno mi scofano solamente fagioli stufati e funghi alla piastra. La sera però solo brodini...
Ciao, sai che quando facevo gare (MTB) la mia colazione era proprio col riso? Aggiungevo le albicocche secche (potassio)e dolcificavo col fruttosio, andavo forte a quei tempi..sarà stata la colazione?
RispondiEliminaBuona settimana.
@libera: allora vuodi dire che ci può azzeccare anche una come me che di nutrizione non ne sa un acca?!
RispondiEliminaNon fare così...su, che ne sai più di 1000 foodblogger messe assieme ;-) Comunque ho notato, nei miei periodi "dieta a tutti i costi" che il benessere fisico, l'energia ed il giusto "dimagrimento" erano maggiori quando non saltavo la colazione ma quando la facevo diventare il pasto più importante della giornata. A presto :-)
RispondiEliminaLa tua ricetta equilibrata ed armoniosa è per me anche una fonte di grande tenerezza. Il riso e latte è una pietanza che mi preparava la nonna, quando ero piccina. Si mangiava a cena, pur se dolce, con zucchero (poco), buccia di limone grattugiata o vaniglia (vanillina!) e a volte un cucchiaio di marmellata.(Il piacere di cenare con un piatto dolce era caratteristico dell'ospitalità della nonna (svedese): sovente la mia cena di bambina, da lei, si chiudeva con una tazza di caffelatte ed una fetta di torta!)
RispondiEliminaConcordo con Libera sull'importanza della colazione come piatto più importante della giornata: E con una ricetta dlicata e profumata come questa, la mattina è davvero un buon inizio!
@libera: ti assicuro che di questioni nutrizionali mi sono davvero interessata poco e che mi ci applico ancora meno, infatti, come vedi, faccio d'abitudine una colazione scarsissima.
RispondiElimina@patrizia: i mei avi svizzeri cenavano spesso con il caffelatte mentre il mio nonno veneto iniziava la giornata con una pastone di pane, uova, latte e burro e dopo poche ore ci buttava sopra anche il grappino... come vedi ce n'è abbastanza per confondere le idee a chiunque!
A livello tenerezza della memoria invece per me il riso e latte delle cene d'infanzia era comunque salato, spesso con dentro anche patate o rape. Ma a pensarci che docezza...