Passa ai contenuti principali

zucchine autunnali marocchine, con miele e arancia

In Marocco lo zaalouk si prepara di solito con le melanzane, è un piatto che si serve come antipasto a temperatura ambiente ma spesso funge anche da contorno caldo per un tajine di carne (nel mio lessico "il" tajine è la preparazione, "la" tajine lo specifico tegame di coccio). 

Ad ottobre qui dove abito le melanzane sono oramai decisamente fuori gioco e dovrebbero esserlo anche le zucchine... se non che in frigo ho l'ultimo pezzo di una zucchina trombetta dell'orto di mio padre, uno dei soliti giganti la cui polpa compatta ora è diventata una via di mezzo tra zucca e zucchina. 

Ho pensato di farci uno zaalouk alternativo e, ai suoi aromi classici di pomodoro aglio e cumino, ho aggiunto note dolci che aiutassero il sospetto di zucca ad evolversi in certezza, ammorbidendo con toni più autunnali quelli decisi ed abbastanza freschi della ricetta classica. Ho così abbondato in cipolla ed ho aggiunto scorza d'arancia, miele e cannella, tutti ingredienti tradizionali marocchini che in specifico io adoro nei piatti salati e che nel mio mood culinario non parlano lingue estive.

Per compensare la dolcezza generale ho pensato anche ad una nota piccantina: ho usato paprika dolce affumicata, un profumo che caratterizza molti piatti della cucina marocchina ma anche del sud della Spagna e di alcune zone dell'America centromeridionale. Insomma: una spezia solare e dal sapore caldo che, a differenza delle più asciutte e pungenti colleghe ungheresi, si legasse alla perfezione con il tono dolcemente magrebino di queste zucchine. 

Volendo invece insistere con un tocco meno aromatico ma più piccante, nulla vieta di ignorare la paprika ed unire in cottura, insieme al pomodoro, una quantità a piacere di marocchinissima harissa. Casomai si compenserà utilizzando questo stufatino come accompagnamento per un buon couscous, magari preparato anche con un pochino di succo d'arancia.
ZAALOUK DI ZUCCHINE TROMBETTA CON MIELE ED ARANCIA
circa 600 g di polpa di zucchina trombetta, al netto di semi e scarti
1 arancia
1 cipolla
1 spicchio di aglio
500 g di polpa di pomodoro a pezzetti
1/2 cucchiaio di miele
1 stecchetta di cannella
1 cucchiaino di semi di coriandolo
1 cucchiaino di semi di cumino
1/2 cucchiaino di paprika dolce affumicata
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
2 cucchiai olio extravergine
sale

Tritare finemente aglio e cipolla; ridurre la zucchina a cubetti da 1,5 cm; grattugiare la scorza di mezza arancia.

Appassire la cipolla nell'olio fino a che diventa trasparente; unire aglio, cannella, coriandolo e cumino, alzare la fiamma e tostare le spezie per un minuto fino a che l'olio profuma.

Unire le zucchine e cuocere a fiamma viva per 5 minuti, fino a che cominciano a dorare.

Aggiungere ora la paprika, sciogliendola bene nell'olio di fondo, e poi il miele, la scorza d'arancia e il pomodoro; mescolare bene, aggiungere un pizzico sale e cuocere coperto a fuoco medio per circa 15-20 minuti, fino a che le zucchine sono morbide ed il fondo di cottura si è leggermente  ristretto.

Unire il prezzemolo tritato e un altra grattatina di scorza d'arancia e servire con spicchietti di arancia. 

Commenti

post più popolari

MTC di settembre 2014: un sacco di riso!

Diceva un vecchio slogan anarchico: "con l'ironia abbatteremo il potere e un sacco di riso lo seppellirà".  A no? Erano risate?! Va be'... per un MTC di questa portata ci si può anche concedere una licenza! Premessa... ... avevo scritto un post lunghissimo per raccontare perché e per come ho scelto questo tema per l'MTChallenge di settembre 2014. Poi l'ho ridotto della metà, lasciando solo alcune note che mi sembravano indispensabili, e l'ho mandato alla Gennaro per un parere.  E lei ha detto che un terzo di quanto le ho mostrato era già troppo! Allora ho ricomposto alcuni dei contenuti in articoli di supporto da pubblicare più avanti ed ho cassato il resto. Qui è rimasto il riassunto della selezione della selezione, ovvero il puro tema dell'MTC. Che, mi spiace, adesso vi tocca leggere per intero! Se scegliere un ingrediente invece che una ricetta tende ad allargare gli orizzonti, questa volta scegliere IL RISO , come capirete, li spalanca fran

