Passa ai contenuti principali

sichenyki ucraini, risotto italiano e... viva l'Ucraina! ...Xай живе Україна!

Da due anni, purtroppo e volentieri, mi sento moralmente portata a cucinare spesso ucraino. Oggi, 24 febbraio, a maggior ragione. E preparo січеники, sichenyky, polpette di pesce che nascono nel Kherson sulle sponde del Denpr.

E' il fiume più lungo d'Europa, ha origine in Russia, passa in Bielorussia e scorre per quasi la metà del suo percorso in Ukraina (*) prima di sfociare poco lontano da Odessa, portando con sé delle tradizioni gastronomiche comuni a tutti i Paesi del Rus d' Kyiv.

Anticamente si trattava di un unico regno, da secoli oramai frammentato in diversi Stati Sovrani, ciascuno sviluppatosi storicamente con proprie caratteristiche politiche e sociali. Nonostante qualcuno cerchi di falsificare la Storia a proprio vantaggio. Nonostante, come racconto da due anni, la guerra non abbia senso perché tutti questi Paesi indipendenti sono legati da affinità culturali, di cui moltissime proprio quelle culinarie che continuo a proporre.

Avendo l'Ucraina una costa ridotta rispetto ad altre risorse del Paese, la tradizione della cucina di pesce utilizza prevalentemente pescato di acqua dolce, anche nel piatto di cui parliamo oggi, che nasce con carpa ma per cui si usano anche, a seconda del luogo e della tradizione di famiglia, anche tinca, persico, pesce gatto, luccio o gobione (simile al barbio).

Il Denpr sfocia nel Mar Nero poco distante da Odessa, dunque la versione locale di questa ricetta conta su pesce di mare come sarago, nasello, alosa, spratto (simile alla sardina), lampreda, storione, gronco e pesce pastinaca, una sorta di razza con cui si preparano i sichenyky tipici dell'isola di Dzharylhach. Talvolta compare persino orata... l’unico pesce di mare fresco che ho velocemente trovato a Milano, ma sentiamoci liberi di scegliere il pesce bianco di fiume o di mare che preferiamo.

A volte il nome sichenyky indica genericamente polpette di carne, che la maggior parte degli Ucraini chiama però kotlety, mentre se lo stesso impasto è mescolato a farina e, senza panatura, viene lessato in brodo ristretto, forma i tovchenyky, apprezzatissimi gnocchetti conditi con cipolle fritte. 

Ovviamente ogni famiglia ha la propria ricetta per i sichenyky: chi usa pesce prima lessato e chi frigge la cipolla; chi passa pesce e cipolle al tritacarne e chi li pesta nel mortaio; chi poi li impasta con pane raffermo bagnato in acqua, brodo o latte e chi invece li mescola a farina, lasciandoli molto morbidi e friggendoli a cucchiaiate; chi non usa aglio e/o aneto ma abbonda in cipollino verde e/o prezzemolo, con cui cosparge anche le polpette per servirle; chi unisce al pesce altre verdure tritate e pure chi dora le polpette e poi le finisce stufate in forno. 

Ad ogni modo tutti concordano sul formato delle polpette, ovaloide, e sulla dimensione, abbastanza grande per gustarle in pieno ma non troppo per rischiare che restino crude all'interno, e anche sull'accompagnarle con purè di patate. Ed è qui che introduco una nota differente: preparo con gli stessi ingredienti base un risotto, su cui adagio dei sichenyky molto più piccoli del normale, in modo da creare un legame tra la tradizione ucraina e quella italiana, che oggi voglio sentire ancora più forte. Xай живе Україна! 
SICHENIKY UCRAINI CON RISOTTO ITALIANO
ingredienti per 4 persone:
1 bella orata da circa 450 g
320 g di riso Carnaroli
2 cipolle
2 spicchi di aglio
1 cipollino verde
4 cucchiai circa di pangrattato
1 uovo piccolo
1 cucchiaio di foglioline di aneto
2 rametti di prezzemolo
20 g di burro 
3 cucchiai di olio di girasole
sale
pepe nero al mulinello

Lavorare il burro con un pochino di aneto e di cipollino tritato e mettere nel congelatore.

Sfilettare l'orata, mettere da parte un bel pezzo di pelle tra due fogli di carta assorbente e con il resto degli scarti preparare un fumetto insieme a un litro di acqua, una cipolla, uno spicchio di aglio, il prezzemolo, un pizzico di aneto e una presina di sale. Poi filtrare.

Tritare grossolanamente la cipolla e lo spicchio di aglio rimasti e metterli nel frullatore insieme alla polpa del pesce, riducendoli in una pasta fine.

Unire alla pasta il cipollino verde tritato fine, sale e pepe e metterne da parte circa 100 g. 

Al resto dell'impasto unire una presa di aneto, l'uovo (o parte di esso) e 2 o 3 cucchiaiate di pangrattato, fino ad ottenere un impasto morbido ma lavorabile, con cui formare 12-16 polpettine ovali piccole come olive. Se anche con tutto l'uovo il composto dovesse risultare troppo compatto unire qualche goccia di fumetto.

Passare le polpette nel pangrattato e friggerle in olio a 175/180 °C 2 per qualche minuto, fino a che sono dorate da tutti i lati. Scolare si carta assorbente. 

Friggere la pelle del pesce tenuta da parte, ben asciutta, fino a che è bella croccante, scolarla su carta assorbente e ridurla in grossi pezzi. 
Nello stesso olio saltare velocemente la pasta di pesce tenuta da parte, sbriciolandola e levandola appena le bricioline accennano a dorare.
Nello stesso fondo tostare il riso con un cucchiaio di pangrattato. Portarli poi a cottura con aggiunte progressive di fumetto filtrato.

Unire verso fine cottura le briciole di pesce, quindi mantecare con il burro gelato.
Servire nei piatti individuali, con un'ultima spolveratina di aneto, e disporvi sopra i sichenyky e le chips di pelle. 
  • rivoli affluenti:
  • * sul disastro del bombardamento della diga sul Dnepr che, tra gli altri enormi guai, ha causato lo sfollamento di 40.000 persone e complica la fornitura elettrica a gran parte dell'Ucraina, un articolo completo qui
  • anche questa ricetta può entrare a far parte de #ilclandelrisottodelvenerdi.

Commenti

  1. Leggerti è un piacere si apprendono sempre cose nuove per incrementare la personale cultura, non si può sapere tutto. Poi le ricette sono sempre fantastiche chiare e nessuno può sbagliare. Personalmente i fritto no tento si fare con forno oppure friggitrice aria ma non è la stessa cosa. Un abbraccio buon weekend

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se le fai piccole puoi rosolarle leggermente in padella ed è sufficiente, altrimenti puoi rotolarle nella farina e lessarle

      Elimina

Posta un commento

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran...

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo ...

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,...

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento ...

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m...

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!