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cipollini cinesi allo zenzero per la polenta di famiglia

Ogni promessa è debito. E quando mio nipote di nove anni, abituato ai ristornati cinesi un po' commerciali, mi ha chiesto prima di pranzare in un ristorante dai sapori più autentici e poi una lezione di cucina cinese che comprendesse anche i ravioli al vapore è ovviamente stato accontentato: queste nella vita sono soddisfazioni!
Credo ne sia rimasto un po' traviato, perchè l'altra domenica per un pranzo di famiglia mio padre ha preparato la polenta proponendo che ciascuno di noi portasse un accompagnamento,
adatto, subito il ragazzino mi ha detto: "tu zia ci prepari qualcosa di cinese, vero?"

Promettere che l'avrei fatto e immaginare la polenta di farina di mais bramata bella soda "alla bergamasca" su una mensa cinese sono due cose diverse, a prima vista. In realtà anche in Cina esistono diverse "polentine", di solito più lente, "alla veneta", non di mais ma di riso (qui una mia versione italianizzata) o di miglio.

Nella regione del Tianjin invece si utilizza in mail in diversi piatti, di cui uno abbastanza simile concettualmente alla nostra polenta: il tabobo. Palline di impasto di farina di mais vengono fissate sui bordi di un wok dove cuoce il piatto principale (di solito pesce) ed i bocconcini cuociono in parte con il vapore, diventando morbidi, e in parte per contatto con il wok, risultando  croccanti su un lato.
In attesa di provare a prepararlo come si deve, ho però accantonato questo piatto e lo spunto del suo possibile intingolo: i numerosi contributi altrui alla polentata di famiglia, uno spezzatino, formaggi vari e funghi trifolati, mi precludevano la via del pesce cinese. Però avevo in frigo due mazzi di cipollini cinesi e una radice di zenzero... e pensare di brasarli lasciando un po' lento il loro sughetto è stata la svolta.

Quelli che chiamo cipollini in realtà sono una varietà asiatica, l'allium chinense (nella foto sulla destra), che in giapponese di chiama negi, in cinese qing cong ed in inglese green onion o scallion, ed è più sottile e differente negli aromi e negli usi dai cipollotti occidentali con il bulbo ingrossato, in inglese spring onion (in foto a sinistra). Io chiamerei cipollini i primi,cipollotti i secondi, e tagliamo la testa al toro.
Le dosi che fornisco qui sono perfette per un antipasto insieme ad altri stuzzichini, come si usa in Cina, ma anche come contorno curioso. Se si fa evaporare quasi completamente il fondo si ottengono dei cipollini caramellati, perfetti per questi scopi o come decorazione di piatti più importanti.

Se invece si punta all'intingolo possono essere preparati come descritto lasciando il fondo lento e miscelati a riso bianco, saltati con della pasta lunga, usati come condimento di carne o pesce... e ovviamente vanno ad accompagnare la polenta! Inutile dire che il nipote ha gradito e mi ha chiesto la ricetta. Eccola qui, tutta per lui: ogni promessa è debito!
CIPOLLINI E ZENZERO BRASATI ALL'AGRODOLCE CINESE
per 4 persone:
16 cipollini (circa 160 g in tutto)
10 g di zenzero fresco
2 cucchiai di aceto di riso
1/2 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaino di miele fluido, acacia o millefiori
1 cucchiaino di olio di arachidi
pepe nero al mulinello.

Mondare i cipollini. Sciogliere il miele in 1/2 bicchiere di acqua e unire l'aceto. Tritare finemente lo zenzero.

Scaldare l'olio e rosolarci i cipollini e lo zenzero per un minuto a fuoco vivace. Prima che dorino unire la mistura, far prendere il bollore quindi abbassare la fiamma e cuocere coperto per 5 minuti.

Levare il coperchio, unire la salsa di soia, alzare la fiamma e cuocere altri 2 o 3 minuti, fino a che i cipollini sono glassati ed il liquido di fondo è leggermente sciropposo. Spolverare di pepe e servire.
  • rivoli affluenti:
  • la mia ricetta è inventata di sana pianta. Invece la foto del tiebobo è presa qui, quella dei cipollini/otti qui.

Commenti

  1. Adoro sia il bellissimo nipote che questa contaminazione spettacolare...ma in realtà giocavi facile: la polenta bergamasca sta bene proprio con tutto!!!

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