a tu per tu con il Fleischkäse svizzero, questo sconosciuto di famiglia

Nel curioso elenco dei cibi svizzeri che hanno caratterizzato la mia infanzia mi rendo conto che, fatto strano, sul blog non ho ancora parlato del  Fleischkäse, una via di mezzo tra un polpettone ed un würstel gigante di cui da bambini venivamo spesso nutriti. Ma un episodio di vita vera me lo ha messo sotto il naso proprio l'altro giorno, ed eccomi qui con il mio reportage storico-familiare. Alcuni Svizzeri, come quelli di casa mia, vivono il   Fleischkäse come un salume, da comprare pronto, intero o affettato sottile in buste, da servire in tavola come fosse prosciutto cotto o da infilare nei panini per merenda con maionese, senape e cipolline sottaceto (Be'... che c'è?! Se mia mamma per evitare che noi figli mangiassimo troppa Nutella la teneva in frigo ad indurire, così era più difficile da spalmare e sul pane se ne metteva di meno, perché stupirsi di quella che lei invece considerava una merenda "sana"?!) Altri amanti del  Fleischkäse  lo compran

una salsa di cipolle svizzera per würstel e per mamme lavoratrici

Lo so: sono rimasta indietro di una puntata! Parlavo di  ricette svizzere  quando un'irrefrenabile tentazione di cibo americano  si è intrufolata in cucina ed ha avuto  la meglio. Riprendo ora il filo con un piatto che ho proposto pochi giorni fa anche alla mia cara mammina svizzera in occasione del suo compleanno: Bratwurst con salsa di cipolle. L'aspetto curioso non sta tanto nel tipo di würstel utilizzato, una salsiccia bianca di vitello il cui nome per alcuni significa "salsiccia di carne spezzettata" e per altri "salsiccia da arrostire". In Germania di solito viene speziata in modo deciso con pepe, noce moscata e/o cumino, mentre in Svizzera il suo sapore è molto più delicato. In Ticino ne esiste una versione mignon, una "collana" di micro-salsiccine detta cipollata  non perchè contenga cipolle ma perchè, appunto, di solito si serve in salsa di cipolle. Ma, a casa della mia mamma lavoratrice senza tempo ne' passione per la cucina,

MTC giugno 2011... verso Oriente!

Continuo a pensare che le giudici  titolari  e aggiunte  dell'MTC fossero completamente fuori quando hanno passato a me il testimone e nessuno potrà convincermi del contrario, anche perchè potevano ben immaginare in che gorgo storico-etnico-confusionale avrei trascinato la sfida... ma si sono fidate lo stesso! No, è oggettivo: non possono essere completamente normali... Accertato questo, dichiaro anche di non essermi mai emozionata tanto nello scrivere un post e soprattutto nel proporre una ricetta, sentendo tanti occhi puntati addosso ed il fiato trattenuto di tanti MTC addicted... Ebbene sì, rilassatevi (o disperatevi) pure: come temevate, questa volta si va davvero tutti in Giappone! Niente succede per caso, si sa. Tanto è vero che l'eterno girovagare di Marco Polo (a cui faccio da qualche tempo da vivandiera ) l'ha portato proprio a questo punto del suo viaggio a confrontarsi con  Cipango , il Paese del Sol Levante... Come potevo non cogliere il suggerimento di un s

peperoni farciti alla croata: massaia batte bustina millemila a zero!

Riprendere a parlare di cucina non è facilissimo, soprattutto con il tono scanzonato che avevo in mente per questo post. Mi limiterò all'aspetto "documentaristico" ed umano, che l'umore magari sa beneficiare della concentrazione e della dolcezza richieste da una simile impostazione. Dopo una lunga serie di articoli e ricette a base di riso penso di cambiare direzione dedicandomi ai peperoni bianchi croati che di solito si cucinano ripieni di carne, per scoprire poi che nella farcia è presente riso crudo. Quando si dice il caso... I peperoni bianchi, babura paprika, in Croazia sono reperibili facilmente proprio in questa stagione. Ne ho in frigo tre e decido di prepararli, appunto, come  punjene paprike , ovvero farciti e cotti nel pomodoro, ricetta tipica che con piccole varianti è diffusa anche in altri Paesi limitrofi e che ogni famiglia, ovviamente, prepara secondo i propri criteri. La versione più semplice prevede di profumare carne trita di manzo o m

riso Otello: un nero integral(ista)

Il primo giorno di autunno una ricetta con le ultime verdure estive, che sono ancora buone visto che sembra far più caldo ora che nei mesi trascorsi... Sollecitata da alcuni dubbi posti sulle modalità di cottura del riso integrale e sull'utilizzo di varietà di riso "esotiche", ho pensato di provare le risposte sul campo e chiarire soprattutto le idee a me stessa, la prima che ha tutto ancora da imparare. Così, per prendere due piccioni con una fava, ho scelto un riso sia nero che integrale. No, non famoso ed idolatrato riso Venere, fantastica varietà di nobile origine cinese che, grazie a opportune ibridazioni, ora è coltivato anche in Italia.  Ho pescato  invece una varietà tutta italiana: il riso Otello, che deriva anch'esso da varietà cinesi ma è di concezione e di coltivazione tutta nostrana. Chissà se il  nome è stato ispirato ispirato dal famoso personaggio shakespeariano, dalla sua pelle scura e dalla sua natura piuttosto integral ista... Si utilizz

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!